Gestione sostenibile del conflitto e vantaggio competitivo per l’azienda

marco marinaro

La reciproca soddisfazione di interessi e bisogni è la chiave di una strategia vincente in mediazione; la logica win/win per la soluzione di liti aziendali anche trasnazionali diventa l’approccio strategico dell’impresa che intende creare valore

Le gravi problematiche derivanti dalla crisi economica che pervadono ad ogni livello l’attività di impresa rischiano di lasciare in secondo piano talune opportunità fondamentali in grado di indurre mutamenti endogeni nel contesto aziendale.

L’attuale situazione invero impone alle imprese – oggi più che mai – di creare vantaggi competitivi attraverso una gestione innovativa, reagendo alle sollecitazioni che provengono non solo dal mercato. È indubbio che le relazioni con i diversi stakeholders rappresentano per l’impresa un vero patrimonio e che l’inevitabile conflittualità derivante da queste complesse relazioni richiede capacità adeguate e scelte strategiche utili ad un consolidamento nel medio-lungo periodo. Stabilità dei rapporti e durevolezza degli stessi costituiscono poi la base delle performances di un’azienda da raggiungere mediante la creazione di vantaggi competitivi.

In questa ottica assume un significato del tutto peculiare l’introduzione da parte del legislatore in questi ultimi anni di strumenti conciliativi extragiudiziali finalizzati alla soluzione delle controversie civili e commerciali in una logica condivisa e sostenibile.

La crisi del sistema giudiziario italiano diviene così l’occasione per una svolta culturale e per avviare un percorso innovativo per le imprese. L’accesso alla giustizia statale diviene il rimedio estremo mentre si perseguono approcci cooperativi utili non solo a risolvere la controversia, ma a consolidare o addirittura implementare le relazioni.

La reciproca soddisfazione di interessi e bisogni è la chiave di una strategia vincente in mediazione; la logica win/win per la soluzione di liti aziendali anche trasnazionali diventa l’approccio strategico dell’impresa che intende creare valore. Non si preclude l’accesso alla tutela giudiziale, ma si creano, anche mediante strategie di market driving, i presupposti di migliori performances per l’azienda.

Rapidità (durata massima tre mesi), economicità (tariffe chiare e predeterminate, parametrate al valore della lite) e riservatezza (obbligo di riserbo e segreto) caratterizzano la mediazione, ma occorre considerare anche che le agevolazioni fiscali (esenzione dall’imposta di bollo, dall’imposta di registro fino al valore di 50mila euro, credito di imposta per l’indennità fino al valore massimo di 500 euro), la possibilità di tutelare l’accordo (che può essere reso esecutivo mediante un procedimento di omologazione in tribunale ovvero con la certificazione di conformità degli avvocati), l’interruzione dei termini di prescrizione e decadenza costituiscono le premesse normative utili a supportare nuove scelte nella gestione delle liti. Professionalità e specializzazione degli organismi e dei mediatori sono poi la garanzia affinché le parti coinvolte nella controversia possano raggiungere un risultato soddisfacente e migliorativo dal punto di vista della relazione.

La mediazione e gli altri strumenti di A.D.R. (Alternative Dispute Resolution) offrono agli imprenditori la possibilità di costruire sistemi efficaci per la composizione delle controversie ottenendo un immediato vantaggio competitivo rispetto a chi restando ancorato alla cultura del conflitto (win/lose) si troverà sempre più emarginato anche nelle relazioni commerciali in un processo di inevitabile selezione tra imprese e tra imprese e consumatori.

Ed allora anche la possibilità di inserire clausole ad hoc nei contratti e negli statuti diviene una precisa scelta di strategia aziendale per la gestione attraverso sistemi alternativi delle liti che dovessero insorgere. Clausole di mediazione e/o di arbitrato (con meccanismi multi-step) sono in grado di creare già nella fase iniziale del rapporto quella fiducia necessaria a far emergere condivisione di obiettivi utili e sostenibili.

Un rinnovato modo di gestione del conflitto che dall’ascolto attivo trae strumenti di composizione che mirano a creare valore e non a distruggerlo. L’efficacia della mediazione, da intendersi quale capacità di produrre un risultato utile, con un procedimento informale e strettamente dipendente dalla professionalità del mediatore, diviene fonte di un vantaggio competitivo per le imprese che appare tanto più rilevante se rapportato alla difficile situazione economica attuale. La necessaria rigidità del processo civile e l’agonia nella quale si dibatte da decenni, per l’incapacità di fare fronte ad una esasperata domanda di giustizia che ritardandone enormemente i tempi finisce per negarla, soprattutto in simili periodi di crisi del sistema economico, possono contribuire solo ad avviare percorsi senza uscita.

La situazione contingente e gli orientamenti del management aziendale richiedono dunque strumenti di gestione del conflitto che siano flessibili ed agili e che soprattutto rispondano ad un più complessivo progetto di gestione del patrimonio di relazioni dell’impresa. Mediazione e strumenti di A.D.R. offrono all’impresa non solo soluzioni sostenibili, ma un vantaggio competitivo strategico da cogliere anticipando anche gli ulteriori e non lontani sviluppi culturali e legislativi in sede europea e nazionale.