L’inefficienza del sistema giudiziario civile riduce la propensione ad investire, disincentiva la crescita delle imprese e ostacola lo sviluppo dei mercati finanziari. In questa prospettiva assumono particolare interesse le idee di cambiamento che recentemente il Presidente del Consiglio Renzi e il Ministro della Giustizia Orlando hanno presentato in conferenza stampa: 12 punti rispetto ai quali si è aperta una consultazione pubblica
Le liti bancarie tra mediazione e arbitrato
La procedura di mediazione obbligatoria (della durata massima di tre mesi) prevede la necessaria assistenza dell’avvocato e potrà essere iniziata mediante il deposito di un’apposita istanza presso l’organismo prescelto che risulti avere sede nel “luogo” in cui ha sede il giudice competente per la controversia
Avvocato d’impresa e “General counsel”
Il rapporto diretto con l’imprenditore e la scelta condivisa della policy gestionale aziendale consentono al professionista legale di assumere il ruolo di un vero e proprio “general counsel” esprimendo competenze che spaziano dalla gestione degli stakeholders a quella della consulenza legale e del contenzioso in senso stretto, dalla corporate governance alla compliance, anche per quanto riguarda ad esempio la gestione della privacy, la legislazione antitrust, la sicurezza nei luoghi di lavoro, la tutela dell’ambiente, la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e, non ultima, la responsabilità sociale (corporate social responsibility) quale mission strategica aziendale verso un nuovo modo di “fare impresa”
La gestione del conflitto nel percorso strategico dell’impresa etica
L’impegno etico nell’azione imprenditoriale è divenuto negli ultimi anni un valore aggiunto e la trasparenza nella comunicazione la garanzia che il brand sia credibile e affidabile, elementi che oltretutto consolidano la posizione dell’impresa sul mercato
La mediazione delle liti tra emergenza deflattiva e trasformazioni culturali
Il VI Rapporto Isdaci sulla diffusione della giustizia alternativa in Italia segnala che per il 2012 sono state ben 243.281 le domande di ADR depositate nei Centri di risoluzione italiani, con una crescita del 72% rispetto al 2011. In questo contesto il ruolo dominante è chiaramente ricoperto dalla mediazione civile e commerciale, le cui domande, pari a 154.879, fanno segnare un sostanzioso incremento del 154,7% rispetto all’anno precedente
L’Arbitro Bancario Finanziario compie quattro anni
Un modello italiano di successo che si affianca alla mediazione e ad altri procedimenti in un panorama tipologico poliedrico che mira a creare un sistema di giustizia sostenibile
La “clausola di mediazione” nella contrattualistica d’impresa
Anche Confindustria suggerisce l’inserimento consapevole di una clausola di mediazione in quei contratti nei quali il legislatore obbliga le parti al tentativo di mediazione. Là dove questa obbligatorietà non è prevista, sarà invece raccomandabile considerare tale opportunità, in quanto potrà rafforzare sin dalla fase costitutiva del rapporto, e con effetti duraturi, la reciproca fiducia tra le parti, accompagnandole nella eventuale fase critica dello stesso
La “nuova” mediazione delle liti civili e commerciali
I vantaggi apportati sono di indubbio rilievo e, oltre al sostanziale ripristino della obbligatorietà preventiva, si garantisce economicità e trasparenza delle tariffe, agevolazioni fiscali, professionalità e serietà degli organismi e dei mediatori, informazione e libero accesso alla mediazione, unitamente alla rapidità e riservatezza del procedimento
La nuova Direttiva europea in materia di ADR nei rapporti con i consumatori
Si apre così un nuovo e intenso percorso culturale che nei prossimi due anni è destinato riscrivere in Italia ed in Europa il rapporto tra sistemi di ADR e sistema giurisdizionale in una logica di complementarietà per una migliore accesso alla giustizia.
Il decreto “del fare” e le norme per una giustizia civile efficiente
Approvate dal Governo nuove misure straordinarie per accelerare i processi e smaltire l’arretrato accumulato.
Nella conferenza stampa che ha fatto seguito alla riunione del Consiglio dei Ministri che il 15 giugno 2013 ha approvato il decreto-legge “del fare”, il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha chiarito che la grave situazione nella quale versa la giustizia civile italiana in relazione alla lentezza dei processi e all’arretrato accumulato costituisce la ragione dell’urgenza con la quale si è inteso intervenire con una “terapia d’urto”.