AI E PROTEZIONE DEI DATI

Indispensabile l’introduzione di una policy interna ben definita in cui va documentata la scelta aziendale di avvalersi dell’Intelligenza Artificiale, includendo linee guida chiare sull’uso degli strumenti, con protocolli per la gestione delle informazioni confidenziali e procedure per segnalare eventuali violazioni o problemi di sicurezza

 

Nel panorama odierno, l’Intelligenza Artificiale Generativa (AI) sta rapidamente rivoluzionando il modo in cui le aziende operano, offrendo nuove opportunità per l’innovazione e l’efficienza. Tuttavia, questa tecnologia presenta anche sfide significative, in particolare per quanto riguarda, nell’ambito di un’azienda, la protezione delle informazioni confidenziali e la sicurezza dei dati dei clienti, dei collaboratori, dei partner commerciali. È essenziale che le imprese adottino dunque misure adeguate a gestire questi rischi e sfruttare al meglio le potenzialità dell’AI senza che un suo uso inconsapevole e anarchico nell’organizzazione esponga a criticità più o meno grandi.

Una delle prime azioni da considerare è l’uso delle chat temporanee e la disattivazione della funzione di registrazione delle conversazioni su piattaforme come ChatGPT: le chat temporanee offrono una soluzione pratica per garantire che le conversazioni non siano utilizzate dal sistema per accrescere il proprio patrimonio informativo, riducendo così il rischio di violazione dei dati. Disattivare la funzione di registrazione delle conversazioni su ChatGPT è poi un’azione semplice per proteggere le informazioni sensibili. Inoltre, l’adozione di modelli di Retrieval-Augmented Generation (RAG) può rappresentare una strategia efficace per coniugare le potenzialità dell’AI con la protezione del patrimonio aziendale.

I modelli RAG permettono infatti di utilizzare l’AI via API (Application Programming Interface) in un ambiente informatico protetto (es. un CRM) in modo tale che i dati e le informazioni siano interrogate e rielaborate in modo sicuro e controllato. Il combinato disposto fra l’AI e le tecniche di Information Retrieval consentono per esempio di offrire ai dipendenti e ai collaboratori di poter interrogare dati e informazioni aziendali in modo sicuro, con interfacce semplici come un chatbot. La AI contribuisce a generare contenuti e risposte, mantenendo al contempo un elevato livello di sicurezza per le informazioni aziendali perché l’API con cui è interrogata non conserva i dati che rielabora.

Un ultimo elemento fondamentale per una gestione sicura dell’AI in azienda è l’introduzione di una policy interna che accresca la consapevolezza tra i dipendenti. La formazione e la sensibilizzazione del personale sulle migliori pratiche di sicurezza sono essenziali per prevenire errori umani e garantire che tutti comprendano l’importanza della protezione dei dati.

Una policy ben definita dovrebbe includere linee guida chiare sull’uso degli strumenti di AI – oltre ad aiutare a capire le loro differenze e le loro specificità – con protocolli per la gestione delle informazioni confidenziali e procedure per segnalare eventuali violazioni o problemi di sicurezza.

Infine, è importante sottolineare che la sicurezza dei dati non è solo una questione tecnica, ma anche una responsabilità condivisa a tutti i livelli dell’organizzazione. Le decisioni strategiche riguardanti l’adozione e l’uso dell’AI devono essere guidate da una valutazione accurata dei rischi e delle opportunità, coinvolgendo tutte le parti interessate.

L’Intelligenza Artificiale Generativa offre immense potenzialità, ma richiede una gestione attenta e consapevole per proteggere i dati e le informazioni confidenziali: la sicurezza dei dati deve essere una priorità per tutte le organizzazioni che desiderano innovare in modo responsabile e sostenibile.