La parola a Paolo Bazzica, patron dell’azienda vincitrice del Premio Best Practices per l’Innovazione 2014 di Confindustria Salerno
L’azienda Bazzica Engineering si è aggiudicata il primo posto del premio Best Practices 2014 con il progetto di una macchina per stampare blocchi di polistirolo espanso, da usare in edilizia per costruire pareti che, rivestite di cemento armato, offrono diversi vantaggi: sono antisismiche e tagliano fino all’80% i costi in bolletta di riscaldamento e di condizionamento. La casa del futuro anche grazie alla vostra azienda è più vicina…come siete arrivati a questo traguardo?
La casa del futuro con il nostro sistema costruttivo è…il presente! É ormai da un ventennio infatti che in Italia si parla della necessità di costruire edifici ad alta efficienza energetica, antisismici ed economicamente accessibili a tutti, come dimostrato dalle normative che già dalla fine degli anni ’90 regolamentano queste importanti tematiche e che, purtroppo, sono rimaste in gran parte disattese.
Noi siamo arrivati a questo importante risultato di efficienza con un lavoro attento e lungimirante di studio che ci ha consentito di mettere a punto con largo anticipo una tecnologia innovativa che offre oggi tutte le risposte alle esigenze del mercato edilizio: sicurezza, benessere, risparmio!
Il polistirolo espanso però da alcuni viene ancora tacciato di essere un materiale poco friendly per l’ambiente a causa delle difficoltà di smaltimento come rifiuto e biodegradabilità. Come contrastate questo aspetto che potrebbe essere un deterrente per lo sviluppo del vostro progetto?
Gli studi condotti da AIPE (Associazione Italiana Polistirene Espanso) dimostrano l’esatto contrario. Si tratta di un argomento complesso e articolato che deve essere impostato in termini di “analisi del ciclo di vita” del materiale, “dalla culla alla tomba”. Occorre quindi prendere in esame le specificità del “costo energetico” necessario per la produzione e per il trasporto del polistirolo, dell’“uso” ovvero del risparmio energetico che dal materiale isolante deriva durante il ciclo di vita dello stesso e del “fine vita”. Ebbene, tali analisi dimostrano che è molto più ecologico il polistirolo rispetto al sughero o al laterizio, materiali che richiedono costi energetici complessivi superiori a fronte di “rendimenti” inferiori.
Mentre alcuni anni fa queste argomentazioni erano ignote alla maggior parte degli operatori, oggi la cultura dell’isolamento razionale ha portato a diffonderle e a farne un punto di forza per il nostro settore. La biocompatibilità del polistirene rappresenta un punto di forza del nostro sistema costruttivo, anche se siamo consapevoli che c’è ancora molto da lavorare in termini di diffusione della conoscenza delle caratteristiche del polistirene espanso.
Purtroppo riscontriamo quotidianamente che la mentalità degli operatori è ancora fortemente radicata alla cultura del laterizio, ma siamo fiduciosi che, grazie al lavoro costante e continuo di tutta la nostra filiera, si possa rapidamente diffondere la conoscenza del polistirene espanso.
Rispetto al vostro progetto qual è attualmente la risposta del mercato di riferimento?
Il mercato delle costruzioni è molto attento alla tecnologia ICF ITALIA.
Stiamo riscontrando che il livello di attenzione è, paradossalmente, aumentato in senso assoluto negli ultimi anni, nonostante la crisi che interessa il settore a livello mondiale. Questo apparente paradosso trova a nostro avviso risposta nel fatto che oggi, chiunque si appresti a realizzare un fabbricato, ha necessità di valutare attentamente le economie e le prestazioni che vuole ottenere, per differenziarsi in un mercato in cui l’offerta edilizia in termini di “invenduto” è ai massimi storici.
Ma da che cosa è costituita questa massiccia offerta? Si tratta al 90% di edifici con mediocri prestazioni dal punto di vista energetico, obsoleti sotto il profilo impiantistico e magari nemmeno antisismici. Al contrario, chiunque intenda acquistare un immobile, grazie ad internet, oggi possiede piena cognizione di ciò che deve pretendere da una nuova costruzione (classe A, certificazione energetica, isolamento acustico, etc.).
Si è creato quindi un circolo vizioso che rende sempre più obsolete e incommerciabili le costruzioni realizzate fino a 5-6 anni fa e che offre un appeal irresistibile per quelle realizzate con sistemi costruttivi “ad alta efficienza”. Riteniamo che questo sia il binomio vincente, che spiega la rapida diffusione del sistema costruttivo ICF ITALIA prodotto con tecnologia Bazzica Engineering.
A livello tecnico in cosa vi distinguete nettamente dalla concorrenza?
Riteniamo di essere particolarmente preparati sotto il profilo tecnico e ingegneristico. Noi abbiamo un prodotto collaudato nel tempo, siamo “produttori” e – orgogliosamente – “inventori” sia della tecnologia produttiva, sia del know-how.
Arrivare primi alla competizione salernitana del Premio Best Practices 2014 quali vantaggi vi sta offrendo?
Indubbiamente il Premio Best Practices 2014 ha offerto a Bazzica Engineering una vetrina di assoluto prestigio.