Biotecnologie e Sicurezza: un “ambiente” di Ricerca e scuola per l’Innovazione

Un sito web come spazio sperimentale tra sistemi formali e informali dell’apprendimento scientifico che avvicina i giovani a ricerca, sicurezza e occupazione

 

La Ricerca, a seguito degli incentivi e delle indicazioni europee che sensibilizzano le pubbliche istituzioni alla corretta informazione dei cittadini, è entrata appieno nel circuito formativo.
Tra le sue responsabilità ma anche le sue necessità essa deve cercare il confronto e la condivisione con giovani generazioni e docenti, promuovere la scienza attraverso mezzi e tecnologie adeguate ai nuovi linguaggi della comunicazione, consapevole delle nuove prospettive di occupazione, nella stretta relazione tra competenze attinenti tecnologie dell’informazione e discipline specialistiche.
Nella Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, Scienze della vita e biotecnologia. Una strategia per l’Europa, l’investimento nel settore delle biotecnologie e l’avvicinamento dei giovani a tale ambito di ricerca viene sottolineato come decisivo negli obiettivi di sviluppo economico nazionale, regionale ed europeo, poiché esso gioca un ruolo centrale nelle politiche di innovazione e occupazione.
Il Progetto CCM “Promozione della sicurezza nei laboratori che fanno uso di microrganismi geneticamente modificati”, finanziato dal Ministero della Salute e concluso nel 2014, si è proposto diversi obiettivi tra cui l’elaborazione di proposte educative e didattiche destinate alle Università e alla Scuola Superiore, al fine di fornire contenuti di aggiornamento finalizzati ad una acquisizione dei principi generali della sicurezza nell’utilizzo delle biotecnologie.
Attività preminente del progetto è stata quella di avvicinare il mondo della ricerca a quello della scuola, attraverso nuove strategie di indagine e di apprendimento, elaborando metodologie di trasferimento di contenuti tecnici e specialistici concernenti le biotecnologie, basate sulle moderne tecnologie digitali. Il sito Biotecnologie e Sicurezza (www.biotecnologiesicurezza.it) è stato, in tal senso, tra i risultati finali più interessanti del progetto perché, per le sue caratteristiche di creatività e sperimentazione, ha consentito e consente ai ricercatori una partecipazione al dibattito internazionale sul ripensamento dei sistemi di apprendimento, in conseguenza dei radicali cambiamenti che la rete e le nuove tecnologie informatiche hanno comportato negli schemi cognitivi della società e in particolar modo sulle giovani generazioni.
I ricercatori hanno tenuto in conto che la tecnicità del linguaggio scientifico che, tradizionalmente, si presta a una comunicazione frontale e monodirezionale, deve considerare nuove necessità mediatiche, profondamente influenzate dalla rete, dai sistemi digitali, dall’immagine, dai suoni, dal concetto partecipativo e creativo dell’utente in una comunicazione del sapere circolare e interattiva, senza cadere nel rischio di una banalizzazione o, peggio ancora, una distorsione dei contenuti, come spesso avviene nei circuiti mediatici della scienza, con conseguente, forte condizionamento della società.
Per questo il sito si propone di trasmettere la scienza in modo nuovo e funzionale, adeguando il messaggio all’evoluzione dei sistemi di apprendimento e cognitivi, in modo che non si limiti al nozionismo a breve termine o alla disordinata e disorganizzata fruizione occasionale di contenuti di dubbia fonte, ma evolva in competenza.
Il sito, nel diffondere i risultati del progetto attraverso una corretta formazione e informazione in chiave di orientamento professionale e prevenzione, sperimenta e propone modelli di trasferimento di temi scientifici complessi, avviando un processo cross mediale.
Lo spazio non si limita alla raccolta di materiale ma vuole essere anche un ambiente laboratoriale, interattivo, atto a consentire al fruitore una selezione dinamica, una serie di collegamenti tra argomenti, interventi multidisciplinari dei partecipanti alla “rete” che viene a costituire e che unisce ricercatori, studenti, docenti, figure istituzionali, accademici del mondo universitario e scientifico.
La costruzione del sito è tesa a offrire una documentazione non più statica e non solo dinamica e multimediale ma “generativa”, vale a dire che produca effetti cambiamenti nei comportamenti e negli atteggiamenti di chi legge e che permetta una conoscenza tesa al “saper fare”.
La metodologia stessa con cui è stato realizzato è frutto di una dialettica di rete che negli anni ha consentito un’esperienza estremamente singolare: il sito, quale attivo propositore di spunti e contenuti, è in continuo aggiornamento, attraverso la rigenerazione degli stessi, grazie alle attività dei docenti e ai nuovi prodotti realizzati dagli studenti, in taglio crossmediale.
Non c’è contenuto del sito che non sia frutto di un’esperienza creativa, di rielaborazione degli argomenti scientifici, attraverso l’uso di tecnologie digitali.
Il sito, è stato studiato in modo funzionale ai suoi obiettivi, articolandosi in uno spazio dinamico basato su un CMS.
I contenuti e la grafica sono gestiti dai ricercatori in forma autonoma, senza necessità di ricorrere ad interventi manutentivi (e costi conseguenti) da parte di terzi.
É uno spazio facilmente aggiornabile, strutturato in categorie tematiche e sezioni per l’organizzazione logica dei contenuti.
Il layout è stato studiato nel rispetto degli standard di usabilità e accessibilità (W3C).
La grafica del sito è volutamente riposante ed esclude effetti visuali stancanti o a rischio di rendere eccessivamente “disordinata” la presentazione dei contenuti rispetto agli standard di comunicazione istituzionale.
Sono stati utilizzati set di caratteri ad ampia diffusione che non diano una resa eccessivamente disomogenea nell’accesso da sistemi Windows, piuttosto che Apple/Macintosh o Unix/Linux e adottati i necessari accorgimenti nel codice dei fogli di stile e nella versione XHTML di riferimento.
È un percorso di studio e proposta, in un momento in cui le formali e tradizionali strutture della didattica acquisiscono, grazie alle nuove tecnologie, una forte integrazione con sistemi informali e dinamica sperimentale nel perseguire uno sviluppo armonico di competenze e consapevolezze, fondamentali per l’orientamento e l’inserimento nel mondo del lavoro.