Due giorni – 24 e 25 maggio – di incontri per avviare il progetto che durerà 48 mesi e che rappresenterà un’opportunità unica per l’Università degli Studi di Salerno, con il contributo del Comitato Femminile Plurale di Confindustria Salerno, per migliorare la parità di genere nella ricerca e nella formazione
Prende oggi il via il primo incontro di lavoro per la realizzazione di un importante progetto Horizon 2020: “R&I Peers: Pilot Experiences For Improving Gender Equality In Research Organisations (Esperienze pilota per migliorare l’uguaglianza di genere nelle organizzazioni di ricerca), di cui l’Università di Salerno è capofila con il supporto dell’Osservatorio per gli studi di Genere e le Pari Opportunità (OGEPO).
Partecipano al progetto 7 Paesi europei dell’Area Mediterranea (Cipro, Spagna, Israele, Belgio, Slovenia, Tunisia, Grecia), oltre all’Italia, rappresentata dal nostro Ateneo, dal CNR di Roma e da Confindustria Salerno, supportata dal Comitato femminile Plurale con Alessandra Pedone e Stefania Rinaldi.
Il Progetto, che unisce nella ricerca e nella formazione Saperi umanistici e Discipline scientifico-Tecnologiche, oggi conosciute come STEM, ha come suo obiettivo la promozione della cultura delle pari opportunità nell’ambito della ricerca scientifica partendo dalle esperienze concrete delle Istituzioni partecipanti. La fase iniziale prevede l’accertamento dello stato dell’arte in ciascuna realtà per individuare le forme più idonee di intervento.
Il Rettore dell’Università degli Studi di Salerno Aurelio Tommasetti sottolinea che «il network internazionale, premiato dalla Comunità Europea consentirà al nostro Ateneo, attraverso il confronto e lo scambio di dati e di conoscenze, di ampliare, in una dimensione internazionale, l’esperienza maturata in questi anni sul Territorio regionale e nazionale dagli organismi UNISA che si occupano di ricerca gendered oriented, in primo luogo, i Dieci afferenti a OGEPO».
Maria Rosaria Pelizzari, coordinatrice del progetto, dichiara che: «saranno realizzati, in stretta collaborazione tra i Partner Europei, 7 GEPs (Gender Equality Planes) in cui verranno definite e indirizzate le politiche e le buone pratiche europee, in linea anche con le Indicazioni per Azioni Positive del MIUR sui temi di Genere nell’Università e nella Ricerca. Si intende valorizzare la differenza di genere ed evitare che continui a essere fonte di potenziale discriminazione. In tal proposito è necessario che uomini e donne, con un impegno consapevole, informato e continuo, intervengano contro le persistenze di mentalità sessiste e situazioni di iniquità».
«I risultati attesi – continua Loredana Incarnato, responsabile del Progetto per le Discipline STEM– “sono un avanzamento della conoscenza, un arricchimento intellettuale, un guadagno economico-culturale di cui si avverte il desiderio e l’importanza in ampie fasce dell’opinione pubblica».
A partire almeno dal 2011, come rivela il recente Bilancio di Genere di UniSa, curato dalla professoressa Ornella Malandrino, sono state effettuate numerose azioni positive e diversi progetti sono stati pianificati e lanciati con successo.
Il progetto RI PEERS, partito il primo maggio 2018, terminerà il 30 aprile 2022. In questi 48 mesi, supportando le iniziative di OGEPO e del CUG (Comitato Unico di Garanzia per il Benessere sul luogo di Lavoro), il Team impegnato nel progetto si impegnerà nella diffusione di una cultura di sensibilizzazione sull’uguaglianza di genere tra gli studenti e sul posto di lavoro.
Le migliori pratiche di OGEPO e CUG saranno potenziate per valorizzare l’indagine che comprenda il genere tra i contenuti e includa implicazioni di genere tra i risultati della ricerca. In modo tale da aprire nuovi spazi anche per la medicina di genere e per l’applicazione della tecnologia attenta alle differenze di genere.