Il Premio Best Practices per l’Innovazione tratteggia, edizione dopo edizione, storie di genio creativo – individuale o di squadra – che da tutta Italia si danno appuntamento a Salerno
Sarà perché è un’iniziativa dedicata al nuovo, o forse perché ancora è forte l’onda lunga dei buoni risultati di quest’anno, ma dentro e fuori Confindustria Salerno – ammesso che pausa ci sia stata – già si è tornati a parlare del Premio Best Practices per l’Innovazione.
Nonostante infatti si sia conclusa solo da qualche mese la nona edizione, la macchina organizzativa sta già scaldando i motori per l’appuntamento del 2016 alla ricerca di progetti da selezionare, di partner da coinvolgere, di investitori da sedurre, di idee da far avanzare. E, oramai come da tradizione, anche per il prossimo anno c’è da aspettarsi solide conferme e curiose novità, perché il riconoscimento nato da un’intuizione brillante di Giuseppe De Nicola, presidente del Gruppo Servizi Innovativi e Tecnologici di Confindustria Salerno, nel tempo non solo è cresciuto ma migliorato.
Il Premio Best Practices per l’Innovazione tratteggia, edizione dopo edizione, storie di genio creativo – individuale o di squadra – che da tutta Italia si danno appuntamento a Salerno, storie in cui vincono tutti, non solo chi l’innovazione l’ha tirata fuori dal cilindro ma anche chi – destinatari e società tutta – delle innovazioni pensate potrà goderne sicuro beneficio.
Il grande merito di questa iniziativa però non è solo quello di essere l’occasione giusta per portare allo scoperto dei progetti innovativi selezionati e divisi in due macrocategorie – Impresa e UpStart – ma di rappresentare un elogio autentico all’imprenditorialità, sia quella più matura che già si misura con le insidie del mercato, sia quella che invece comincia a muovere nell’universo della produzione i suoi primi speranzosi passi.
La sezione UpStart del Premio, in particolare, ha per me un valore aggiunto perché è nata per celebrare la memoria del mio amico per sempre Paolo Traci, un uomo e un imprenditore dall’animo nobile, un appassionato e al tempo stesso un “pratico” laureato in ingegneria. Questa sezione che vede competere tra loro le imprese emergenti è come se fosse il suo lascito morale, intellettuale e di visione d’impresa. Il suo futuro eterno.
Ed è per questo che sono onorato di averne anni addietro proposto l’intitolazione e di vedere che, di anno in anno, sono sempre più numerose le giovani aziende che la animano con i loro progetti inediti di innovazione. L’elevata qualità che esprime il Premio Best Practices per l’Innovazione, nel tempo, ha meritatamente trovato pubblico, eco, consenso e soprattutto sostenitori e sono certo ancora ne avrà lungo un cammino che – a guardare le riserve di energia di chi lo affronta – pare appena cominciato.
In qualità di delegato al marketing territoriale di Confindustria Salerno non posso che augurare a questa, come ad altre iniziative di nutrimento per il mondo delle imprese – penso al Premio Marisa Belisario, alla Venere d’Oro, o ai tanti riconoscimenti fiore all’occhiello del settore moda, giusto per citarne alcuni – lunga vita e salute perché è seguendo questa traccia che si crea in concreto qualità e valore per il nostro Paese e per il nostro territorio.