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Una riforma necessaria per la coesione sociale e la competitività del Paese
Una riforma necessaria per la coesione sociale e la competitività del Paese
In Italia il ricorso a questa procedura alternativa è sei volte superiore al resto d’Europa ma c’è ancora tanta strada da fare per migliorare l’intero sistema della giustizia civile
Prima di rivolgersi al giudice, per risolvere le controversie relative a reclami con gli operatori, i consumatori devono tentare questa strada alternativa. Vediamo come
Occorre rafforzare la giurisdizione per fortificare le tutele, offrendo al contempo procedimenti a-giurisdizionali regolamentati e che prevedano percorsi compositivi basati sulla costruzione del consenso e non sulla forza della cogenza del dictum del terzo
L’ABF cresce esponenzialmente e si ramifica sul territorio per aumentare la capacità e la rapidità di risposta alle esigenze dei clienti, rafforzandone la tutela
Clienti e avvocati verso “un altro modo” di risolvere le liti civili
La società cambia, i corpi intermedi latitano e la giustizia è chiamata, specie negli ultimi decenni, a un ruolo di mediazione sociale e interindividuale che non le è proprio. Vanno rafforzati, pertanto, i sistemi di ADR in una prospettiva non più meramente deflattiva del «contenzioso in esubero»
In dieci punti le modifiche proposte dalla Commissione ministeriale di studio per i sistemi di ADR istituita dal Ministero della Giustizia
L’inefficienza del sistema giudiziario civile riduce la propensione a investire, disincentivando lo sviluppo delle imprese e dei mercati finanziari. Se la giustizia è lenta si produce perdita di valore nell’intero sistema economico
Il documento predisposto dalla Commissione assume un peculiare rilievo proprio in Italia, posto che è tuttora in corso un approfondito confronto nella Commissione ministeriale, ma anche nelle sedi congressuali tra gli studiosi e gli operatori del sistema mediazione teso ad «armonizzare e razionalizzare un quadro normativo che attualmente sviluppa forme eterogenee di strumenti negoziali, a causa dei ripetuti interventi legislativi sulla materia, adottati per favorire la formazione e lo sviluppo di una cultura della conciliazione, agevolandone l’uso e abbattendone i costi»