Alan Torrisi, vincitore dell’edizione 2019 di SC, ha le idee chiare: «A livello economico siamo riusciti a disegnare un modello virtuoso che alimenta la crescita con la cassa. La principale sfida è commerciale, come per tutte le innovazioni dirompenti che richiedono necessariamente sostanziali aggiornamenti organizzativi e funzionali all’interno delle industry impattate»
Come e quando nasce Primis Group?
L’idea e le prime righe di codice sono nate nel 2017, durante una delle peggiori “stagioni degli incendi” degli ultimi anni in Italia. I ragazzi ed io ci siamo trovati e abbiamo iniziato a progettare una soluzione visionaria che prevedeva una rete di piloti APR qualificati in tutta Italia per sorvegliare le aree più critiche in ottica preventiva, ma anche come pronto intervento in caso di incendio. La società è formalmente nata nel febbraio 2018 con l’intento di sviluppare servizi high tech industriali con i quali finanziare operazioni di intervento ambientale gratuite.
A quali valutazioni tecniche e commerciali concrete risponde l’idea che ha vinto la Startup Competition dei GI Sud e a chi è rivolta?
Primis Group permette tanto alle multinazionali quanto alle PMI di accedere ai più avanzati servizi di monitoraggio, controllo e ispezione di asset in una modalità 100% as-a-service. Grazie ad una tecnologia web proprietaria che consente di visualizzare “digital twin” del mondo fisico (modelli 3d fotorealistici, georiferiti e metricamente corretti al millimetro) da un qualsiasi browser, siamo in grado di rendere facilmente fruibili i complessi e pesanti dati acquisiti attraverso APR e tecnologie terrestri. Ci rivolgiamo al mondo delle energie rinnovabili, per la gestione di impianti fotovoltaici ed eolici, alle concessionarie delle grandi infrastrutture, al settore del mining, agli impianti oil&gas fino ai costruttori e, trasversalmente, al settore assicurativo.
Che tipo di difficoltà – burocratiche, normative, economiche – avete incontrato sul vostro percorso e come le avete superate?
A livello normativo esistono ancora molti limiti, molti dei quali utili a limitare il rischio di chi opera a livello amatoriale, ma con ricadute scomode per chi lo fa di professione. Tutto sta evolvendo velocemente e già ad oggi siamo in grado di svolgere in regola tutti i servizi che offriamo senza troppe criticità. A livello economico siamo riusciti a disegnare un modello virtuoso che alimenta la crescita con la cassa. La principale sfida è commerciale, come per tutte le innovazioni dirompenti che richiedono necessariamente sostanziali aggiornamenti organizzativi e funzionali all’interno delle industry impattate.
Per innovare, occorre…?
Resilienza. Vanno messi in conto, specialmente nel nostro Paese, anni di incontri, demo, workshop e formazione per arrivare a mettere a terra un singolo deal. Il tessuto industriale italiano è, per la maggior parte, molto refrattario all’innovazione, mentre le multinazionali faticano ad impegnarsi su investimenti – estremizzo – prevedono ROI oltre il quarter di competenza e pochi manager hanno il coraggio di prendersi la responsabilità di passi troppo lunghi verso il futuro in organizzazioni che non sono in grado di incentivare questo tipo di azioni, anzi.
Qual è stata la scoperta tecnologica che ti ha rivoluzionato l’esistenza?
Il computer. Scontato per un CTO? Forse, ma la verità è che grazie al computer sono riuscito a rigare dritto da ragazzino, grazie al computer ho comprato la mia prima automobile e la prima casa e, sempre grazie al computer, è nata Primis Group.
Progetti per il futuro?
Punteremo tantissimo sull’intelligenza artificiale, crediamo che la quantità di dati in mano a Primis possa avere incredibili risvolti predittivi nella gestione di asset industriali.