Ispirato a fatti realmente accaduti, Foxcatcher – Una storia americana racconta la fosca storia dell’improbabile tragico rapporto tra un eccentrico miliardario e due campioni di lotta libera.
Il film del regista Bennett Miller è una intensa storia di amore fraterno e di fiducia mal riposta che evidenzia la corruzione e il fallimento emotivo che spesso accompagnano il potere e la ricchezza.
Quando il lottatore medaglia d’oro alle Olimpiadi Mark Schultz (Channing Tatum) viene invitato dal facoltoso John du Pont (Steve Carell) a trasferirsi nella residenza di famiglia per aiutarlo a formare una squadra da allenare in vista dei giochi olimpici di Seul nella sua struttura sportiva, Schultz coglie al volo l’opportunità per uscire dall’ombra del suo venerato fratello, Dave (Mark Ruffalo).
Nel sostenere le ambizioni di Schultz e nella possibilità di allenare un gruppo di lottatori di fama mondiale, du Pont intravede l’occasione di conquistare il rispetto dei suoi pari e, soprattutto, di sua madre (Vanessa Redgrave) che disdegna ogni sua scelta. Lusingato dalle attenzioni che du Pont gli riserva e incantato dall’opulenza del suo mondo, Mark inizia a considerare il suo benefattore come una figura paterna e a dipendere sempre di più dalla sua approvazione.
Benché inizialmente si mostri comprensivo e lo incoraggi, du Pont cambia atteggiamento dando segni di instabilità mentale.
Il comportamento imprevedibile del miliardario e il crudele gioco psicologico che mette in atto iniziano a erodere la fragile autostima dell’atleta.
Nel frattempo, du Pont rivolge la sua attenzione su Dave, che emana la sicurezza che manca sia a lui che a Mark, consapevole che si tratta di un dono che neanche la sua enorme fortuna potrà comprare.
Spinti dalla crescente paranoia di du Pont e dal suo progressivo allontanamento dai due fratelli, i tre uomini precipitano verso un destino imprevedibile.