La CEO e amministratore unico di U-earth racconta l’impegno per rendere le città smart, a partire da Torino
Presentiamo il progetto: quando ha capito che era una buona idea la sua? Chi sono oggi i destinatari, quali sono le applicazioni e quali i mercati?
Ho capito fin da subito che si trattava di una buona idea, in quanto il progetto proposto ha un’impronta altamente innovativa, riscontrabile su più fronti: la tecnologia, l’unica al mondo in grado di catturare e distruggere tutti i contaminanti nell’aria, senza limite di granulometria, né di tipologia; l’applicazione in ambiente outdoor; il coinvolgimento dei cittadini. I destinatari sono in primis le amministrazioni comunali che oggi hanno la possibilità di offrire ai propri cittadini delle zone in cui trascorrere il tempo respirando l’aria pura di montagna, pur trovandosi in città.
Perché un progetto vada in porto quanto conta l’idea e quanto gli investimenti?
Contano entrambi: l’idea è fondamentale, perché deve essere innovativa e realizzabile; tuttavia la sostenibilità economica è un fattore chiave. Riteniamo che sia fondamentale l’impiego di piattaforme innovative e sociali quali il crowdfunding e il crowdsourcing, a supporto della sostenibilità economica delle realizzazioni: la raccolta fondi per finanziare gli ampliamenti del progetto, allargandone le aree di copertura, l’impiego di forza lavoro locale, volontaria o no, per le attività di manutenzione ordinaria e/o straordinaria. Il coinvolgimento di associazioni di volontariato e promozione sociale già attive sul territorio potrebbe unire l’elemento di coinvolgimento della comunità alla funzionalità del progetto sul lungo periodo.
PURE AIR ZONE, UNA BOCCATA DI ARIA PURA – SECONDO POSTO PREMIO BEST PRACTICES PER L’INNOVAZIONE 2016
Il progetto Pure Air Zones for Smart Cities sviluppato da U-earth vuole rendere Torino la prima città al mondo dotata di “isole” di aria pura, priva di virus, batteri, polveri sottili, VOC, formaldeide, odori sgradevoli, sia negli ambienti chiusi, sia all’aria aperta. Una città più intelligente e consapevole, capace di misurare e di conoscere in dettaglio la qualità dell’aria che respiriamo; creare mappe di inquinamento aggregando i dati raccolti da centraline di monitoraggio opportunamente installate; studiare come variano i dati di qualità dell’aria in alcune aree cittadine, in funzione degli orari della giornata e dei picchi di traffico. U-earth, azienda biotech con base europea dedicata alla purificazione dell’aria, ha sviluppato una biotecnologia completamente naturale che riproduce in forma miniaturizzata ciò che il Pianeta normalmente fa per ripulirsi dagli agenti inquinanti. I contaminanti sono attratti dai depuratori AIRcel per carica elettrica molecolare e vengono catturati e distrutti da microrganismi che si nutrono di inquinamento senza produrre scorie dannose.
L’installazione realizzata nel giardino Dispersi sul fronte russo, a Torino, è un vero e proprio dimostratore dell’applicabilità della tecnologia AIRcel ai contesti outdoor, con messa a punto del dimensionamento ottimale e valutazione dei risultati perseguibili. L’analisi di cosa il depuratore riesce a catturare e la misura della zona di aria pura ottenuta costituiscono la prova scientifica del successo del progetto.