Benefici al quadrato per chi investe

Alessandro SacrestanoDue interessanti provvedimenti hanno recentemente rinverdito altrettante misure di agevolazione che, nell’immediato futuro, garantiscono un ritorno di grande appeal per le imprese

Via libera alla fruizione delle agevolazioni fiscali per chi investe in start up innovative anche per il 2016. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (la n. 84 dell’11/4/2016) diventa, infatti, pienamente operativa la proroga contenuta nel decreto MEF del 25 febbraio scorso. Come noto, gli incentivi contemplati dall’art. 29 del DL n. 179/2012 a favore delle start-up innovative si articolano su due livelli:

 

(a) vantaggi tributari per chi investe nel capitale delle start-up;

(b) incentivi diretti alle start-up.

 

Segnatamente ai primi, va ricordato che per le persone fisiche e giuridiche che investono in start-up innovative, sia direttamente che attraverso fondi specializzati, sono previste detrazioni di imposta. In particolare, nel caso delle persone fisiche, la detrazione di imposta è pari al 19% della somma investita (elevabile al 25% in presenza di start-up a vocazione sociale o che sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico).
L’investimento massimo agevolabile è di 500.000 euro per ciascun periodo di imposta, con un vincolo di destinazione di almeno due anni (a pena di decadenza).
Per i soggetti passivi Ires, la deduzione del reddito imponibile è pari al 20% delle somme investite (elevabile al 27% in presenza di start-up a vocazione sociale o che sviluppano e commercializzano
esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico), per un importo massimo non superiore a 1,8 milioni di euro, a condizione che non dispongano
dell’investimento prima di due anni.
Qualora la detrazione sia di ammontare superiore all’imposta lorda, l’eccedenza può essere portata in detrazione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche o giuridiche dovuta nei periodi di imposta
successivi, ma non oltre il terzo, fino a concorrenza del suo ammontare.
Le agevolazioni spettano fino a un ammontare complessivo dei conferimenti non superiore a 15 mil. per ciascuna start up innovativa. Le agevolazioni non spettano per gli investimenti effettuati mediante organismi di investimento collettivo del risparmio e società, direttamente o indirettamente, a partecipazione pubblica e in quelle start up che possono qualificarsi come imprese in difficoltà ai sensi
degli “Orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà”. Parimenti esclusi gli investimenti nelle start up operative nel settore della costruzione navale e dei settori del carbone e dell’acciaio. 
Stringenti le condizioni di accesso ai benefici da parte degli investitori. Questi dovranno ottenere una certificazione della start-up innovativa che attesti di non avere superato il limite dei 15 milioni, una copia del piano di investimento della start-up innovativa, che ne riassuma anche attività, prodotti e andamento previsto e, infine, per gli investimenti effettuati in start-up a vocazione sociale o che sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico.

 

Il bonus investimenti
Semaforo verde per il nuovo bonus investimenti destinato alle imprese del Mezzogiorno dalla Legge di Stabilità per il 2016. Dall’11 aprile, infatti, sono disponibili modello e istruzioni ministeriali per l’accesso al credito d’imposta. Come ribadito dal comunicato stampa delle Entrate, il modello sarà utilizzabile dai soli titolari di reddito d’impresa con strutture produttive localizzate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo. Attraverso il canale di richiesta automatico strutturato dal Fisco, saranno distribuiti ben seicentodiciassette milioni per ognuno degli anni dal 2016 al 2019. Possono presentare l’istanza, come detto, le sole imprese ubicate nelle menzionate aree in ritardo di sviluppo che vogliono sostenere investimenti per l’acquisto, anche in leasing, di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o da stabilirsi in una delle regioni del Mezzogiorno. Gli investimenti agevolabili sono quelli realizzati dallo scorso primo gennaio fino al trentuno dicembre 2019.
Ogni impresa può presentare una o più istanze, anche nel medesimo anno e ciascuna di esse può avere ad oggetto uno o più progetti d’investimento iniziale, ai sensi dell’articolo 2 del Regolamento UE n. 651/2014 della Commissione. Qualora la domanda si riferisce a più progetti d’investimento, per ciascuno di questi va compilato un distinto modulo del quadro A. La richiesta dovrà specificare la tipologia di investimento da implementare, distinguendolo, ad esempio, come “nuovo stabilimento”, “ampliamento”, “cambiamento” o “diversificazione” del processo produttivo. Da segnalare anche la natura “innovativa” o “ambientalista” dell’investimento.

Non potranno presentare domanda le imprese del settore siderurgico, carbonifero, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché nei settori creditizio, finanziario e assicurativo, che sono espressamente escluse dall’ambito soggettivo dei beneficiari. Accesso negato anche alle imprese “in difficoltà” secondo la classificazione comunitaria. 

 

Il credito d’imposta è spendibile in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del DLgs n. 241/97, portandolo in riduzione di imposte e contributi a debito. Sarà necessario, in ogni caso, utilizzare i servizi telematici delle Entrate, non essendo contemplata la compensazione col sistema CBI bancario. La prenotazione delle risorse avverrà secondo il rodato criterio dell’istanza telematica, da presentarsi, in proprio o con l’ausilio di un intermediario abilitato, tramite i servizi online Fisconline o Entratel, dal prossimo 30 giugno 2016. A tal scopo, l’Agenzia delle Entrate ha predisposto l’apposito software “Creditoinvestimentisud”, da prelevarsi sul sito www.agenziaentrate.it. Già da subito, comunque, gli aspiranti beneficiari potranno prendere confidenza col modello predisposto.