Combattere la sedentarietà, la malattia del XXI secolo

Una vita passata al tavolo da lavoro o sui banchi di studio nuoce gravemente alla salute

 

La sedentarietà è il vero male del secolo, secondo gli esperti, e riguarda sia gli adulti che i bambini. Una vita passata al tavolo da lavoro o sui banchi di studio nuoce fortemente alla salute. Per non parlare poi del tempo libero passato sul divano alla tivù o davanti a un dispositivo mobile a giocare. In pratica, secondo l’indagine internazionale Global Pain Index di Gsk Consumer Healthcare, condotta su mille italiani, 4 su 10 hanno dolori muscolo-scheletrici ogni settimana e il 70% dichiara di fare una vita sedentaria. Non a caso è sempre più alto il numero di italiani che fa uso di prodotti ortopedici, ora disponibili anche online, per far fronte ai problemi a muscoli e articolazioni dovuti a sforzi eccessivi eseguiti senza il giusto allenamento. Per questi motivi è oggi necessario capire quali sono i rischi connessi a uno stile di vita troppo sedentario e cosa fare per prevenirli.

Gli effetti della sedentarietà sul corpo umano
Che non fare attività fisica sia dannoso per la salute è risaputo, ma gli effetti reali della sedentarietà sul corpo umano sono ancora in pochi a conoscerli davvero. Il primo effetto di una vita passata a tavolino fin da quando si è piccoli è la deformazione della spina dorsale, che dalla sua naturale forma ad “S” a poco a poco diventa una “C”. Il risultato è che la tensione si scarica sul bacino e la colonna, i dischi intervertebrali si schiacciano e il flusso sanguigno al cervello diminuisce. Ovviamente, non essendo in esercizio, i muscoli cedono e ne risente la circolazione del sangue, mettendo il soggetto a rischio infarto. Altro effetto della sedentarietà è lo sviluppo di vene varicose negli arti inferiori, obesità, e aumento del rischio osteoporosi. E l’inattività influisce anche sul sistema digestivo, riduce il consumo di insulina nelle cellule e mette il sedentario a rischio diabete. Ne risente anche la pelle che manifesta tutti i sintomi dell’invecchiamento precoce e si rischiano effetti negativi anche sulla psiche, che può sfociare in crisi d’ansia e insonnia, riducendo anche le prestazioni mentali e sessuali.

Come limitare i danni dell’inattività
Ma per fortuna alla sedentarietà e ai danni relativi, si può porre rimedio: vediamo come. La prima cosa da fare è proprio scegliere di muoversi e farlo almeno un’ora al giorno. Sessanta minuti di attività fisica pareggiano 8 ore di lavoro a tavolino, almeno secondo lo studio pubblicato su The Lancet. E se è vero che riprendere a fare ginnastica in maniera rigorosa può essere doloroso e faticoso, è altrettanto vero che un sacrificio tanto esagerato non serve, perché basta un’ora di passeggiata a ritmo sostenuto. Ed è lo stesso Ulf Ekelund, principale autore dell’indagine, a dettare le regole, semplici quanto efficaci, ricordando che i sessanta minuti di camminata possono anche essere divisi in tre tranche da 20 minuti, da fare al mattino, dopo pranzo e dopo cena. Ma serve anche una volontà di ferro, sia per vincere la pigrizia iniziale, sia per proseguire con costanza, ogni giorno. A contare molto è anche il tipo di alimentazione: vanno tenuti sotto controllo soprattutto alcool, zuccheri, grassi animali, mentre bisogna mangiare pesce, verdure, legumi e cereali integrali. Si tratta, infatti, di alimenti ricchi di fibre ottimi per idratare l’organismo.