Protagonista di questa storia, che si sviluppa fra momenti drammatici e altri decisamente umoristici, è Bruno Salvati.

La sua vita è in una fase di stallo. Infatti, i suoi film non hanno mai avuto successo e il suo produttore fatica a mettere in piedi il prossimo progetto.

Inoltre, sua moglie Anna, dalla quale si è da poco separato, sembra già avere qualcun altro accanto. E per i figli Adele e Tito, Bruno non riesce a essere il padre presente e affidabile che vorrebbe.

Un giorno Bruno scopre di avere una forma di leucemia. Si affida immediatamente a un’ematologa competente e tenace, che lo accompagna in quello che sarà un vero e proprio percorso a ostacoli verso la guarigione.

Il primo obiettivo è trovare un donatore di cellule staminali compatibile: dopo alcuni tentativi falliti, Bruno comincia ad avere seriamente paura.

La degenza del protagonista, in uno stato di semi-incoscienza indotto dai medicinali, è caratterizzata dall’affiorare di ricordi e fantasticherie, deliri e persino fantasmi. Cosa sarà di lui? Suo padre Umberto, rivelandogli un segreto del suo passato, accende in tutti una nuova speranza.

Il coinvolgimento dei familiari e del padre del malato, infatti, sono al centro della vicenda: la malattia diventa così una resa dei conti con la moglie e i figli del protagonista e un viaggio in compagnia del padre alla scoperta di qualcosa che è successo molti anni prima.

Bruno e la sua famiglia intraprendono un inatteso percorso di rinascita, che cambierà i loro rapporti e insegnerà a Bruno ad alzare gli occhi da se stesso e a guardare gli altri, perché una volta imparato a vivere non si smette più.