Negli ultimi giorni si è molto sentito parlare del rialzo dei tassi deciso dalla Banca centrale europea. Il costo del denaro è aumentato dello 0,5% e con esso anche le rate dei mutui e i prestiti.
Con l’obiettivo di stabilizzare i prezzi, la Bce ha optato per questa manovra, discutibile ma definitiva. Il contenimento dell’inflazione è stata la ragione principale che ha spinto la maggiore istituzione bancaria europea ad aumentare il costo del denaro onde evitare la perdita del valore dei risparmi dei cittadini europei.
Un cambiamento di questa portata non sopraggiunge senza conseguenze. Innanzitutto, la minore disponibilità di moneta circolante comporta una diminuzione degli investimenti. In secondo luogo, prestiti, finanziamenti e mutui saranno più cari per i cittadini.
Per questo motivo, un numero sempre maggiore di persone ha urgente bisogno di trovare strumenti utili a comprendere quali siano i piani più convenienti per loro. Un’opzione molto valida è quella di scegliere tra le proposte di prestiti online di facile.it, che permette di confrontare varie opzioni e decidere in base alle proprie esigenze.
Andiamo dunque a scoprire quali sono i principali cambiamenti avvenuti nelle varie tipologie di prestito a seguito del rialzo dei tassi operato dalla Bce.
I prestiti personali
Da dove nasce concretamente la crescita del costo dei prestiti? Ha origine dal fatto che le banche europee saranno costrette a comprare denaro ad un prezzo superiore dalla Banca centrale europea. A cascata, l’effetto verrà riversato sulle tasche dei cittadini, costretti a sottostare alle nuove regole.
I prestiti personali sono prestiti non finalizzati, destinati a una varietà di utilizzi. Si passa dal prestito della casa, a quello per il proprio mezzo fino al prestito per la mobilia, l’arredamento e gli elettrodomestici. In generale, i prestiti personali sono utilizzati per qualunque esigenza di spesa o finalità, e non richiedono di giustificare lo scopo del prestito stesso.
Spesso utilizzati anche per pagare spese universitarie o per semplice liquidità da tenere a disposizione all’occorrenza, i prestiti personali subiranno conseguenze rilevanti a seguito della scelta della Bce. Si tratta infatti dei prestiti idonei ad assolvere esigenze di base dei cittadini, quelle relative al quotidiano e senza le quali molte necessità di base non potranno essere soddisfatte.
Prestito finalizzato
Anche chiamato ‘credito collegato’ questa forma di prestito è legata ad un determinato bene o servizio. Che esso sia una casa o un mezzo di trasporto, il prestito finalizzato può essere ottenuto anche tramite venditori convenzionati con le banche. Ciò che cambia rispetto ad altri tipi di prestito, come quello personale, sono tutele e diritti maggiori.
Anche in questo caso, il rialzo dei tassi deciso dalla Bce ha comportato un aumento del costo del prestito, riferito questa volta non a una finalità non precisata ma ad un bene o servizio ben preciso. Il costo si compone infatti della somma di tasso di interesse, spese iniziali, per il pagamento delle rate, della somma totale erogata ed altre commissioni. Per questa ragione, essendo più alto il costo del denaro, l’aumento del costo dei prestiti ricadrà anche sulle rispettive voci che lo compongono.
Misure che indicano il costo complessivo a livello europeo sono il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) e il TAN (tasso annuo nominale). Il costo del finanziamento risulta mediamente più caro rispetto agli altri e la differenza è destinata ad aumentare nei prossimi mesi.
Cessione del quinto
Per concludere, l’ultima tipologia di prestito analizzata è la cessione del quinto. Trattasi di una forma di prestito particolare, in quanto consiste nella restituzione di un contributo mensile non superiore al quinto del proprio stipendio. La modalità utilizzata è quella della trattenuta mensile direttamente dallo stipendio o dalla pensione.
I tassi di interesse cambiano in base all’età e all’importo. Può essere richiesto da:
– chi possiede un contratto a tempo determinato
– pensionati
– chi ha la residenza sul territorio italiano
– chi ha un’età compresa tra i 18 e i 63 anni.
In linea di massima il tasso fisso rimane per tutta la durata del prestito. Il TAN (tasso di interesse) va generalmente dal 4 al 7 percento, a seconda che il destinatario sia un dipendente pubblico o privato.
Anche in questo caso come nelle altre forme di prestito, il rialzo dei tassi della Bce ha comportato conseguenze negative per i richiedenti della cessione del quinto. I tassi sono aumentati ed a causa dell’aumento del prezzo del denaro la capacità di acquisto è diminuita, ponendo sfide sempre maggiori a coloro i quali cedono 1/5 del proprio stipendio ogni mese.