In cinque anni, la storica azienda salernitana ha scalato le posizioni, e oggi detiene il 15% del traffico pesante in Italia
Ventiquattro mesi per ristrutturare la squadra, per poi rivedere le procedure ed infine gli investimenti tecnologici. In cinque anni la Mecar, branca veicoli industriali del gruppo F.Ferrajoli & C., con sessantadue anni di storia e bilanci in attivo, ha completamente rivisto il proprio modello di business ed oggi si presenta come un player in crescita con un 20% di vendite generate all’estero.
Un’operazione non solo di maquillage, ma di autentico rinnovamento, che ha allineato la forza e lo slancio del gruppo a quella di altri competitor europei.
Non è stato semplice ma, veloci come un tir, i Ferrajoli hanno creduto e investito nel cambiamento e, ad oggi, detengono il 15% del mercato Iveco, con una distribuzione che interessa tutto il Sud, con l’eccezione di alcune aree della Sicilia e della Puglia.
Una storia di tradizione e ingegno quella di Mecar, che ha il suo punto di forza in una visione sempre in mutamento e nel coinvolgimento strutturale delle risorse umane, veri driver di crescita ed evoluzione positiva del Gruppo.
Quando la crisi è arrivata, il settore dell’automotive era fortemente focalizzato sulla mera vendita del veicolo. L’esigenza di un cambio radicale è stata avvertita in maniera repentina, portando l’azienda ad invertire la rotta e a mettere in discussione molte delle practices quotidiane consolidate nel settore.
Nel 2009, infatti, l’80% della redditività aziendale derivava dalla vendita dei veicoli, al contrario di oggi dove la vendita di servizi ad alto valore aggiunto apporta sostenibilità, soddisfazione ma soprattutto differenziazione al conto economico aziendale.
Passi da gigante anche per la vendita sul web che ha visto la nascita di mecarparts.com, il primo e-commerce del settore che offre ai clienti di tutta Europa la reperibilità istantanea dei pezzi di ricambio e la consegna entro 48h dall’ordine.
Un mondo nuovo, fatto di scelte pionieristiche, talvolta anche coraggiose che continua a consegnare risultati incoraggianti su tutte le nuove linee di business.
Il portabandiera del cambiamento è Gianandrea Ferrajoli, Managing Director Mecar che dai suoi primi passi in azienda – siamo nel 2009 – ha subito avuto la chiara intuizione che per resistere su di un mercato sempre più maturo ma ancora profondamente strategico come quello dei trasporti occorreva puntare in modo deciso sull’innovazione. «Salerno rimane un nodo cruciale per il trasporto grazie allo snodo intermodale che offrono i porti, intercettando il flusso di grossi player diretti all’estero ai quali Mecar offre servizi, anche telematici, su misura. É lì che si gioca la nuova frontiera del trasporto: riducendo il downtime (tempi morti) dei veicoli e aumentando la produttività dei clienti».
L’ultimo tassello di ricambio, non solo generazionale, è quello relativo al rilancio del comparto auto, di cui si interessano più da vicino gli altri due giovani componenti del management, Luigi e Francesco che, dopo anni di esperienza maturati lontano dalle aziende di famiglia, guidano oggi la ristrutturazione dell’azienda fondata nel 1952 dal nonno Francesco, a cui va il merito di aver portato per primo il marchio FIAT nel salernitano.
Se è vero quindi che il futuro si legge nelle strade e nelle fabbriche molto più chiaramente che sulle pagine dei giornali, allora è altrettanto vero che il domani della Mecar, grazie soprattutto alle “nuove leve di cambio”, non potrà che essere fatto di veloci ripartenze, accelerazioni e traguardi ambiziosi da raggiungere.