Dopo le auto elettriche e i razzi spaziali, Elon Musk è pronto per collegare il cervello a una macchina per curare problemi neurodegenerativi
Elon Musk non conosce limiti e, dopo le auto elettriche e i razzi spaziali, annuncia la nascita di Neuralink. Il ceo di Tesla e SpaceX si è posto l’obiettivo di collegare il cervello ad una macchina e, per farlo, sfrutterà dei microchip inseriti nel cranio. Un’idea rivoluzionaria che potrebbe sembrare folle e contro i principi etici ma, forse, in grado di porre rimedio a malattie ancora senza soluzioni.
Neuralink è un’azienda che si occupa di neurotecnologie, un insieme di strumenti e metodi che permettono una connessione tra il sistema nervoso e le tecnologie avanzate come componenti pc, elettrodi o protesi intelligenti.
L’azienda è stata fondata nel 2017 e, dopo anni di accurati studi e test sugli animali, è finalmente pronta a svelare il dispositivo microscopico. Per impiantarlo, sarà necessario sottoporsi ad un breve intervento chirurgico svolto da un robot, sotto la guida di un neurochirurgo, per ridurre al minimo i margini di rischio. Il micro-chip sarà inserito attraverso un piccolo foro nel cranio, di dimensioni pari a 8 mm, e successivamente collegato al cervello con fili più sottili di un capello umano. Il dispositivo includerà fino a 3.072 elettrodi per matrice, distribuiti su 96 fili.
Musk ha dichiarato di essere fiducioso dopo i sorprendenti risultati conseguiti con i test, effettuati sui maiali e sulle scimmie, che hanno permesso ad uno scimpanzé di giocare ad un videogame con il pensiero. Ha quindi spiegato di voler iniziare i test sugli esseri umani entro la fine del 2021 e che i dispositivi verranno impiegati con la finalità immediata di curare problemi neurodegenerativi come: lesioni cerebrali, cecità, Parkinson, Alzheimer, ripristino dell’uso della parola e tornare a camminare. Una persona non vedente, ad esempio, avrà l’opportunità di vedere delle pixellature in grado di rappresentare ciò che la circonda, dai volti ai paesaggi.
Ma è poi lo stesso miliardario a spiegare che il fine ultimo di questi studi sarà quello di creare una simbiosi tra mente e macchina, una vera interfaccia tra uomo e computer che ci consentirà di rimanere al passo con le nuove tecnologie, di essere perennemente connessi a Internet e di anticipare problemi di salute potenzialmente letali per il nostro organismo. Secondo Musk, infatti, senza sensori nel cervello ci sarà la possibilità che l’uomo diventi inutile ai fini del progresso.
Tra i tanti scienziati scettici, ce ne sono anche alcuni che credono sia davvero un grande passo verso l’avanguardia tecnologica e scientifica.