Lo scorso 24 marzo, presso il Municipio di Mercato San Severino, l’Ordine dei giornalisti della Campania ha organizzato un interessante aggiornamento professionale sul tema, realizzato dallo staff dell’Assostampa Campania Valle del Sarno. Tra i relatori Gennaro Sangiuliano, vicedirettore Tg1 Rai
Presso il palazzo vanvitelliano di Mercato San Severino, nell’aula consiliare, nell’ambito della programmazione dei corsi di aggiornamento per giornalisti, si è tenuto lo scorso 24 marzo il convegno dal tema: “I nuovi migranti italiani – Una corretta informazione”.
L’incontro, organizzato dal Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Campania, è stato realizzato dall’infaticabile staff dell’Assostampa Campania Valle del Sarno, sotto la guida del presidente Salvatore Campitiello.
Hanno presieduto la conferenza lo stesso Salvatore Campitiello; Ottavio Lucarelli, presidente Ordine giornalisti Campania e Antonio Corbisiero, direttore del centro studi Pascal D’Angelo. Sono intervenuti Maria Grazia Moffa, docente di Sociologia del lavoro università di Salerno e Francesco Palumbo, neo presidente giovani imprenditori di Confindustria della Campania.
Ma l’ospite d’eccezione è stato Gennaro Sangiuliano, vicedirettore Tg1 Rai che è intervenuto con una vera e propria lectio magistralis di geografia economica.
Tanti i punti della sua corposa e applaudita relazione: «L’epicentro dell’economia mondiale – ha iniziato a spiegare – si è spostato dall’Europa all’Asia e, in particolare, in Cina. Fatto questo che è già avvenuto in passato, quando con la scoperta dell’America la ricchezza dei commerci si spostò dal Mediterraneo all’Atlantico facendo emergere nuove potenze economiche come l’Olanda e la Gran Bretagna. L’Italia che non ha risorse naturali, nel secondo dopoguerra si è affermata con la sua capacità di trasformazione delle materie prime. Il made in Italy ha tratto la sua peculiarità dalla storia a partire dallo spirito italiano nato dalla fusione dei longobardi con i latini fino al genio italico del grande periodo rinascimentale. Ma oggi la crisi ha fatto perdere all’Italia 9 punti di Pil e il 30% della produttività. Stiamo assistendo nel contempo alla perdita strutturale della capacità produttiva. È una condizione tragica».
«In passato – ha continuato – l’Italia cresceva intorno a illustri personaggi come il premio Nobel Giulio Natta, che permise grandi investimenti nella chimica con l’invenzione dei polimeri, Olivetti che produsse le prime calcolatrici e il gruppo di ricerca torinese che approdò al primo cellulare. Purtroppo l’Italia oggi assiste, impotente, anche alla fuga dei giovani laureati. Dopo che lo Stato italiano con le sue università, che sono le più economiche dei paesi industrializzati, investe nella formazione di tanti giovani, non può ricevere i benefici dall’attività di queste nuove menti pensanti per la cronica mancanza di lavoro sul territorio nazionale».
«Costa – ha continuato a spiegare Sangiuliano – 1 milione di euro un laureato in medicina, mentre dalle scuole di aeronautica escono i piloti delle compagnie di aviazione come la Lufthansa e gli infermieri preparati abilmente in Campania vengono reclutati dagli ospedali tedeschi. Le capitali europee sono piene di giovani laureati italiani a partire da Londra e mentre il personale più specializzato lascia l’Italia, arriva dalla Bulgaria e dalla Romania chi dovrà prendere il suo posto con minore competenza. Per quanto riguarda il Sud – infine- si assiste ad un grave peggioramento delle condizioni della qualità della vita senza che la popolazione rivendichi un cambiamento migliorativo. Sembra la descrizione che Salvemini faceva nel suo libro “ Un Viaggio in treno”: per andare da Roma a Lecce ci vogliono ancora dodici ore, mentre si arriva in America in sette».
«Purtroppo – ha concluso Sangiuliano con vena amara e di critica – anche dal punto di vista politico vi è un clima di decadenza».
Siamo lontani dai tempi in cui a personaggi politici del calibro di Pietro Nenni era affidata la programmazione economica per il progresso dell’Italia.