L’Esposizione universale rappresenta un’opportunità unica per diffondere ulteriormente la conoscenza delle produzioni salernitane
Per almeno sei mesi l’Italia sarà sotto i riflettori mondiali per la tanto attesa Esposizione universale. Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita” va decisamente oltre il semplicistico concetto di fiera. Rappresenta il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione che, nel dare una risposta concreta all’esigenza vitale del cibo sano per tutti, riesce a coniugare tradizioni alimentari e gastronomiche con le innovazioni tecnologiche, la ricerca, la cultura a 360 gradi, la valorizzazione sociale, la sostenibilità ambientale, la sicurezza e tanto altro ancora.
Una grande rete che coinvolge più di 140 Paesi e organizzazioni internazionali con una vetrina unica di opportunità e componente business che vede in prima linea aziende e mondo i mprenditoriale. L’attenzione, indubbiamente, sarà puntata sul padiglione dell’alimentare italiano che sarà meta, unitamente ai visitatori, di migliaia di operatori professionali.
Per il nostro Paese, è bene ribadirlo, l’agroalimentare è un asset strategico, in molti settori vantiamo la maggior quota di mercato globale, con più di un miliardo di persone che acquistano ogni anno un prodotto Made in Italy.
Ma come arriviamo a questo appuntamento? Come al solito, sparigliati e in ordine sparso. Le Regioni si sono proposte singolarmente, con il risultato di avere in calendario iniziative frammentate e un approssimato livello di consapevolezza nei cittadini italiani rispetto agli obiettivi dell’evento. Sembrerebbe essere mancata la visione d’insieme, il “saper fare sistema” si diceva qualche anno fa, e, ancora una volta, l’eccessivo individualismo degli attori in campo pare aver prevalso. In tale contesto, il contributo che la Campania può dare a Expo per le sue ricchezze e eccellenze in campo agroalimentare è sicuramente rilevante e l’Esposizione rappresenta un momento importante per diffondere ulteriormente l’eccellenza campana attraverso un comparto che può diventare, più di adesso, volano di sviluppo e fattore di crescita e di tutela dei nostri territori. La nostra Regione dovrebbe sicuramente attivarsi per L’Esposizione universale rappresenta un’oppor tunità unica per diffondere ulteriormente la conoscenza delle produzioni salernitane garantire ampia visibilità ad un patrimonio che la rende tra le prime per qualità delle produzioni agroalimentari e promuovere, allo stesso tempo, la conoscenza e le peculiarità delle aree di produzione. Tante contraffazioni, d’altronde, trovano mercato perchè al consumatore manca proprio la conoscenza dei luoghi di origine dei nostri tesori alimentari.
La provincia di Salerno, a tal proposito, vanta un tessuto di imprese agroalimentari di primo piano altamente competitive sui mercati internazionali, un settore conserviero e della trasformazione degli ortaggi che non ha eguali nel mondo e un’offerta di produzioni alimentari di pregio: Dop e Igp come il fico bianco del Cilento, il pomodoro San Marzano e il limone della costiera amalfitana, un distretto caseario con punte di diamante come la mozzarella di bufala campana. La nostra provincia si configura come una straordinaria “food valley”, insomma. Un’area naturalmente favorita da un clima che ha creato le basi per l’affermazione di un modello alimentare preso a riferimento in tutto il mondo, la cosiddetta “dieta mediterranea”, divenuta sinonimo di benessere e salute. Inoltre, le attrattive turistiche-paesaggistiche-culturali eccezionali, come le costiere Amalfitana e Cilentana ma anche i templi di Paestum, la Certosa di Padula e tante altre risorse, completano un quadro attrattivo che necessita l’inclusione in un unico e grande sistema.
Tuttavia la risposta del territorio in termini di servizi è inferiore alle aspettative. Ci sarebbe tanto da fare. In primis, il prolungamento della pista dell’aeroporto di Pontecagnano e l’ammodernamento dello scalo, il miglioramento del sistema di viabilità, tanto per fare qualche riferimento restando in ambito provinciale.
È uno sforzo imprescindibile per dare l’impulso necessario all’agroalimentare salernitano che è un enorme serbatoio di tradizioni e gusto con un elevato potenziale da esprimere. Un progetto ambizioso potrebbe essere sicuramente quello di coniugare l’eccellenza alimentare delle imprese con la produzione culturale e il turismo, utilizzando anche il web e i social media per la promozione e la diffusione della conoscenza del nostro patrimonio o nuovi modelli organizzativi come le reti di impresa.
Rete Destinazione Sud, ad esempio, è stata una lungimirante iniziativa di aggregazione tra imprenditori, nata per dare vita a un prodotto turistico Sud Italia da proporre come unica entità sui mercati internazionali. D’altronde, tra gli obiettivi di Expo 2015 vi sono anche i progetti legati alla crescita di ogni ambito culturale e territoriale adeguatamente declinati con voci e competenze, per stimolare la curiosità e la voglia di conoscere che da sempre muovono il mondo, soprattutto in occasione dell’evento di Milano.
Ne derivano programmazioni cinematografiche a tema, iniziative didattiche e attività connesse per una Esposizione che va oltre il momento di visita vero e proprio ma che possa raggiungere il cuore dei territori. I progetti messi in campo meritano, dunque, un coordinamento più incisivo, e in quest’ottica si sta impegnando il delegato all’Expo di Confindustria Salerno, definendo le priorità ed evitando spreco di risorse, con istituzioni e associazioni che devono operare in un rapporto non gerarchico. Ammesso che si riesca a superare gli individualismi e si impari a coltivare le eccellenze.
Se non saremo in grado di sfruttare un’occasione come Expo allora sarà giusto porsi grandi interrogativi sulle nostre capacità.