Catarozzo: «Al Premio BPI il meglio della progettazione made in Italy»

Per il Presidente di Banca Campania Centro, Camillo Catarozzo, il confronto con nuove idee è vitale per creare sistemi di produzione all’avanguardia

 

La XIV è stata la vostra prima partecipazione al premio BPI di Confindustria Salerno in qualità di partner. Soddisfatti della collaborazione?

Senz’altro soddisfatti, soprattutto per l’esperienza vissuta. Best Practices si è confermato, grazie alla perfetta organizzazione di Confindustria Salerno, un evento formidabile per la sua capacità di attrarre e rendere visibili idee che altrimenti, in molti casi, non avrebbero avuto modo di essere conosciute. E la qualità dei progetti presentati rappresenta un segnale sicuramente positivo per i nostri territori. Positivo anche per noi che abbiamo in cantiere importanti progetti per l’innovazione e la digitalizzazione nelle realtà territoriali di cui siamo espressione. Per una Bcc come Banca Campania Centro, tutto ciò è fondamentale per portare avanti il nostro peculiare modo di fare sviluppo. Confrontarsi con progetti e ideatori oggi è fondamentale per una “banca di territorio” perché aiuta a mettere a fattor comune le conoscenze e a creare sistemi di produzione e di crescita sociale che abbiano radici locali, ma al tempo stesso un respiro nazionale e internazionale. E di progetti come questi nel premio Best Practices ne sono stati presentati molti. Infine questa esperienza è stata la conferma che il nostro progetto di creazione di un Hub rivolto sia alle aziende già strutturate, sia a quelle giovanili e alle nascenti startup che intendono portare innovazione di processo e di prodotto oltre che a digitalizzare al meglio le proprie attività, può essere un’idea importante. Uno spazio in cui istanze, idee e progetti si confrontano per trovare risposte e soluzioni, ma da dove possano partire anche nuove esperienze di sviluppo sostenibile.

Hanno partecipato alla competizione anche progetti ideati dai vostri soci.

Anche questo è stato motivo di soddisfazione. Quattro progetti presentati al Premio vedevano nostri soci come protagonisti. E questo rappresenta un segnale importante per noi, perché è la riprova che in questi anni abbiamo lavorato bene, stimolando e formando soprattutto i nostri giovani soci alla cultura di impresa, alla ricerca di nuove idee e di nuovi mercati. Negli scorsi anni abbiamo, ad esempio, fatto un lungo percorso di formazione, diviso in fasi diverse, con la presenza di formatori di livello internazionale, per stimolare, in prima battuta, i nostri giovani soci, a comprendere la propria “vocazione”, e poi, per quanti volevano fare impresa, un ulteriore step formativo su come si fa impresa. La terza fase ha previsto la formulazione di veri e propri progetti che oggi la Banca è pronta eventualmente a sostenere. Da esperienze come queste derivano poi progetti di qualità, ideati da nostri Soci e ammessi al Premio Best Practices.

Quanto è importante oggi la tecnologia in ambito bancario e come sta rispondendo il suo istituto all’innovazione digitale?

Tecnologia e innovazione digitale sono divenute fondamentali. E per noi, banche di comunità, cresciute nella logica della conoscenza personale, della stretta di mano, del confronto fatto sull’esperienza, è una sfida importante cui stiamo rispondendo molto bene, soprattutto perché siamo stati capaci di affrontarla non come un cambiamento ma come un’evoluzione positiva: qualcosa che ci aiuta a essere meglio noi stessi. Tecnologia, innovazione digitale viste come supporto importante a quell’ascolto, a quella conoscenza del territorio e delle persone, che ci permettono di dare risposte più complete ai progetti e alle richieste che ci vengono rivolte o che, a nostra volta, come partner, facciamo. In questo ci aiuta moltissimo la nostra adesione al Gruppo Bancario Iccrea che ci fornisce strumenti innovativi, ma soprattutto mette a fattor comune tutte le esperienze che arrivano dalle oltre 130 Bcc che vi aderiscono.