I Giovani Imprenditori di Salerno si cimentano sul tema per chiarirlo, approfondirlo, diffonderlo

 

Start up, innovazione, venture capital, business angel e altri ancora, sono termini entrati con forza nel nostro linguaggio quotidiano. Ma ne comprendiamo il reale significato e soprattutto siamo coscienti, come imprenditori, della loro rilevanza nell’attuale scenario economico e di quanto essi possano servire per aiutarci nella ripresa economica? A questi interrogativi, insieme ad altri appassionati giovani colleghi imprenditori, abbiamo provato a rispondere a partire da questo articolo, cui ne seguiranno altri.

La sensazione, infatti, è che si parli molto spesso di questi argomenti senza cognizione di causa o, peggio ancora, per “moda”.
Sono passati più di dieci anni da quando Mark Zuckerberg ha sdoganato i “nerd” portandoli alla ribalta e trasformando la figura dello startupper dell’era digitale in qualcosa cui ambire e che riceve anche considerevole attenzione da parte dei media. Non ce ne vogliano i calciatori, categoria rispettabile, ma questo è sicuramente positivo! Infatti l’interesse verso il mondo delle start up e dei startupper che, permettetemi la forzatura altro non sono che dei “proto-imprenditori”, è un messaggio importante di riscoperta di alcuni valori fondamentali per la nostra ripresa sociale ed economica: merito, competenza e “intraprenditorialità”.
Questi i valori che animano anche il movimento dei Giovani Imprenditori, confermati nell’Assise tenutasi a Firenze nel febbraio 2014.
Ma cosa significa in senso stretto innovare? Partendo dall’etimologia del termine, l’innovazione può descrivere tre processi. Il primo è quello classico, cioè del “fare nuovo”, realizzare qualcosa che prima non c’era; il secondo è “rinnovare qualcosa di obsoleto”, apportare quindi modifiche o correzioni a prodotti o processi già esistenti. Terzo e ultimo è “alterare l’ordine delle cose”.
In un’accezione più ampia comunque un’innovazione è tutto ciò che implica un cambiamento, un aggiornamento, un adattamento.
L’impresa che ha più possibilità di crescere oggi è soprattutto quella che riesce ad essere dinamica sui mercati, quella che risponde prontamente ad esigenze interne ed esterne, quella meno resistente ai cambiamenti e più pronta a mutare asset e politiche in base ai contesti.
Fino a qualche decennio fa erano le stesse aziende ad essere i principali attori nel campo dell’innovazione.
Adesso, invece, sono all’ordine del giorno storie come quella di Nick D’Alosio, quindicenne residente a Wimbledon, che nel 2011 crea Summly.
Summly è una App che riassume in 400 caratteri le notizie web e seleziona quelle più rilevanti per l’utente. Il 25 marzo ‘13 Yahoo! acquista Summly per 30 milioni di euro.
Oggi, infatti, è possibile con risorse ben razionate creare applicazioni, progettare nuovi prodotti, informatizzare e ottimizzare processi, condividendo informazioni attraverso la Rete.
Le idee possono viaggiare via web nel globo alla ricerca di chi può e vuole svilupparle, acquisirle o semplicemente investire su di esse.
Come Giovani Imprenditori, e grazie a Costozero, reputiamo importante avere da oggi, con questo primo approfondimento cui seguiranno degli altri, una finestra aperta sul mondo dell’innovazione che possa aiutarci a diffondere contenuti di interesse sul tema.