La torrefazione campana porta a compimento il piano di espansione e digitalizzazione per migliorare la capacità e la flessibilità produttiva e la velocità di risposta alle esigenze del mercato
Inaugurata una nuova fase di crescita sul mercato interno e internazionale, dove è storicamente presente. Nell’ultimo anno il mercato interno è aumentato e rappresenta oggi il 35% delle vendite, mentre per il 65% il prodotto viene esportato in oltre 40 Paesi.
Gli interventi di ampliamento della produzione e del magazzino sono stati realizzati con attenzione alla sostenibilità ambientale e affiancati da una significativa attività di reingegnerizzazione e digitalizzazione dei processi, portata a compimento nel 2024, con interventi sui software per la produzione, sistema gestionale, cloud e formazione 4.0 per tutto il personale.
In pillole, l’azienda ha concretizzato un aumento del 200% della capacità di confezionamento del caffè in grani da 1kg, il formato più comune per i consumi fuori casa; un incremento del 200% anche per la capacità produttiva del caffè macinato sottovuoto; 1 pacco di caffè al secondo passa al controllo X-ray; aumento del 200% della capacità produttiva del caffè monoporzionato in cialde. E inoltre, un nuovo impianto di degasaggio del caffè per la moka (delicata fase di riposo del caffè, dopo la tostatura e prima del confezionamento) consente di ridurre il tempo dell’operazione da 48-72 ore a circa 3-4 ore. Aumentata del 333% attraverso la realizzazione di un nuovo impianto anche la capacità di stoccaggio del caffè tostato in grani, ovvero pronto per essere macinato o confezionato e quella del prodotto finito aumentata del 156%, attraverso l’ampliamento del magazzino, anche con la realizzazione di un nuovo magazzino interno semi automatico compattabile.
«Oggi abbiamo una gestione interamente digitalizzata dell’intero ciclo produttivo – spiega Andrea Trucillo, che in azienda ricopre il ruolo di Business Control Manager e HR Manager. – Abbiamo una sala di controllo avveniristica, dove una batteria di monitor mostra in tempo reale ciò che sta avvenendo in ogni fase del processo, dall’arrivo della materia prima, passando per la tostatura e fino al confezionamento. I processi sono parametrizzati e controllabili in diverse fasi, in modo da ridurre al minimo l’errore dell’operatore. Sono diminuite drasticamente le attività di tipo manuale a favore di quelle automatizzate, con un maggiore controllo dei Kpi di processo».
Andrea Trucillo, che insieme ai fratelli Antonia e Cesare rappresenta la terza generazione, si è occupata di guidare questo importante cambiamento, iniziato poco dopo il suo ingresso ufficiale in azienda, avvenuto nel 2018: «un cambio di passo che ha rappresentato una vera rivoluzione e non è stato per nulla semplice né scontato. La parte più importante e allo stesso tempo complessa è stata rendere tutti gli attori protagonisti attivi di un cambiamento verso il quale c’era forte resistenza, senza dettare imposizioni. Avevo 25 anni e mi sono trovata a confrontarmi con collaboratori storici, anche molto più grandi di me, mio padre incluso. La chiave è stata l’ascolto reciproco. È una grande soddisfazione oggi vedere il frutto di tutto questo cambio generazionale, che non si è risolto solo all’interno della famiglia, ma delle diverse generazioni che convivono nella nostra azienda, dove capita di incontrare padre e figlio che lavorano insieme in produzione».
Forte l’impatto della digitalizzazione sull’accesso da parte del personale ai dati e alle informazioni, un vero patrimonio, non solo per l’azienda ma anche e soprattutto per chi vi lavora tutti i giorni.
«Il 2024 è l’anno in cui abbiamo chiuso il cerchio della digitalizzazione della produzione, grazie a tutti gli investimenti fatti negli anni precedenti – spiega ancora Andrea Trucillo – Abbiamo fatto un cambio radicale dell’infrastruttura hardware e software, nonché delle logiche alla base della gestione e archiviazione documentale. Abbiamo aumentato i macchinari connessi e, di conseguenza la mole di dati da gestire, non solo internamente ma anche verso l’esterno con agenti e fornitori. Questo ha richiesto il potenziamento della velocità di connessione e l’acquisizione di strumenti che permettono la condivisione della conoscenza e del know-how. Qualsiasi processo e procedura è stato ottimizzato e digitalizzato, per la condivisione, in modo che sia accessibile sempre e ovunque ai diversi team di collaboratori coinvolti. E oggi possiamo farlo anche attraverso l’ausilio di un semplice smartphone o comunque senza essere fisicamente presenti nel posto di lavoro. Questo ci consente di rispondere in maniera più efficiente e in minor tempo alle richieste dei clienti. Riusciamo a fare con un click qualcosa che prima poteva richiedere diverse ore. E oggi possiamo farlo anche attraverso l’ausilio di un semplice smartphone o comunque senza essere fisicamente presenti nel posto di lavoro».
Gli investimenti infrastrutturali e la completa digitalizzazione sono funzionali ai piani di crescita futura della torrefazione di Salerno: «Questo ci rende pronti ad acquisire nuove dimensioni sul mercato. Lo abbiamo fatto nell’ottica di poter crescere in Italia e all’estero. Abbiamo messo le basi per poter avere già in casa le soluzioni quando, in funzione della crescita, l’azienda diventerà più complessa. Ci siamo strutturati in anticipo per non dover inseguire la crescita, ma per programmarla», conclude Andrea Trucillo.
Un processo reso ancora più complicato dalle “resistenze culturali”, che la giovane imprenditrice ha saputo affrontare e gestire grazie a un percorso di formazione che unisce competenze tecniche, acquisite con la laurea in Economia Aziendale e Management all’Università Bocconi, e formazione umanistica, con un Master in Human Decision Science all’Università di Maastricht. «Ho scelto questo percorso di studi particolare perché sono da sempre molto curiosa dei meccanismi profondi che muovono le decisioni e il comportamento umano, anche nel business. Questo percorso mi ha permesso di acquisire ad esempio capacità di mediazione, che si è rivelata fondamentale nella guida del percorso di trasformazione digitale della nostra azienda. Se inizialmente ho dovuto scontrarmi con grande resistenza, oggi siamo tutti soddisfatti del cambiamento, che abbiamo fatto insieme, e consapevoli dei vantaggi che questo ci sta portando e ci porterà in futuro».
Dal 2019 al 2023 l’azienda del caffè, proprietà dell’omonima famiglia dal 1950, ha investito in media circa il 20% del fatturato annuo in costanti interventi di ampliamento e innovazione, per un totale di circa 4 milioni di Euro investiti, cui si aggiunge oltre mezzo milione di investimento per la digitalizzazione.