462 milioni di euro: questo il valore complessivo dell’export italiano dello scorso anno, confermato nelle recensioni e nei dati del Ministero dello Sviluppo Economico.
Un risultato che, unitamente alle cifre registrate nel primo semestre dell’anno, pone il nostro Paese in una posizione di rilievo tra le nazioni esportatrici dell’Unione Europea. Numeri e recensioni interessanti vengono anche dal mondo delle PMI: il fatturato complessivo registrato dalle piccole e medie imprese che esportano è infatti aumentato.
Un trend che rafforza le opinioni degli esperti del settore e delle aziende impegnate quotidianamente nell’ambito della vendita all’estero. A credere nelle capacità delle PMI che guardano con fiducia all’internazionalizzazione è, da Rimini, EGO International, compagnia di consulenza che ha espresso nelle recensioni online sul suo sito e sulla pagina Facebook interesse verso le opportunità economiche che i mercati globali rappresentano per gli imprenditori nostrani.
Stando alle opinioni di EGO International, infatti, l’export è un vero e proprio caposaldo dell’economia, un canale di vendita alternativo che può offrire grandi possibilità alle PMI più competitive, e capaci di garantire prodotti di alta qualità.
Settori e regioni più attive secondo le opinioni di EGO International
Al momento, i settori maggiormente interessati all’internazionalizzazione sono diversi: posizione di rilievo è certamente occupata dall’agroalimentare, che secondo le recensioni dell’ICE (Istituto Nazionale per il Commercio Estero), si conferma in forte crescita (l’Istituto menziona specialmente il comparto delle bevande).
Buoni risultati arrivano anche dal settore della moda e della gioielleria Made in Italy, che riescono a trovare clienti anche fuori dai confini dell’UE, in Paesi quali la Svizzera e gli Stati Uniti. Per quanto riguarda la manifattura, EGOInternational cita nello specifico la metallurgia lombarda e le macchine utensili del Nord-est, che insieme ai prodotti energetici della Sicilia e alla farmaceutica toscana, compongono un terzo delle esportazioni nazionali totali.
Nonostante i valori assoluti delle esportazioni più contenuti, settori come l’elettronica e gli apparecchi ottici, l’arredamento e la mobilia, la carta e il cartone vantano percentuali di crescita positive e molto interessanti: sicuro segno incoraggiante per le PMI che operano in questi settori e che considerano la possibilità di aumentare il proprio bacino di clienti guardando ai mercati stranieri.
In quali Paesi viene esportato il Made in Italy? Le recensioni di EGO International
Altro trend importante che emerge dai dati e dalle opinioni degli esperti è quello della destinazione delle merci italiane. EGOInternational sottolinea come i Paesi europei rappresentino ancora i mercati in cui il Made in Italy è più richiesto. Naturalmente, la vicinanza geografica e l’affinità per quanto riguarda le normative sull’import e la vendita facilitano i rapporti commerciali tra i membri dell’UE e l’Italia.
Un ruolo importante, negli ultimi tempi, è stato però svolto da nazioni come la Svizzera e gli Stati Uniti (secondo i dati di EGO International, questi due Paesi hanno raggiunto percentuali di crescita superiori al 10%), oltre che dalle recenti aperture dei compratori e clienti asiatici verso le merci dell’occidente: Corea del Sud e Giappone in primis, visti i recenti accordi bilaterali con l’Italia, ma anche l’enorme mercato cinese.
Le prospettive sono dunque positive: sia i numeri che le agenzie specializzate confermano come l’export resti una delle voci più importanti dell’economia italiana. Una risorsa per il nostro Paese, e un canale di vendita redditizio per le PMI che vogliono crescere.