Attraverso l’esperienza diretta, ripetuta in ambienti virtuali, la si mette in pratica. Ci descrive il progetto Aniello Pascale, co-founder e project manager di Immensive che si è aggiudicato la vittoria dell’edizione 2022 del Premio Best Practices per l’Innovazione
Vincitore dell’edizione 2022 del Premio Best Practices per l’Innovazione di Confindustria Salerno è stato il progetto UniVRsafe, frutto della collaborazione tra Lunaecom e la vostra Immensive che lo ha realizzato. Come funziona e quali esigenze soddisfa il vostro progetto?
Il progetto ha come vision quella di infondere una nuova cultura della formazione in ambito sicurezza nel mondo del lavoro, attraverso un nuovo metodo di formazione che, oltre a riprendere le normative attualmente adottate in materia di sicurezza, si basa sull’esperienza di formazione diretta mediante l’uso della Realtà Virtuale. Ad oggi i comuni corsi di formazione sulla sicurezza, basati su lezioni frontali, risultano poco efficaci nell’infondere una dottrina che agisca direttamente sul comportamento inconscio dei lavoratori, nei fatti tra le principali cause di infortunio. Attraverso l’esperienza diretta, ripetuta in diverse situazioni in ambienti virtuali, è possibile colmare questo gap e lavorare nel tempo sul comportamento dei lavoratori. Parliamo quindi non più di conoscere la sicurezza dal punto di vista teorico, ma di metterla in pratica e testarla in una serie di esercizi con tanto di punteggio e report finale.
Il vostro target di riferimento qual è e quale, invece, il vostro tasso di crescita?
Ci rivolgiamo ad aziende che hanno reparti di produzione diversificati e che svolgono ciclicamente formazione sulla sicurezza dei lavoratori. Dato l’aspetto pioneristico della soluzione che proponiamo, riteniamo che il target dei primi utilizzatori del nostro sistema possano essere le aziende che già perseguono le best practices in materia di sicurezza. Auspichiamo che, in un futuro prossimo, la tecnologia possa scalare anche verso target più piccoli. Il nostro tasso di crescita è sicuramente positivo, ma non parlo in termini economici, o non solo. A crescere è la consapevolezza, tra gli imprenditori e professionisti, che esiste una tecnologia capace di comunicare in modo innovativo un processo, un’idea o un prodotto. La crescita la leggiamo pertanto nelle aumentate richieste di consulenza da parte di quanti ci chiedono soluzioni per risolvere o semplificare alcuni processi nel loro business. Questo trend ha avuto un’accelerata grazie al nuovo concetto di Metaverso che la popolazione mondiale sta iniziando a conoscere grazie a media. Siamo fiduciosi di essere solo all’inizio della rivoluzione digitale e fieri di essere parte attiva di questa trasformazione.
Rispetto ad applicativi concorrenti in cosa si distingue il vostro?
Al momento, per come è stato strutturato il sistema, non ci sono veri competitor, piuttosto si trovano in giro esperimenti fatti più o meno nella stessa direzione. I nostri progetti si distinguono per la cura verso i dettagli e la qualità grafica degli applicativi ed esperienze VR che proponiamo.
Il progetto, dicevamo, è frutto di un lavoro di collaborazione. Quali competenze differenti lo hanno generato?
Il progetto nasce da un’idea di Michele Poli, imprenditore toscano operante in ambito sicurezza con la società Lunaecom. Dalla partnership con Immensive è nata l’applicazione reale di questo nuovo metodo di insegnamento, appunto con il software UniVRsafe, grazie alla collaborazione tra esperti in materia di sicurezza ed esperti di sviluppo VR, il mix di competenze necessarie per questo progetto.
Generalmente tra gli elementi per avere credito il team che idea e anima un progetto risulta determinante. Il vostro, oltre ai fondatori, da chi è costituito e che forza crede abbia oggi e, ancor di più, in prospettiva?
Il nostro team è composto al momento da 7 unità, oltre ai 3 soci fondatori che operano in prima linea in tutte le fasi di processo e gestione aziendale. I nostri profili vanno dal 3D Artist, Developers (Web e non), Modellatori 3D e Responsabile Marketing. L’assetto organizzativo è dunque abbastanza fluido, con competenze diversificate e complementari. La forza del nostro team oggi è quella di riuscire a rispondere velocemente alle esigenze specifiche dei clienti, perché riusciamo a gestire tutti i processi internamente, senza dipendere quindi da aziende terze, sia nello sviluppo software, sia in quello hardware a complemento dei sistemi/prodotti che offriamo. Crediamo molto nella cultura del Team e nella sua formazione continua, fondamentale per affrontare le sfide che la transizione tecnologica ci pone davanti. In prospettiva crediamo che la forza sia proprio nella capacità da parte delle persone che selezioniamo di conoscere nuove tecnologie, nuove tecniche, per continuare a rinnovare il carattere di innovazione che contraddistingue Immensive e gli ideali su cui si fonda.
C’è più tecnologia o più “umanità” nella vostra innovazione?
La nostra mission è quella di diffondere sempre di più consapevolezza nell’utilizzo della Realtà Virtuale per risolvere problemi della vita quotidiana. Possiamo dire quindi che il bilancio tra innovazione e umanità è 50 e 50. C’è molta innovazione in quello che proponiamo, ma senza perdere mai la rotta. Lo scopo ultimo resta sempre l’uomo e il miglioramento e la semplificazione di diverse fasi del suo lavoro.
Intelligenza artificiale, blockchain, internet delle cose: ne scelga una su cui scommettere a lungo termine.
Se dovessi scommettere oggi lo farei sull’Intelligenza Artificiale. Credo siamo ancora ai primi esempi di utilizzo di questa tecnologia che si perfezionerà sempre di più. È affascinante pensare che si può istruire una macchina al ragionamento e che quest’ultimo non sia statico ma si auto-perfezioni sulla base dell’esperienza. Fantastico.
Di cosa ha bisogno il sistema dell’innovazione italiano per creare valore e realtà imprenditoriali che possano avere futuro, mercato e tempo?
Il sistema innovazione in Italia deve creare ponti più saldi con le università. Ad oggi si parla di mismatching tra le competenze offerte dall’università e quelle richieste dalle aziende innovative. I giovani dovrebbero avere un accesso semplificato verso corsi di formazione professionalizzanti e incubatori di idee e di impresa che colmino il gap e il senso di disorientamento che molti studenti vivono al termine di un corso di laurea. L’università dovrebbe riconquistare la fiducia da parte dei giovani e offire loro tutti gli strumenti necessari per la messa in pratica di idee innovative.