Italia-Africa, un partenariato economico di reciproco vantaggio

Il nostro Paese è in prima linea nello sviluppo del Continente africano, in cui ampie sono le opportunità di promettenti sinergie per il nostro tessuto imprenditoriale

 

É del tutto evidente che, proprio in questo momento, il Mediterraneo abbia assunto una rilevanza geopolitica primaria; è l’orizzonte che si apre davanti all’Unione Europea le cui prospettive strategiche si condensano per il nostro Paese in due parole: Piano Mattei. Il Piano Mattei per l’Africa si può definire il progetto di diplomazia, cooperazione, sviluppo e rete di investimenti che l’Italia intende rafforzare per rinnovare e migliorare i legami che possono prendere forma tra il nostro Paese e il Continente africano. Va ricordato che il riferimento alla filosofia politica di Enrico Mattei – imprenditore, partigiano, dirigente pubblico – è un dato sostanziale per la valenza della progettualità che è, a nostro avviso, importante mettere in campo.

Nel gennaio del 2024, nel corso del vertice Italia-Africa a Roma, ha preso forma il tentativo di realizzare un vero e proprio rinnovamento dei rapporti con i Paesi del Continente africano che si affacciano sul Mediterraneo, delineando un nuovo approccio, capace di rendere più operative le relazioni con i partner africani, rispettando una logica utile e finalizzata ad ampliare il panorama degli obiettivi comuni e condivisi. Nel seguire questa logica pienamente operativa, siamo arrivati all’articolazione di filoni tematici, legati alla cooperazione per lo sviluppo muovendo da un presupposto: il necessario, più forte coinvolgimento del mondo imprenditoriale e del più ampio sistema Paese. Roma ha più volte sottolineato la necessità di ricollocare l’Africa tra le priorità politiche da affrontare fin da subito, con obiettivi di crescita specifici. Il Piano Mattei è, quindi, il progetto di rinnovamento della politica, non solo italiana, in Africa. Il Piano vuole esprimere la volontà di Roma di recuperare un ruolo non secondario nel Mediterraneo, e in Africa. Un progetto che è chiaramente ancora in via di definizione. Se analizziamo le diverse tappe della sua elaborazione, ci rendiamo conto che si tratta di un percorso nel quale emerge la necessità di emarginare ogni tentativo – da una parte e dall’altra – non finalizzato prioritariamente a costruire e a sostenere progettualità con obiettivi chiari: innanzitutto quello di rafforzare i percorsi salvaguardia ambientale, per esempio. Ma bisogna allargare lo sguardo: esistono tante altre parti, anche ben al di là dell’Africa, che compongono lo scenario del Mediterraneo. Ed è proprio in questo contesto che l’Italia è chiamata, oltre l’impostazione politica, a svolgere un ruolo, per noi, primario.

La spinta allo sviluppo dell’imprenditorialità è il primo fattore che può consentire di ampliare la visione e di partire con il piede sicuro, senza inciampi ma con la forza necessaria a costruire ogni prospettiva di crescita nell’immediato e nel breve e medio termine. Manca un solo tassello: la fermezza della volontà a proseguire. Ma siamo certi che il momento sia già giunto, non possiamo fare passi indietro: né politici, né economici. Di questo e di molto altro parleremo in occasione del 39° Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori di Confindustria, quest’anno dedicato proprio al ruolo strategico che Africa e Mediterraneo giocano nel futuro economico, politico e sociale del nostro Paese.