«La crisi che stiamo vivendo è un’occasione storica per ripensare il ruolo dell’Italia. Per riattivare e mettere insieme le energie di tutti. Tutti devono essere parte di questo processo di ricostruzione». Questo quanto ha sottolineato oggi Andrea Prete, vice presidente di Unioncamere, intervenuto in rappresentanza dell’istituzione agli Stati Generali voluti dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
«Le imprese – ha spiegato – devono sentirsi nuovamente protagoniste. E in questo processo, le Camere di commercio possono svolgere un ruolo utilissimo di catalizzatore a livello locale, di raccordo tra i diversi soggetti per coordinarne gli interventi ed evitare inutili dispersioni, di punto privilegiato di ascolto e di interpretazione delle istanze delle imprese per dare voce soprattutto a quelle più piccole; di collegamento tra territori e reti globali; di ideazione e di animazione di nuove progettualità, di raccordo tra le linee di intervento del Governo e la miriade di piccole e micro imprese».
«Dal periodo di lockdown alla ripartenza – continua il vice presidente di Unioncamere – abbiamo investito quasi 300 milioni di euro per mettere in atto azioni tempestive, tagliate a misura di impresa su cinque ambiti di intervento: credito, digitale, export, turismo, informazione sui provvedimenti, oltre all’affiancamento alle Prefetture di tutta Italia per individuare le attività che potevano restare aperte. Duecento milioni di euro è la cifra che abbiamo destinato soltanto al credito per venire incontro al grave deficit di liquidità delle imprese».
«Sarebbe un errore – ha concluso Prete – ritenere di recuperare terreno senza il supporto dei corpi intermedi che garantiscono rappresentatività alle categorie sulla base della sussidiarietà».