Diana Bracco: «L’Expo è una grande missione Paese»

d braccoNumeri da record per la manifestazione: 149 Partecipanti (145 Paesi e 3 Organizzazioni: Unione Europea, Nazioni Unite e Cern), 53 padiglioni Self Built (un vero record: a Shanghai furono 42), 9 Cluster, 20 milioni di visitatori attesi, 11 milioni di biglietti venduti prima dell’apertura, 5 miliardi l’indotto per il Turismo. Milano, secondo il New York Times, sarà la prima meta da visitare per il 2015

Presidente Bracco, nonostante detrattori e apocalittici l’Expo a Milano è realtà e lo sarà per sei mesi. Ci riassume i numeri da record della nostra Esposizione Universale?
Alla fine l’Italia ha fatto gol con l’ottimismo della volontà. Dopo settimane difficili, in cui scetticismo e autolesionismo la facevano da padrone, il 1° maggio è stata una giornata bellissima: l’Expo e il Padiglione Italia hanno aperto le loro porte a un pubblico già numeroso, soprattutto di famiglie e di giovani provenienti da tutto il mondo. É stata una giornata emozionante che mi ha ripagato delle tante preoccupazioni e polemiche spesso strumentali che ci hanno accompagnato nella preparazione dell’evento più complesso che esista. Tutti insieme – imprese, lavoratori e Istituzioni nazionali e locali – abbiamo dimostrato di che pasta siamo fatti noi Italiani. Perché ognuno fa la sua parte e getta il cuore oltre l’ostacolo, e di questo sono loro grata quando c’è in ballo l’immagine dell’Italia.
Chi sperava nel flop è stato smentito dai fatti. L’Expo ha già dimostrato di avere uno straordinario impatto economico e occupazionale, e di essere una grande opportunità per rilanciare la crescita, il turismo, l’export e la stessa immagine del nostro Paese. Sono comunque le cifre che parlano chiaro. Ricordo qualche dato emblematico della nostra Esposizione Universale: 149 Partecipanti (145 Paesi e 3 Organizzazioni: Unione Europea, Nazioni Unite e Cern), 53 padiglioni Self Built (un vero record: a Shanghai furono 42), 9 Cluster, 20 milioni di visitatori attesi, 11 milioni di biglietti venduti prima dell’apertura, 5 miliardi l’indotto per il Turismo, Milano prima meta da visitare per il 2015 secondo il New York Times.

Qual è e quale sarà l’impatto della manifestazione sull’economia e, più in generale, sul Paese?
L’Expo, coi suoi 20 milioni di turisti attesi, di cui 7 milioni da tutto il mondo, potrà aiutare la crescita del contributo del settore turistico al PIL in modo duraturo. Altro obiettivo strategico da raggiungere, in particolare grazie alla vetrina del Padiglione Italia, è l’incremento delle quote di export delle nostre grandi filiere produttive. Una rete di distretti e di eccellenze che spesso non riusciamo a portare all’estero come meriterebbero.
L’Expo 2015 sarà infatti soprattutto una straordinaria opportunità per le nostre imprese.
A Palazzo Italia nel 2015 sono attese oltre 500 delegazioni di Capi di Stato, Ministri dell’Economia e operatori economici. Per questo l’Expo sarà una grande occasione di B2B. Tra l’altro, un recente studio commissionato dalla Camera di Commercio di Milano alla Sda Bocconi ha dimostrato che l’Esposizione sarà un volano anticiclico e un’occasione concreta di crescita economica e occupazionale. Secondo la ricerca i posti di lavoro creati tra il 2012 e il 2020 da Expo saranno 191mila, con un valore aggiunto, cioè un margine economico effettivo al lordo delle tasse, in Italia di 10 miliardi di euro.

Crede che Expo sarà capace anche di riabilitare la nostra immagine all’estero, di renderla più credibile, affidabile e sensazionalistica, ma in senso positivo?
Sono convinta di sì. Ma soprattutto l’Expo potrà restituire fiducia e orgoglio a noi Italiani, a partire dai più giovani. L’Expo è una grande missione Paese, con l’obiettivo di rilanciare la nostra immagine globale.
D’altronde l’Esposizione Universale è da sempre un’opportunità straordinaria, sia per le città ospitanti, sia per i Paesi che possono condividere il meglio della propria innovazione tecnologica, della propria produzione nazionale e della propria tradizione culturale.
Anche per questo, quando ero a capo di Assolombarda mi impegnai in prima persona a sostegno della candidatura di Milano.

Lei è Commissario del Padiglione Italia: come è strutturato e cosa c’è da visitare?
Sviluppando il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” abbiamo anzitutto puntato sulla valorizzazione dell’eccezionale biodiversità dell’Italia e delle sue culture stratificate. Una biodiversità che in Italia ha caratteristiche uniche, si pensi ai vitigni coltivati, ai molti prodotti tipici, alla varietà delle tradizioni alimentari locali (l’Italia ha oggi il più alto numero di prodotti Dop e Igp di tutta Europa). Per questo nel nostro Padiglione, al centro della bellissima Mostra dell’identità Italiana abbiamo scelto di porre, accanto al concept del Vivaio, il concetto delle “potenze”. Questa narrazione sarà animata attraverso una serie di attrazioni di grande impatto, capaci di veicolare messaggi semplici ed emozionanti.
Il Cardo ha i tratti di una grande via italiana, multiterritoriale e multiprodotto con piazzette, uno spazio d’incontro e di scambio, un’area a rotazione che ospita tutte le regioni italiane e tanti eventi dell’ANCI, oltre ad alcuni spazi tematici realizzati dai nostri grandi partner. Dall’area di Coldiretti, che illustrerà il ruolo del paesaggio collettivo e il prodotto agricolo italiano dal campo alla tavola, a quello voluto dal Mipaaf, che racconta la storia della vite e i territori del vino; da quello di Confindustria a quelli di Copagri e Confagricoltura. Senza dimenticare gli spazi dedicati alle tipicità gastronomiche italiane: il caffè, l’olio, l’acqua, la birra, la pasta e la pizza. Insomma, i contenuti sono i grandi protagonisti dell’Expo e di Padiglione Italia in particolare.

Confindustria per Expo si è impegnata in un progetto in particolare, la mostra “Fab food. La fabbrica del gusto italiano”. Come si articola questa iniziativa e quali obiettivi si pone?
L’obiettivo della mostra, che ha l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è far conoscere ai visitatori come sia possibile ottenere, rispettando l’ambiente e le risorse del mondo, prodotti alimentari sicuri, di qualità, a prezzi accessibili e in quantità sufficiente per tutti grazie all’industria e alle sue tecnologie.
Il progetto, curato dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, si sviluppa in un padiglione espositivo di 900 mq su due livelli, all’interno di Padiglione Italia, e propone attrazioni creative, ma puntuali per illustrare la complessità e le connessioni della filiera agro-alimentare italiana.
Un percorso studiato soprattutto per giovani, scuole e famiglie, insieme al pubblico internazionale, accoglie i visitatori attraverso un’esperienza individuale e collettiva, interattiva, altamente emozionale.
Ricordo che insieme a Confindustria hanno reso possibile la realizzazione del progetto, oltre al Ministero della Salute quale partner istituzionale, 10 associazioni di sistema: Federchimica, Federalimentare, Anima, Assolombarda, Acimit, Anie, Assica, Assocomaplast, Federunacoma e Ucimu-Sistemi per produrre.

In Francia la Tour Eiffel, attrazione principale dell’Esposizione Universale del 1889, è ormai da più di un secolo il simbolo di Parigi e della Francia. Crede che anche Milano e l’Italia possano ricevere in eredità una dote di egual valore?
L’Albero della Vita, ideato da Marco Balich, è già diventato la vera icona di questa Expo.
L’Albero ha anzitutto un senso simbolico, inteso come l’approdo del Grand Tour che abbiamo immaginato quale filo conduttore del percorso espositivo di Padiglione Italia. Un invito al viaggio fatto di tappe straordinarie: le grandi e piccole bellezze dei nostri territori, le tradizioni regionali, il patrimonio enogastronomico, il mondo della ricerca, le associazioni, i nostri grandi prodotti.
L’Albero è l’epilogo di questa storia, la metafora che rappresenta e conclude al meglio il nostro concept del Vivaio: le radici dell’Albero affondano nella potenza e nella varietà delle eccellenze italiane e, con un gesto plastico e altamente simbolico, vengono proiettate verso il cielo quasi per ridistribuirle a favore dell’intero Pianeta. L’Albero della Vita è un simbolo fortemente italiano: ispirato al disegno stellare della pavimentazione studiata da Michelangelo Buonarroti per la piazza del Campidoglio, è un richiamo al Rinascimento che proietta però il nostro Paese nel futuro. Penso sarà un’icona che durerà nel tempo, a cui gli Italiani si affezioneranno.

Un’ultima curiosità: che cosa è per lei il buon cibo?
Il buon cibo per me è quello di qualità, in cui noi Italiani eccelliamo.
E i piatti migliori sono quelli che ciascuno di noi lega ai propri ricordi più cari: io per esempio ho nella memoria i sapori e gli odori della cucina della mia infanzia.