La mostra – organizzata da Parallelo 42 Contemporary Art, in collaborazione con il Comune di Collecorvino negli spazi del Convento di San Patrignano (PE), visitabile fino al 05 febbraio 2015, e che si inserisce nell’ampio progetto Arte&Gusto – si pone come terreno fertile per l’organizzazione di progetti plurali e di dialoghi necessari a stabilire raccordi e connessioni tra culture e pensieri di diversa estrazione
Detriti della storia
Per un museo della polvere, progetto di Gian Maria Tosatti, sarà visitabile fino al 10 ottobre tutti i giorni dalle 9 alle 19.30 presso il Museo Archeologico Provinciale di Salerno
L’ego cum di Elena Bellantoni
L’esposizione “Dunque siamo”, visitabile fino al 6 settembre 2014 negli spazi del Museo Archeologico Provinciale di Salerno, si presenta come un percorso luminoso che attraversa Salerno per costruire dialoghi e chiare emersioni del pensiero
Viaggio al termine della parola
Organizzata negli spazi della Galleria Tiziana Di Caro a Salerno (17 maggio/1 agosto 2014) la mostra ha come filo conduttore lo sconfinamento, la combinazione, la pluralità, la scelta multidisciplinare, l’invasione, la contaminazione, lo scavo nel sottosuolo del linguaggio, tra scrittura e formule espressive del contemporaneo
Una poesia muta
Percorsa da una grammatica visiva fitta di segni e di oggetti, di affetti e di cose, la parabola visiva messa in campo da Pierpaolo Lista (Salerno, 1977) presenta un discorso che fa i conti con il quotidiano per costruire una prosa fatta di piccoli dettagli, di accenni e accenti preziosi.
Gli spazi della critica
Il dibattito teorico attraverso le mostre 1980-2010 – Anni Novanta #7.
A modellare il paesaggio degli anni Novanta del XX secolo, una costellazione di mostre – legate dal filo riflessivo di un titolo cartografico, Punti cardinali dell’arte, più precisamente – rappresenta (accanto a Post-Human e Where? L’identité ailleurs que dans l’identification) un progetto teorico che, sulla via lattea dell’interdisciplinarità, mira a coniugare le forze più vitali del circuito internazionale dell’arte attraverso alcune parole d’ordine (multiculturalismo, transnazionalità e multimedialità) volte a costruire una mostra diffusa, «rivolta ad un pubblico che ricerca un contatto contraddittorio e complesso con l’opera d’arte, un confronto serrato sul piano delle relazioni multiple tra l’opera e l’orizzonte entro cui si colloca».
Gli spazi della critica
Il dibattito teorico attraverso le mostre 1980-2010 – Anni Novanta/6
Un progetto firmato da Liliana Albertazzi, immediatamente dopo l’inaugurazione della mostra di Jeffrey Deitch, mina in profondità la fiducia data (con Post-Human) alle parabole della biotecnologia, della nanotecnologia e della metamorfosi subita dal continente culturologico con l’innesto di nuovi strumenti e protesi estetiche provenienti dal panorama scientifico.