Bon ton on board: quando lo stile vola via

Alcuni comportamenti, talvolta involontari, possono risultare veramente fastidiosi: ma è vero che comodità fa rima per forza con mala creanza?

 

La prima riflessione da fare ogni volta che saliamo a bordo riguarda il nostro rapporto con lo spazio che, essendo condiviso, richiede comportamenti diversi da uno spazio privato.

Quando questo non è chiaro da subito si assiste a una serie di immagini poco eleganti perché, spesso, ad andarci stretti non sono gli spazi fisici tra un sedile e l’altro, ma le buone maniere.

Un esempio ricorrente: il viaggiatore scalzo che piazza i piedi nello schienale di fronte al suo. Non è forse il caso di scegliere scarpe comode, oppure, portare da casa un paio di calze ad hoc se i piedi lungo tante ore di volo richiedono un po’ di ossigeno in più? In molti casi è la compagnia stessa a fornirle, ma rientra nel bon ton del viaggiatore conoscere se stesso e saper prevedere le proprie necessità senza offrire spettacoli sgradevoli.

La conversazione col vicino? Se da un lato è maleducato sedersi senza aver salutato chi ci siede accanto, attaccare bottone senza decifrare la disponibilità dell’altro a chiacchierare può trasformare il viaggio in un incubo per chi vorrebbe riposare.

Altrettanto fastidioso è chi ha bisogno di andare continuamente in bagno: con una scelta del posto lato corridoio si evita a chi viaggia con noi di doversi alzare ogni volta che dobbiamo farlo noi.

Merita un pensiero l’uso del profumo: tanti profumi, tutti insieme non producono un buon odore, quindi sarebbe meglio evitare di profumarsi prima di salire in aereo.