Maurizio Russo, una storia di amore per il territorio

Due anni fa, nel vuoto creato dal virus, nasce un nuovo progetto: Campaniadamare Museo Arte e Gusto mediterraneo, un punto vendita esclusivo in cui offrire, a clienti e turisti, prodotti identitari capaci di rappresentare pezzi di tradizioni locali

 

Quella della Maurizio Russo è una storia di famiglia. Cinque generazioni – l’ultima, quella dei giovanissimi Maurizio, Antonella e Francesca presto in azienda – che, dalla fondazione di una distilleria nel 1899 – producono ancora oggi liquori che sanno del buono made in Campania. Su tutti eccelle il limoncello, divenuto nel tempo una sorta di marchio di fabbrica. Non solo materia prima di elevata qualità – lo sfusato amalfitano, icona del gusto e oro giallo della Costiera Amalfitana – ma anche tecnologie e metodi moderni, capaci di tramandare sapori autentici di un tempo.

«Il nostro impegno – esordisce Gianluca Russo, oggi alla guida dell’azienda insieme con il fratello Massimiliano e la mamma Antonietta – è diretto innanzitutto a valorizzare il prodotto tipico locale. Il territorio da portare al palato, con i suoi ingredienti distintivi, le procedure millenarie di coltivazione e la cura di chi ha cuore la qualità su tutto».

Nascono da questa filosofia liquori esclusivi e inimitabili, che somigliano a molti altri ma che da molti altri sono profondamente e naturalmente diversi. Gesti, elementi e accortezze codificate nel tempo ma mai standardizzate, costituiscono un patrimonio identitario che alla Maurizio Russo tutelano ed esaltano a beneficio del cliente finale, come lo stesso Gianluca spiega bene: «Siamo iscritti da tempo al Consorzio di tutela limone Costa d’Amalfi IGP. Negli ultimi anni i nostri sforzi si sono concentrati nel massimizzare la resa del prodotto.

Abbiamo spremuto le meningi per far sì che il limone non fosse considerato solo un agrume, ma diventasse anche altro, trasformato. Oggi utilizziamo l’80% del peso del limone grazie all’ottimizzazione delle fasi di produzione. Non solo succo, ma tanti derivati utilizzati per l’industria alimentare come semilavorati per pasticceria, ma anche per impieghi diversi, come oli essenziali per profumeria, cosmetica naturale al 100% e molto altro ancora. Abbiamo fatto una scelta, quella di continuare lungo il percorso della qualità perché i nostri prodotti abbiano sempre più sapore, più struttura e un’anima da raccontare».

Un’altra idea dal buon profumo nata cinque anni fa in casa Maurizio Russo e oggi divenuta una solida realtà è , crema di liquore prodotta con latte di bufala abbinato alla nocciola di Giffoni tostata. In un unico prodotto due eccellenze campane fuse insieme, miscelate in un gusto nuovo eppure così familiare.

Nel tempo poi sono stati ideati il Bù alla grappa di aglianico, al rum caraibico e, ovviamente, al re limoncello.

Gianluca prosegue il suo racconto di vita e di impresa, ripercorrendo i mesi difficili della pandemia da Covid-19: «Abbiamo subito una flessione del fatturato dell’80%, ma è stato proprio in questo periodo che abbiamo pensato a come rimodellare al meglio la nostra offerta.

Ci siamo allora specializzati nella produzione di igienizzanti e puntato con decisione sul “trasformato” di cui dicevo prima. Abbiamo non solo limitato in breve tempo i danni, ma addirittura oggi i nostri numeri sono in crescita».

Due anni fa, nel vuoto creato dal virus, Gianluca insieme con Ivan Pisapia (ceramiche di Cava de’ Tirreni), socio in questo progetto, si lancia con contagioso entusiasmo in una nuova avventura. Nasce così Campaniadamare – Museo Arte e Gusto mediterraneo, uno spazio a Sorrento di 570 mq su due livelli in cui mettere in mostra i prodotti tipici della regione. «Faccio mia la convinzione che “sia meglio scoprire di essere stati ingannati sul prezzo, che sulla qualità della merce”.

Da qui l’idea di dare vita a un punto vendita esclusivo in cui offrire, a clienti e turisti, non standard e grossolani souvenir, ma prodotti identitari capaci di rappresentare la storia forte di un’azienda, di una famiglia, pezzi di tradizioni, la cultura di un luogo».

Campaniadamare mette in vetrina non solo prodotti alimentari fatti in Campania (pasta, liquori, composte, oli) ma anche gioielli, coralli, presepi, tessile, per un paniere di offerta in costante rinnovamento.

«La tavola è sempre più una esperienza di qualità non solo estetica e la si vuole imbandire con prodotti veri, specie al ritorno di un viaggio, per ricordare tutto il bello e il buono dell’esperienza fatta. Oggi c’è maggiore consapevolezza in chi compra, si sta radicando una cultura non solo alimentare che prima non c’era. Chi sceglie Campaniadamare, allora, sa che sceglie l’autentico».

Il punto vendita di Sorrento è strutturalmente versatile, perfetto per ospitare anche eventi, mostre, scuole di cucina e molto altro. Tra i progetti già pronti, i corsi di barman organizzati con Aibes, utili sia gli addetti ai lavori per l’esercizio della professione, sia per quanti hanno desiderio di imparare cosa c’è dietro un cocktail e uno shaker.

Sorrento è però solo la prima tappa del progetto Campaniadamare.

Altre sedi sono allo studio, anche all’estero. «Campaniadamare – rimarca Gianluca Russo – vuole essere partner di tutte quelle aziende che vogliono proporsi come esclusive, di tutte quelle realtà piccole e grandi di eccellenza che credono che la memoria abbia un valore emotivo, ma anche e soprattutto etico. Ogni nostro prodotto ha il carattere distintivo di chi quel liquore o quel corallo lo ha sognato, lo ha voluto, lo ha desiderato, lo ha progettato, lo ha realizzato e, infine, lo ha venduto».

Identità, in fondo, vuol dire questo: farsi riconoscere e ricordare.