Non solo decoro vietrese. Oggi, in questa fabbrica d’arte attiva da più di duecento anni, alle finiture classiche, intramontabili, si aggiungono nuove collezioni dal design contemporaneo e internazionale
A Fisciano, nascosta in un ampio cortile popolato di alberi antichi, si trova la manifattura tutta cotto, colori e pennelli “Giovanni De Maio”. 1826 è la data di fondazione di questa fabbrica d’arte in cui, oggi, gli sfondi tipici delle ceramiche vietresi s’intrecciano con flutti turchini di mari mediterranei, fiori delicati che conservano intatta la bellezza di una costiera florida e modernissimi pattern, creati in collaborazione con designer di chiara fama.
Per quasi 200 anni, la famiglia De Maio si è dedicata – anima ed estro – soprattutto alla tradizione della ceramica artistica vietrese, reinterpretandola, rinnovandola, trovando inediti modi e forme per darle splendore.
Ma è con l’arrivo della quinta generazione – i cugini Mimmo e Marco De Maio – che, per l’azienda, si aprono nuove strade. Alla ceramica vietrese – magica e atemporale – si aggiungono nuove collezioni, in cui il fuoco trasforma la terra dando vita a piastrelle formate e rifilate a mano, poi smaltate e decorate una ad una nelle maniere più diverse e nelle fogge più disparate. Uno dei primi progetti “fuori registro” è il Paradise Plaza building, realizzato nel 2016 all’interno del Miami District Design.
«Un lavoro eccezionale per misure, mezzi e quantità», racconta Mimmo De Maio, che per l’azienda di famiglia si occupa di commerciale e comunicazione. Su indicazioni progettuali dello studio parigino Tolila+Gilliland, Atelier d’Architecture, la Giovanni De Maio realizza la facciata dell’edificio tutta a rombi tridimensionali, smaltati in sei finiture di colore che rifulgono alla luce in nuance cangianti.
Un’opera complessa da 70.000 pezzi, piani e curvi, in cui ogni apertura, ritorno o intradosso è stato regolato per combaciare perfettamente con un altro.
Tutto a incastro, nessun taglio aggiuntivo, pittura e scultura insieme, senza soluzione di continuità, per una trama di terracotta dai colori brillanti. Questo mirabile lavoro è stato successivamente mostrato nel corso dell’Architect@work a Milano, fiera in cui espositori selezionati presentano le loro innovazioni scelte da una commissione tecnica.
Ed è a Milano che la Ceramica Artistica Giovanni De Maio viene ingaggiata, due anni dopo, per un altro prestigioso progetto: il nuovo flagship store di Bally.
L’idea dello studio CasperMullerKneer Architects di Londra era di ricreare, nella città meneghina, un negozio su tre piani simile a una grande villa cui accedere da un elegante giardino.
In questa armonia naturale, le lastre in terracotta modellate a mano della Giovanni De Maio – anche qui pezzi insoliti, alti fino a 70 cm e curvi all’estremità – vestono tutte le zone perimetrali delle vetrine e i layout espositivi, freestanding e tavoli da lavoro.
L’opera è così perfetta che la rivista tedesca LADEN la premia come una delle più belle realizzazioni di design and innovative stores del 2019/20, dedicandole la copertina.
Non solo grandi progetti ed estero, però, nei piani dell’azienda in cui, di padre in figlio, si tramanda l’arte della ceramica per rispondere a tendenze di arredo sempre nuove nel gusto e nelle tecniche. Tra le ultime preziose novità, il progetto Connessioni, un filone creativo che mette insieme la sapiente artigianalità dei De Maio con il genio di noti designer.
Tra questi ultimi, primeggia la collaborazione intrecciata con Riccardo Dalisi, Premio Compasso d’oro. Sono nate così piastrelle dedicate ai suoi splendidi lavori: all’iconica caffettiera, alla casa geometrica, al compasso, all’esagono, alla manipolazione del caos, al volto geometrico, al metodo non metodo. Arredare spazi intimi come una galleria d’arte. Presto, oltre alla firma di Dalisi, Connessioni godrà di altri altre due prestigiose cifre stilistiche, al momento però tenute ancora segrete dall’azienda che promette così nuovi prodotti d’autore, originali nell’estetica e complessi nella loro manifattura.
Senza mai cedere all’ostentazione o alla frivolezza, che sia un decoro vietrese o un design geometrico, le collezioni di ieri e di oggi della Ceramica Artistica Giovanni De Maio raccontano sempre una tradizione di qualità e una storia di carattere, insieme allo «sforzo incessante di competere con la bellezza dei fiori». Riuscendoci.