La tecnica sviluppata da Nanotech Liposomes è pensata per il modello B2B, nell’ottica di produrre liposomi on demand per aziende terze interessate al servizio di incapsulamento in liposomi, ottenendo risultati migliori, risparmiando sui costi di gestione, specialmente per le formulazioni ad alto valore aggiunto
Nanotech Liposomes è una realtà creata all’interno del gruppo di Fluidi Supercritici dell’Università di Salerno, che presto diventerà uno spin off approvato da UniSA.
Nel laboratorio I3 del Dipartimento di Ingegneria Industriale (DIIN), Nanotech Liposomes ha sviluppato una tecnologia innovativa in grado di produrre liposomi di caratteristiche uniche. I liposomi sono vescicole sferiche cave caratterizzate da un nucleo acquoso interno e un doppio strato lipidico esterno, la cui struttura li rende simili alle barriere cellulari umane. Per questo motivo, i liposomi sono sfruttabili come drug carriers (trasportatori di molecole) per finalità terapeutiche, cosmetiche e nutraceutiche.
Grazie ai liposomi, è possibile veicolare antibiotici, proteine, DNA, vitamine, antitumorali, stabilizzatori e antiossidanti direttamente nelle cellule umane, migliorando la biodisponibilità delle molecole trasportate. I metodi tradizionali di produzione di liposomi sono caratterizzati da numerose problematiche.
La tecnica attualmente più diffusa non permette di lavorare in continuo, da cui deriva la difficoltà nello scalare la produzione a livello industriale. I costi sono attualmente elevati e la tecnologia più diffusa fra i competitor porta alla produzione di liposomi troppo grandi per essere assorbiti facilmente dalle cellule, con efficienze di intrappolamento inferiori al 30%. Questi problemi implicano l’obbligo di aggiungere step di post-produzione, per ridurre le dimensioni medie delle particelle e migliorarne il controllo granulometrico. Questa scelta obbligata causa spesso la perdita di farmaco, con conseguente aumento di costi e tempi di produzione. Inoltre, i processi che lavorano in modo discontinuo sono poco riproducibili, con presenza di solvente residuo tossico, causa di incompatibilità con l’uomo.
La tecnologia sviluppata da Nanotech Liposomes può risolvere le attuali problematiche di produzione dei liposomi. Mediante l’uso di un iniettore, l’impianto genera gocce d’acqua di dimensioni nanometriche direttamente all’interno di una camera di formazione ad alta pressione. Le gocce vengono velocemente ricoperte da un doppio strato di fosfolipidi. Il fenomeno di formazione e cattura delle gocce d’acqua viene facilitato dall’uso dell’anidride carbonica supercritica, che in condizioni di temperatura blande riesce a preservare la natura dei fosfolipidi.
Grazie a questa tecnologia innovativa, si producono liposomi di dimensioni nanometriche (diametro medio inferiore di ben 2 ordini di grandezza), con un migliorato controllo delle granulometrie. La tecnica produce vescicole in un solo step (1-shot), senza ricorrere a operazioni di post-processing. Il processo lavora in continuo, vantaggio che lo rende riproducibile e scalabile fino al livello industriale. Le efficienze di incapsulamento di composti di natura idrofila e lipofila sono superiori al 95%, indipendentemente dal tipo di molecola intrappolata. Questo dimostra anche la versatilità del processo.
Il gruppo universitario del DIIN che si è dedicato alla ricerca e allo sviluppo dell’impianto su scala di laboratorio è costituito dal professor Ernesto Reverchon, ordinario di Impianti Chimici, Roberta Campardelli, assegnista di ricerca, e da me che sono dottorando di ricerca al terzo anno. Nello scorso anno, il gruppo ha incamerato due nuovi elementi: Silvia Iuorio, medico chirurgo della Regione Campania, che cura l’aspetto farmacologico e nutraceutico delle ricerche, e Day One S.r.l., società che ha incubato Nanotech Liposomes.
Il gruppo ha contribuito a realizzare un documento di Business Plan, ottenendo numerosi riconoscimenti: 16° convegno sui fluidi supercritici (Lisbona), GRICU (Palermo), Start Cup Campania 2017 e a Finance Start Cup Campania 2017 (Napoli).
Nanotech Liposomes si sta quindi trasformando in spin off accademico. In questo modo, i frutti delle ricerche del gruppo universitario saranno portati sul mercato con un piano economico ponderato. La tecnica sviluppata da Nanotech Liposomes è pensata per il modello Business to Business (B2B), nell’ottica di produrre liposomi on demand per aziende terze interessate al servizio di incapsulamento in liposomi.
Iclienti interessati alla tecnologia saranno attratti dalla possibilità di risolvere le problematiche legate all’uso di metodiche tradizionali. La possibilità che offriamo è di ottenere risultati migliori, consentendo di risparmiare sui costi di gestione, specialmente per le formulazioni ad alto valore aggiunto. Nella Food Industry lo sfruttamento degli effetti anti-età e antimicrobici e la prevenzione di malattie cardiovascolari e metaboliche trova un ulteriore punto di forza nelle alte efficienze di incapsulamento che Nanotech Liposomes garantisce.
Grazie a Sviluppo Campania, Nanotech Liposomes è stata selezionata per mostrare la propria attività a un pubblico di medici, farmacisti e aziende durante i lavori del PharmExpo 2017, tenutosi presso la Mostra D’Oltremare, a Napoli, dal 24 e il 26 novembre scorso.
Crediamo fortemente in questa tecnologia, nei risvolti positivi che può dare a valle della creazione di un’attività etica e nei benefici che siamo certi potrebbe apportare alla salute delle persone.