Come sono cambiati nel tempo i modelli alimentari e con essi gli impatti sulla salute dell’uomo e dell’ambiente
Zucchero, sovrappeso, obesità e diabete
Nessun alimento va demonizzato, né da solo è responsabile di un peso sovrabbondante. L’eccesso calorico è la vera causa
Tempo, Dieta Mediterranea e Medioevo
Nel Mediterraneo, da sempre, sussiste una forte relazione fra uomo e cibo nella quale alla dimensione fisica e sociale del mangiare è dedicato il giusto tempo. É importante ricordare che alcune emozioni positive come la serenità dipendono dalla lentezza e dalla calma. Al contrario l’accelerazione dei ritmi di vita genera uno stress cronico che ci rende impazienti, depressi e qualche volta violenti
Terapia con microinfusore per insulina
Più costosa rispetto alla classica terapia multi-iniettiva, ma in considerazione dei risultati che si possono raggiungere in termini di compenso glicemico, di riduzione delle ipoglicemie gravi e delle ospedalizzazioni nonché di prevenzione delle complicanze, questa innovativa cura è lo stesso conveniente
Dolcificanti a basso contenuto calorico e sicurezza d’uso
L’EFSA ha recentemente – dicembre 2013 – riaffermato che l’aspartame e i suoi prodotti di degradazione sono sicuri per il consumo umano ai livelli di esposizione attuali
Nutrigenomica e obesità: il futuro della dietetica
Oggi sappiamo che le conseguenze del nostro stile alimentare dipendono dal profilo genetico, specifico di ogni individuo, ma anche l’avverarsi del destino trascritto nei geni può essere, a sua volta, rallentato o anticipato dallo stile alimentare
Obesità e comportamenti alimentari (4° parte)
Gli effetti negativi di alcuni stili di vita sbagliati spiegati dal lavoro dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica
Obesità e comportamenti alimentari (2° parte)
Da un’indagine dell’INRAN emerge che gli italiani consumano ancora troppo poco frutta e verdura, in misura appena al di sopra del minimo raccomandato
Solo pochi anni or sono l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) ha avviato il progetto Palingenio, un sistema di Indagini armonizzate e permanenti sul comportamento alimentare e lo stile di vita degli italiani. Il razionale di tale progetto risiede nell’affermazione condivisa che, “nell’ambito delle politiche produttive agro-alimentari del Paese, la conoscenza delle abitudini alimentari e dello stile di vita della popolazione in tempo reale e continuativo è una risorsa preziosa”. L’INRAN ha inoltre pubblicato, recentemente, i dati di un’indagine nazionale sui consumi alimentari in Italia: INRAN-SCAI 2005-06.
Obesità e comportamenti alimentari (1° parte)
[caption id="attachment_1222" align="alignleft"]una foto dell’autore[/caption]
Il Ministero della Salute britannico ha recentemente stimato che, se continueranno le attuali curve di crescita dell’obesità, entro il 2050 ci sarà un’aspettativa di vita media inferiore di 5 anni per gli uomini.
Le patologie croniche non comunicabili rappresentano una delle sfide più difficili per i sistemi sanitari, sia nei paesi industrializzati, sia in quelli in via di sviluppo: gli esempi più evidenti sono l’obesità e il diabete.
Come il gusto influenza le scelte alimentari 2°parte
Abbiamo affermato che ogni essere umano ha un proprio gusto e un proprio modo di rapportarsi con il cibo seppur all’interno di tradizioni, mode e tendenze.
Quello che ci differenzia maggiormente dagli altri esseri viventi è il disporre di una mente in grado di riconoscere e di farsi riconoscere, cioè di una coscienza.
Cervello e mente non sono la stessa cosa, si tratta di due livelli diversi, reciprocamente necessari e interdipendenti e il loro rapporto è una concretizzazione delle modalità più generali dell’autorganizzazione che caratterizza la vita dell’uomo.
Il sé, soggetto della conoscenza, affiora per gradi: dapprima il proto sé con i suoi sentimenti primordiali, poi il sé nucleare guidato dall’azione e poi il sé autobiografico.
Il proto sé è un insieme integrato di configurazioni neurali separate che mappano, istante per istante, gli aspetti più stabili della struttura fisica dell’organismo.
Il profilo mentale del proto sé deve poi connettersi con gli eventi nei quali è coinvolto e dare origine alla sensazione di conoscere e differenziare l’oggetto.
Il sé nucleare è in grado di legare l’immagine agli oggetti e ai sentimenti.