L’azienda guidata da Giuseppe Rinaldi eroga un primo plafond di due milioni di euro destinati ai propri partner e alle imprese del comparto edilizia per consentire loro di recuperare operatività mediante l’ottenimento di forniture per poter completare i lavori bloccati dalla mancanza di liquidità
Isolkappa lancia l’Operazione “Sblocca Cantieri” con l’erogazione di un primo plafond di due milioni di euro destinati ai partner Isolkappa e alle imprese del comparto edilizia per acquisire i crediti Superbonus e Bonus facciate 2023. Un’operazione che consentirà alle imprese di recuperare operatività mediante l’ottenimento di forniture per poter completare i lavori bloccati dalla mancanza di liquidità.
Si tratta, quindi, di un contributo reale teso a far ripartire i cantieri fermi a causa dello stop alla cessione dei crediti, favorendo la conclusione dei lavori di efficientamento energetico degli edifici entro i termini stabiliti; un incentivo per dare ossigeno alle imprese, consentendo, inoltre, alle famiglie di godere dei benefici – risparmio in bolletta, comfort abitativo, senza tralasciare gli effetti positivi sull’ambiente – derivanti dai lavori di riqualificazione.
«È un’operazione doverosa nei confronti di chi ha seguito con trasparenza e fiducia le linee guida sulla transizione ecologica ed energetica da parte dei vari Governi che si sono succeduti, con relativi altrettanti cambi di rotta», dichiara Giuseppe Rinaldi, CEO di Isolkappa – azienda attiva nel settore dell’edilizia sostenibile con la produzione di sistemi per l’isolamento termico degli edifici.
Semplice e trasparente il vademecum dedicato alle imprese-partner che vorranno aderire all’operazione “Sblocca Cantieri” con l’indicazione dei vantaggi reali: le forniture potranno essere pagate interamente con i crediti fiscali senza nessun anticipo, zero spese di istruttoria per la validazione dei crediti e, soprattutto, nessun aumento dei listini.
Isolkappa continua così il suo percorso sul fronte della riqualificazione energetica ed ambientale, oltre che sulla strada della tutela di una filiera in difficoltà, dapprima per le continue modifiche apportate ai bonus edilizi, oggi per gli effetti dell’ultimo DL sullo stop alla cessione dei crediti.
Sono circa 110 miliardi i crediti in ballo. A rischio – come fotografato dai dati ANCE (Febbraio 2023) – circa 115mila cantieri con oltre 23mila imprese e 170mila lavoratori, che raddoppiano se si considera l’indotto.
Senza contare che il patrimonio immobiliare italiano è assolutamente obsoleto e dall’Europa, nel frattempo, arriva la direttiva case green che fissa i nuovi obiettivi per la riqualificazione del patrimonio europeo, quindi anche italiano.
«Pertanto appare non più rimandabile un incentivo concreto alla nostra filiera e, al tempo stesso, all’ambiente. Si tratta di primo contributo – conclude Rinaldi – sicuramente replicabile da altri attori al fine di limitare i danni derivanti dal blocco della cessione dei crediti e quindi dei cantieri, riprendendo il corretto percorso che l’Italia aveva avviato verso un’obbligata transizione energetica ed ecologica».