Confindustria Salerno e ICE, all’interno del Piano Export Sud, hanno organizzato dal 4 al 6 luglio presso la sede della Territoriale salernitana l’evento “A TASTE OF SOUTHERN ITALY”, articolato in una serie di incontri con 19 buyer internazionali del food dedicati a circa ottnata aziende dell’agroalimentare delle quattro Regioni Convergenza. L’obiettivo è stato quello di intercettare meglio e di più la domanda dei mercati esteri che, considerato il calo di quella interna, rappresenta più di un quarto della domanda finale italiana.
Nel dettaglio, l’iniziativa che ha visto Salerno hub dell’agroalimentare del Sud si è articolata in una sessione doppia di incontri B2B organizzati il 4 luglio e il 5 luglio mattina con buyer provenienti da Argentina, Canada, Giappone, Cina, India, Russia, Lettonia, Norvegia, Svezia e Danimarca e ottanta aziende dell’agroalimentare delle 4 Regioni Convergenza; il 5 luglio pomeriggio, invece, gli operatori – divisi in 3 gruppi – hanno visitato alcune aziende salernitane (Visa, Fratelli D’Acunzi, Pastificio Antonio Amato, San Giorgio spa, Molini Pizzuti) per vederne da vicino struttura e produzione, mentre per il 6 luglio mattina, la delegazione di buyer ha visitato l’Area Archeologica di Paestum e, a seguire, l’azienda Vannulo, specializzata nella produzione di prodotti lattiero-caseari di bufala, per un momento didattico e degustativo.
«Un’iniziativa ben congegnata quella che Confindustria Salerno ha organizzato insieme all’Ice in cui diciannove buyer internazionali hanno incontrato i responsabili commerciali estero di ottanta aziende dell’agroalimentare del nostro Mezzogiorno, da sempre sinonimo di elevata qualità, anche in questa occasione ben rappresentata», ha dichiarato Nicola Scafuro, vicepresidente per l’internazionalizzazione di Confindustria Salerno».
«Ci auguriamo che, grazie al contatto diretto tra le aziende e i buyer internazionali incentrato sulla promozione dei nostri prodotti tipici, le nostre imprese possano porre le basi per futuri e redditizi business oltreconfine. Che i contatti di questo evento oggi possano diventare contratti di affari domani».
A margine dell’iniziativa, abbiamo raccolto anche le dichiarazioni di Guido Magnoni, Ufficio Agroalimentare e Vini di Ice (a destra nella prima foto in alto).
Dottor Magnoni, il Piano Export Sud ha fatto tappa a Salerno. Un bilancio a caldo?
Il Piano Export Sud è un programma triennale di sostegno alla promozione dei prodotti e servizi sui mercati internazionali delle imprese delle 4 Regioni Convergenza, finanziato dal PAC (Piano di Azione Coesione) attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico e realizzato mediante l’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
Questo è il terzo anno di attività del Piano pensato e finalizzato per la crescita e lo sviluppo di queste quattro regioni del Sud Italia in ritardo di sviluppo.
Interessanti i risultati ottenuti sia in termine di partecipazione delle imprese, sia di coinvolgimento del territorio. Anche questa iniziativa, organizzata in collaborazione con Confindustria Salerno, ha confermato che esiste ed è premiante la forte capacità di collaborazione e di presenza sul territorio, vero ingrediente segreto di successo.
Finora diverse sono state le iniziative realizzate a Salerno, ma questa è stata la prima assolta nel food. Molto positivo il riscontro, con la partecipazione di 80 aziende, prevalentemente e per ovvie ragioni logistiche campane, cui si sono aggiunte però anche realtà provenienti da Puglia, Sicilia e Calabria, alcune delle quali hanno già preso parte ad altre manifestazioni di settore rientranti nel Piano Export Sud. Non abbiamo ancora il dato definitivo sui risultati ottenuti, ma possiamo dirci fin qui soddisfatti per il buon incrocio fatto a monte tra la domanda dei buyer e l’offerta eccellente delle nostre aziende.
Quanto ai contratti chiusi? Ci sono indiscrezioni?
In genere noi procediamo con una doppia rilevazione, una a caldo mediante la somministrazione di questionari alle aziende nel corso degli incontri, un’altra, a freddo, trascorsi due o tre mesi in cui coinvolgiamo sia le imprese, sia i buyer. Nonostante per policy aziendali l’esito delle trattative resti riservato, i riscontri dopo le attività di rilevazione dell’anno scorso sono stati più che positivi: oltre 40 aziende campane del comparto agro-alimentare hanno siglato uno o più ordini/contratti con controparti estere. In termini di soddisfazione e risultato, gli obiettivi che ci si era prefissati sono stati raggiunti.
Parte delle attività del Piano Export Sud sono rivolte alla formazione…quali le ragioni di quest’orientamento?
Nel corso delle nostre attività ci siamo resi conto che ciò che più agevola le imprese sui mercati è la guida di un imprenditore dotato di una mentalità pronta all’investimento. Spesso quest’ultima manca ed è lì che l’ICE-Agenzia offre parte della sua consulenza, nel trasferire alle imprese la conoscenza dei prerequisiti indispensabili per potersi affacciare sui mercati internazionali. Tante sono infatti le aziende dalle belle speranze e dagli ottimi prodotti che, però, non conoscono i meccanismi base operativi di una attività di export. Specie su queste aziende insistono i nostri moduli formativi, dalle tecniche di internazionalizzazione a quelle legate alla tutela della proprietà intellettuale in grado di avvicinare l’imprenditore a soluzioni e scelte congeniali per il raggiungimento del risultato che si è posto. Crescita vuol dire anche questo, non solo aumentare dimensioni e fatturato.