Bachrach, OBR Campania: «Sottoutilizzata la capacità propulsiva della formazione finanziata»

A bachrachIl Presidente di OBR Campania annuncia le novità in tema di formazione finanziata per le aziende. Diventa sempre più facile e automatico l’accesso a Fondimpresa, ma in Campania 2 aziende su 3 aderiscono al Fondo e poi se ne disinteressano, senza mettersi in condizione di utilizzare le risorse che accumulano

Presidente Bachrach, nel processo oggi quanto mai necessario di formazione continua dei lavoratori, un sostegno concreto e qualificato alle aziende è dato da Fondimpresa. Nonostante però il positivo bilancio del 2014, sono ancora molte – per non dire troppe – le imprese che, pur aderendo al Fondo, non beneficiano a “costo zero” di tutte le opportunità loro disponibili. Che dimensioni ha questa distorsione, perché si verifica e come è possibile porvi rimedio per il nuovo corso?

A livello nazionale siamo ormai a 270mila imprese aderenti con quasi 4,8 milioni di lavoratori che decidono di destinare a Fondimpresa, invece che all’INPS, lo 0,30% dei salari per fare formazione ai dipendenti. La Campania è la terza regione con 18.000 aziende e 250mila lavoratori nel 2014, ma con il 35% di aziende per un 60% di lavoratori ha i più bassi tassi di registrazione alla piattaforma di Fondimpresa. Significa che 2 aziende su 3 aderiscono a Fondimpresa per poi disinteressarsene e non essere in condizioni di utilizzare le risorse finanziarie che accumulano. Vi è un trend positivo, ma nel complesso in un anno è solo il 7-8% di aziende che presenta un Piano formativo.
Lo scorso anno ne sono stati avviati circa 1.000 Piani Formativi con il Conto Formazione utilizzando finanziamenti per circa 9 milioni di euro, metà dei quali come contributo aggiuntivo alle risorse proprie delle aziende.
Vi sono poi gli Avvisi pubblici del Conto di Sistema e si tratta di oltre 5 milioni di euro per la Campania.
Queste risorse a disposizione delle aziende possono ancora aumentare, anche grazie ai nuovi automatismi di accesso e al supporto dell’OBR Campania.

 

Non crede che andrebbe potenziato il ruolo di Confindustria – come parte sociale del Fondo – sia nella gestione, sia nella partecipazione attiva alle attività formative promosse con Fondimpresa?
Sì, Confindustria deve assumere un ruolo più attivo e diretto a supporto della divulgazione e della diffusione delle opportunità promosse da Fondimpresa.
Rispetto alle criticità descritte, molto dipende dalla scarsa conoscenza che gli associati hanno del Fondo e dei vantaggi che ne derivano.
La formazione finanziata, invece, può essere un argomento centrale per il rilancio e lo sviluppo delle aziende del nostro territorio.
In qualità di Presidente dell’OBR Campania mi rendo conto che esiste uno scollamento tra la nostra struttura regionale e il sistema associativo, sia regionale che provinciale, nonostante la sede coincida proprio con Confindustria Campania.
Quotidianamente compio uno sforzo di sensibilizzazione a favore dei miei colleghi imprenditori, purtroppo al di fuori dei momenti associativi che risulterebbero sicuramente più idonei ed efficaci.
Stiamo lavorando per migliorare questo rapporto, creando opportune sinergie con le organizzazioni territoriali al fine di stabilire un canale di comunicazione più costante rivolto a dare maggiore visibilità alle continue novità che Fondimpresa propone, utilizzando gli spazi disponibili sia sulla carta stampata, sia sul web.
Posso solo immaginare quanto potrebbe crescere il numero di aziende aderenti al Fondo che fanno formazione se Confindustria proponesse incontri tematici ad hoc per indirizzarle all’uso di una formazione corretta e adeguata alle loro reali esigenze e per agevolarle nei rapporti con le sigle sindacali nella stesura dei piani da concordare.

Per il 2015 quali saranno le novità che interesseranno da vicino le aziende?
Ecco la prima: il CdA di Fondimpresa ha disposto di trasferire sui conti formazione delle aziende aderenti ben 31,3 milioni di euro, derivanti da economie realizzate sui costi di gestione del Fondo negli anni passati, annullando così gli effetti del decreto del Governo che con lo “Sblocca Italia” ha disposto un prelievo forzoso sui versamenti dello 0,30% destinati dalle aziende ai Fondi interprofessionali per la formazione continua dei propri dipendenti.
Le aziende, inoltre, possono ora scegliere di accumulare sul proprio Conto Formazione l’80% anziché il 70% dello 0,30% dei salari; incrementando così le risorse direttamente a disposizione per la formazione.
Il resto (26%) va sul Conto di Sistema e (4%) per spese di gestione. É stata eliminata la soglia per presentare un Piano formativo: prima erano necessari almeno 3.000 euro, oppure 800 per un voucher.
I piani ora possono coinvolgere anche gli apprendisti.
Un protocollo di intesa nazionale fissa a non più di 20 giorni l’attesa per gli accordi delle aziende prive di rappresentanza sindacale.
Le richieste di accordo, inviate tramite PEC o raccomandata alle Commissioni paritetiche presso le Confindustrie provinciali, possono essere allegate in piattaforma Fondimpresa in caso di ritardo.
Questa è una panoramica non esaustiva.
É possibile informarsi meglio sia su www.fondimpresa.it che tramite info@obrcampania.it.

  

Cresce in parallelo con la crisi economica il bisogno di formazione qualificata anche per ricollocare quanti purtroppo fuoriescono dal mercato del lavoro. In quest’ambito specifico quali sono le linee strategiche seguite dall’OBR Campania?
L’OBR Campania non detta indirizzi strategici in campo formativo, ma possiamo trarre indicazioni dal lavoro di analisi dei Piani formativi.
Fondimpresa ha offerto numerose opportunità con i contributi aggiuntivi del Conto Formazione, tra cui quelli per i lavoratori in Mobilità (2/2010) o per aziende con lavoratori in Cassa Integrazione (2/2014), ma anche con i vari Avvisi del Conto di Sistema, in particolare con quelli per l’Innovazione, l’Informatizzazione, l’Internazionalizzazione; sono state realizzate varie buone pratiche, ma la formazione come leva del miglioramento non è ancora sistema diffuso. Si fa più spesso formazione perché vi è un obbligo, perché vi sono dei finanziamenti o perché magari la si considera come benefit per i lavoratori. Non basta portare a termine un programma formativo per dire che è stato un successo.
Occorre una formazione con impatti positivi e reali sui processi produttivi, sui prodotti e sulla professionalità dei lavoratori: Piani formativi con capacità propulsiva.