Discipline e professionisti esperti in settori diversi – dal design alla comunicazione – lavorando in sinergia possono dar vita a nuovi prodotti per nuovi mercati da promuovere oltre i canali commerciali praticati abitualmente
In generale si può affermare che in tutti gli ambiti, quando il normale corso delle cose subisce una battuta di arresto, le strade da percorrere sono due: interrompere il processo o cambiarne qualcosa, modificarlo.
Tra le due possibilità è certamente da auspicare la modifica, il cambiamento, perché, se ben guidato, può implicare un’evoluzione, finanche una crescita. Anzi spesso sono proprio queste fasi, questi momenti di discontinuità, che, mettendo in discussione pratiche consolidate, aiutano a esaminarle in modo diverso e a migliorarle.
Il settore design e le aziende produttrici sono state vittime della crisi che ha colpito (e colpisce tuttora) l’economia italiana, e il più delle volte, i produttori maggiormente in difficoltà hanno dovuto
optare per la chiusura degli stabilimenti.
Le aziende design oriented già affermate sul mercato, dovendosi confrontare con realtà produttive emergenti altamente competitive dal punto di vista economico, hanno investito nella ricerca progettuale e nel marketing. Per ricollocare i loro prodotti sul panorama mondiale, hanno infatti messo a sistema le loro competenze consolidate e la loro storia con le nuove esigenze di mercato, con
l’obiettivo di offrire nuove esperienze di consumo. Non essendo in grado di competere riducendo i costi di produzione hanno, quindi, puntato sulla qualità e l’innovazione. Le piccole e medie imprese,
dedite invece alla produzione di componenti o prodotti finiti conto terzi con macchinari e operai specializzati e, pertanto, portatrici di un forte know how ma prive di una reale identità aziendale, non potendo competere con prezzi di produzione molto più bassi hanno chiuso i loro battenti. Al sud Italia sono moltissime le aziende di questo tipo, non conosciute dai più ma in grado di produrre, grazie alle competenze delle maestranze e ai macchinari di cui dispongono, qualsiasi cosa. E sono queste, forse, le aziende che, se superano il momento di crisi dandosi una nuova occasione, hanno le maggiori possibilità di crescita.
Il motivo è che, dovendosi riconfigurare sul mercato con dei prodotti propri, a differenza delle grandi aziende, partono da zero non avendo mai prodotto direttamente, e sono quindi meno legate a idee ancestrali di progetto.
Mettere a sistema, quindi, far dialogare competenze diverse, creare sinergie. Obiettivi ben delineati, ma non così facili da raggiungere per una serie di motivi, sia di ordine pratico (quali problemi finanziari da parte di imprenditori che vivono un momento di crisi economica), sia legati a problematiche di tipo culturale, soprattutto al Sud. Per colmare, infatti, il gap e ricollocarsi sul mercato, le aziende devono ricorrere a figure professionali esterne molto diverse tra di loro, ma che non possono prescindere le une dalle altre per raggiungere gli obiettivi prefissati, il cui apporto richiede l’investimento in primis di danaro, ma anche e soprattutto di una aperta e illuminata mentalità della classe imprenditoriale necessaria per intuire il valore e la imprescindibilità del loro apporto. Solo capendo l’utilità di discipline come il design, il design strategico, il marketing piuttosto che la comunicazione coordinata e la grafica è possibile creare dei dialoghi virtuosi in cui, sulla base di un rapporto di fiducia, si instaurino momenti di scambio e crescita reciproca. Discipline e professionisti esperti in vari settori che lavorando in sinergia possono raggiungere il risultato: nuovi prodotti per nuovi mercati da promuovere oltre i canali commerciali praticati abitualmente.
Lo scopo ultimo è, partendo dagli operai e dai macchinari stessi, innovare la tradizione grazie alla cultura del progetto, una progettazione che si contestualizza e trae ispirazione dalla ricchezza delle preesistenze,generando prodotti diversi e unici.
Il fattore vincente di questo tipo di processo dovrebbe essere abbandonare la produzione meccanica in favore di una produzione più consapevole e meditata prestando l’abilità delle maestranze al pensiero del progetto contemporaneo per sperimentare nuove strade espressive e nuove modalità di produzione. In sintesi: tradurre la quotidianità della fabbrica, la familiarità con il gusto europeo. In questo modo le imprese diventerebbero portatrici di una forte identità aziendale che genera una coerenza nella produzione.
Un’identità e un’immagine aziendale ben definita sono fondamentali per imporre la propria presenza in rete grazie a una comunicazione ben studiata. La rete costituisce un mezzo fondamentale perché funge da acceleratore delle dinamiche legate alla diffusione di nuovi prodotti e, soprattutto, di nuove realtà produttive annullando le distanze.
La presenza sul web, come strumento attraverso il quale costruire una nuova proposta di valore, un rinnovato modo di rapportarsi alla domanda e delineare la propria presenza internazionale, è possibile.
Integrare, quindi, a diversi livelli e in modi differenti, l’utilizzo del web all’interno del processo produttivo o delle proprie strategie commerciali rappresenta un passaggio indispensabile per le imprese. Le aziende per affrontare questo momento difficile innescato dalla globalizzazione dei mercati devono trarre vantaggio dalla globalizzazione stessa. Grazie al contributo di un team multidisciplinare e, quindi, di un’identità aziendale coerente, esse devono portare avanti un processo di innovazione e diversificazione di prodotto basato sul rilancio del rapporto tra alto artigianato, design e politiche di brand. Soprattutto al Sud, dove le piccole aziende sono numerosissime e la crisi incombe maggiormente, è indispensabile per i piccoli imprenditori mettersi in discussione, aprirsi al dialogo e, in primis, avere fiducia nei consulenti e negli esperti. Nel momento in cui si decide di “ricollocarsi” sul mercato bisogna gestire e coordinare più ambiti di intervento senza tralasciare nulla, perché anche il miglior prodotto senza una collocazione nella giusta fascia di prezzo, una buona comunicazione e un’adeguata rete commerciale non riuscirà ad avere successo.