La Medaarch non si ferma. Oltre a realizzare dpi e valvole, sta contribuendo alla realizzazione della piattaforma Tech4Care, con lo scopo di fare matching tra la richiesta di nuove soluzioni da parte degli operatori sanitari e la risposta dell’innovazione proveniente da Istituti di ricerca, fablab e makers
La stampa 3D si sta rivelando preziosa in questi giorni difficili di emergenza sanitaria. Anche la Medaarch sta dando il suo contributo nella creazione di componenti per la cura dei pazienti affetti da Covid- 19 e per la tutela degli operatori sanitari in prima linea negli ospedali. Cosa state realizzando e con quale tecnologia?
La Medaarch srl stp, per far fronte all’emergenza Covid-19, sfrutta la sua gestione di ricerca e innovazione per mettere a disposizione le sue tecnologie di fabbricazione digitale al servizio della collettività.
Nel dettaglio, stiamo realizzando sia dispositivi di protezione personale (mascherine anti- contagio) con diverse tecnologie di digital fabrication, sia le valvole Dave e Charlotte, utilizzate per adattare i dispositivi ospedalieri alla maschera di Decathlon.
In più, abbiamo contribuito alla realizzazione di una nuova piattaforma, Tech4Care, su iniziativa della Maker Faire Rome e I-Rim, in collaborazione con altri laboratori nazionali, tra i quali Open Dot di Milano, con la partecipazione di tanti altri esperti come Paolo Mirabelli, Antonio Grillo ed Enrico Bassi. Questa piattaforma è il primo tentativo di un coordinamento a livello nazionale per il matching tra la richiesta di nuove tecnologie e nuove soluzioni da parte degli operatori sanitari con quella che è la risposta dell’innovazione proveniente da Istituti di ricerca, fablab e makers.
La Medaarch, inoltre, sta continuando le sue attività classiche attraverso webinar sul design computazionale sia per professionisti, sia per aziende e webinar su modellazione e stampa 3D di mascherine anti-contagio e valvole Dave e Charlotte per gli Istituti Scolastici, attraverso il progetto “School for Emergency Covid-19”.
Quali i rischi e le opportunità della manifattura additiva, segnatamente in questo periodo storico e più in generale?
La manifattura additiva, in questo momento, sta riscontrando una grossa difficoltà, relativa al raggiungimento di numeri molto alti in termini di produzione dei dispositivi di protezione. C’è questa limitazione molto forte che però è bilanciata da un’immediata capacità di prototipazione e di verifica delle soluzioni, come è stato per il caso delle valvole Dave e Charlotte richieste all’ospedale di Brescia.
Tengo a precisare che grazie a queste tecnologie, inoltre, si stanno sperimentando in tutto il mondo nuove soluzioni per far fronte a questa emergenza.
Soluzioni che trovano un’immediata valutazione nei casi pratici; quindi tali tecnologie si rendono indispensabili per permettere la realizzazione di prototipi che poi possono essere prodotti su ampia scala.