Amlè, una filosofia di vita diventata un prezioso brand

Marisa Angelucci ha fatto della sua passione per il bello la sua vita e anche il suo lavoro. È nato così il marchio di gioielli artigianali da lei creato, che racconta un percorso creativo fatto di viaggi, ricerche, incontri, rapporti speciali ed emozioni 

 

 

Marisa Angelucci ha fatto della sua passione per il bello la sua vita e anche il suo lavoro. È nato così Amlè, il marchio di gioielli artigianali da lei creato, che racconta un percorso creativo fatto di viaggi, ricerche, incontri, rapporti speciali ed emozioni. Una storia preziosa, incastonata in solidi valori, idee e gusti certamente non comuni. Tutto comincia quando, all’età di quarant’anni, Marisa mette su un’attività di antiquariato. Affascinata dall’arte, dalla cultura, dalla storia, frequenta, all’Istituto di design di Milano, una serie di corsi, in particolare sugli argenti e i gioielli antichi. Forte di questa formazione, apre il suo negozio di antiquariato, in cui largo spazio è lasciato alla ricerca di gioielli che la porta molto spesso in Inghilterra. Alla sua clientela, già allora, proponeva i cosiddetti charms inglesi: bracciali in oro con ciondoli tutti da combinare in maniera autentica e personalizzata; monili che molti brand, in seguito, hanno cominciato a vendere e commercializzare.

Nel suo piccolo negozio chi entrava poteva trovare sempre qualcosa di speciale da regalare. Oggi come allora, i gioielli Amlè hanno carattere, stile ma soprattutto si distinguono dagli altri perché dietro ciascun pezzo, vi sono una ricerca e uno studio unici. Quando sul mercato poi arrivano le prime pietre dure, Marisa pensa a come montarle su gioielli antichi così da farne creazioni originali.

La prima fiera cui partecipa come artista del gioiello è il Macef. Il materiale che allora adoperava era il corno. Nessuno a quel tempo lo utilizzava. Lei è la prima, in assoluto. Realizza le prime catene con il corno interamente a mano, con la materia prima proveniente direttamente dall’Africa. Oggi, a distanza di tempo, continua ad utilizzare il corno, un materiale naturale, antico e modernissimo al contempo, anche se nella creazione di un ogni suo gioiello c’è poi tanto altro: dai viaggi alle conoscenze, dalle sensazioni alle intuizioni. C’è anche tanto della cultura e delle tradizioni della sua terra. È stata la prima, per esempio, pur essendo casertana, ad utilizzare il tamburello, ma anche gli ex voto, tipici di una cultura mediterranea assolata e profonda. Il tamburello artigianale, realizzato in legno e pelle capra e dipinto a mano, è un elemento che caratterizza le collezioni Amlé già da diversi anni: le paesaggiste riproducono paesaggi o decori ispirati al mood delle collezioni.

Gli ex-voto, realizzati in argento ‘800 e ricavati da autentici stampi borbonici, traggono la loro origine dalla religiosità popolare. Espressione e testimonianza di una “promessa fatta”, di un dono offerto per grazia ricevuta, nelle mani di Marisa diventano vero e proprio un gioiello, reinterpretando in chiave moderna tutto il loro fascino storico e simbolico.