Alla base dell’impresa, c’è l’idea imprenditoriale. Ma anche la migliore delle idee, senza finanziamenti adeguati, è destinata a rimanere un sogno irrealizzato.
Per questo, Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, propone ogni anno diverse misure a favore di donne e uomini che vogliono dare vita a una nuova impresa oppure digitalizzare e innovare un’impresa già esistente.
Tra le misure più interessanti troviamo Resto al Sud, destinata alle regioni meridionali. Per capire meglio come funziona, online abbiamo trovato l’utile guida al Resto al Sud di Contributi PMI, che spiega nel dettaglio come funziona la misura, quali sono gli step per ottenere il finanziamento e i criteri di valutazione delle domande.
Per poter accedere ai finanziamenti Invitalia, però, non basta proporre una buona idea: la buona idea dev’essere accompagnata da un solido business plan. Il business plan è un documento di sintesi del progetto imprenditoriale che ha la funzione di presentare il business aziendale a eventuali finanziatori, business angel e investitori. Il business plan è insomma un documento che vuole dimostrare la fattibilità del progetto d’impresa.
In sintesi, il business plan è costituito da una parte descrittiva e una parte numerica. La parte descrittiva contiene appunto la descrizione del progetto imprenditoriale, le caratteristiche del mercato di riferimento, mission e vision dell’impresa. La parte numerica, invece, ha carattere previsionale e ha l’obiettivo di dimostrare con i numeri la solidità dell’idea d’impresa e le proiezioni finanziarie a medio e lungo termine.
Ancor più nello specifico, gli elementi costitutivi di un business plan sono l’indice, il sommario esecutivo (da compilare ultimato il business plan), la descrizione dell’impresa, ossia una panoramica esaustiva dell’impresa, dei suoi valori e dei suoi obiettivi, la descrizione del progetto d’impresa, che contiene gli aspetti fondamentali del piano aziendale e l’analisi SWOT (punti di forza, debolezza, opportunità e minacce).
Ancora, il business plan deve contenere un’analisi dettagliata del mercato di riferimento e della concorrenza, la strategia di marketing, che deve mettere nero su bianco come raggiungere gli obiettivi prefissi, il piano operativo e la struttura organizzativa dell’azienda. Chiudono il documento il piano economico-finanziario, che dev’essere sostenibile, e gli eventuali allegati.
Come vediamo, fare un business plan è tutt’altro che semplice, e necessita di conoscenze di marketing e di economia aziendale. Senza un business plan, avere un’idea vincente è pressoché inutile: se il progetto d’impresa non regge, se non è sostenibile economicamente oppure si colloca in un mercato già molto agguerrito senza avere la forza di reggere il confronto, difficilmente si riuscirà a ottenere dei finanziamenti.
Invitalia, ad esempio, assegna i finanziamenti se il business plan dell’impresa richiedente è solido e dettagliato: non bisogna dunque sottovalutare questo documento, fondamentale sia per avere ben chiaro cosa fare affinché l’impresa abbia successo, sia per ottenere agevolazioni e finanziamenti di agenzie come Invitalia.