Intervista con Gianluigi Cassandra, Presidente del Consorzio ASI
Nel comprensorio salernitano permane l’inspiegabile lacuna della mobilità aeroportuale, determinata dal mancato decollo dell’aeroporto di Pontecagnano, che rappresenterebbe un vettore strutturale nell’incremento ulteriore delle potenzialità dell’area.
Presidente Cassandra, tra i compiti prioritari del Consorzio vi è la dotazione di una buona rete di infrastrutture e di un articolato e soddisfacente sistema di servizi per le imprese che insistono negli insediamenti produttivi. In merito a queste due voci, qual è il livello di performance del comprensorio salernitano?
In termini macro, l’indice di infrastrutturazione della regione Campania è piuttosto alto in relazione al resto del Paese. Nel 2010 la Regione Campania aveva 32,5 Km di rete autostradale per 1.000Kmq di superficie territoriale, rispetto alla media nazionale pari a 22,1 e alla media del Mezzogiorno pari a 17,2, quarta dopo Liguria, Valle D’Aosta ed Abruzzo. Nel 2011, invece, la nostra regione aveva 8,2 Km di rete ferroviaria ogni 100 Kmq di superficie (in crescita costante dai 7,3 del 1998), seconda regione in Italia dopo la Liguria, rispetto alla media nazionale di 5,5 e del Mezzogiorno di 4,7. Il porto di Salerno risulta 13° nella classifica nazionale dei principali porti italiani secondo il traffico merci in container. Negli ultimi anni i forti investimenti nelle reti TEN-T, i corridoi trans europei, che vedono la provincia di Salerno attraversata dal corridoio 1 Berlino- Reggio Calabria, si sono concretizzati in un sostanziale incremento infrastrutturale sia su gomma, sia su ferro, che ha potenziato in modo rilevante la competitività dell’area salernitana. Permane l’inspiegabile lacuna della mobilità aeroportuale, determinata dal mancato decollo dell’aeroporto di Pontecagnano, che rappresenterebbe un vettore strutturale nell’incremento ulteriore delle potenzialità dell’area salernitana. Riteniamo fondamentali i passi recentemente compiuti da Provincia e Camera di Commercio relativamente all’implementazione dell’aeroporto. Per noi è essenziale avere uno scalo con capacità di trasporto sia commerciale che passeggeri.
Quanto alle infrastrutture di diretta competenza Asi, premesso che, per quanto riguarda l’esistente sarebbe auspicabile la costituzione in tempi brevi di consorzi di gestione con gli imprenditori, stiamo dando priorità alla sicurezza, come richiesto dagli stessi imprenditori, e abbiamo già emanato il bando per l’impianto di videosorveglianza per le aree di Buccino e Palomonte. Costante è il lavoro per garantire la piena funzionalità delle reti al servizio delle imprese.
Allargando l’orizzonte è da ricordare la collaborazione con l’Università di Salerno sul fronte della ricerca e dell’attivazione di spin off con le imprese insediate nelle nostre aree industriali.
Un consorzio Asi può svolgere bene la propria mission a condizione di porsi “in rete” con gli altri soggetti pubblici e privati coinvolti nei processi di crescita industriale. Come sono le relazioni con gli altri attori dello sviluppo?
In generale registriamo atteggiamenti di collaborazione e disponibilità. Esemplare è il lavoro svolto in collaborazione con Confindustria per la modifica dei regolamenti Asi, un adeguamento normativo da tempo atteso dagli imprenditori che chiedevano sburocratizzazione e tempi più celeri. Con Regione, Provincia e Comuni interessati stiamo lavorando alacremente per la rideterminazione delle aree Asi all’interno del Ptcp, Piano Territoriale di Coordinamento della provincia di Salerno.
È stato di recente licenziato dalla Commissione Attività produttive il testo della nuova legge sulle Aree di Sviluppo Industriale in Campania, la proposta di legge che disciplina le funzioni, le attività e il funzionamento dei Consorzi di sviluppo industriale della Regione sostituirà la legge regionale n. 16 del 13 agosto 1998. Quali saranno i principali cambiamenti ed effetti?
Premesso che legge regionale è stata approvata solo in Commissione attività produttive e, dunque, potrebbe subire modifiche all’esame dell’aula, leggo con favore che sia rimasto l’impianto che prevede il carattere provinciale dei Consorzi così da tutelare le specificità dei singoli territori. Inoltre ritengo apprezzabile, in ottica di riduzione delle spese, la riduzione del numero dei componenti del Comitato Direttivo.
Al di là della crisi ad ampio spettro che ha investito l’economia e, in generale, il sistema manifatturiero, che cosa impedisce, a suo modo di vedere, di ridare slancio alla industrializzazione della provincia di Salerno e cosa potrebbe invece essere di sostegno già nel breve termine?
Accanto a quanto già evidenziato in termini infrastrutturali e di servizi, certamente è condivisibile l’approccio proposto dalla Commissione Europea per rilanciare l’economia e la competitività delle realtà diverse dell’Unione, ovvero l’approccio cosiddetto “Smart Specialisation”. Secondo questo approccio, è importante che ogni realtà produttiva locale identifichi una propria vision di sviluppo, non necessariamente basata su filiere high-tech, ma sicuramente basata sul know-how e sull’expertise specifica del tessuto produttivo e imprenditoriale, nella quale poter disporre di un vantaggio competitivo rispetto ad altre realtà territoriali, non soltanto in termini di produzione di beni ma anche di servizi. Su questa vision andranno impostate le politiche di concentrazione delle risorse e di aggancio agli attori della formazione della conoscenza, quali università e centri di ricerca. Bisogna tenere anche presente che i fondi strutturali del prossimo periodo programmatorio rispecchieranno questa logica, e dunque nell’immediato futuro bisognerà attivarsi per intraprendere un percorso ambizioso.