In arrivo un Codice di autoregolamentazione per gli organismi di mediazione

marco marinaroSarà presentato ufficialmente il 6 marzo 2015, nel corso di un incontro organizzato presso la sala Vanvitelli dell’Avvocatura di Stato di Roma. Lo scopo finale è quello di aumentare il grado di fiducia degli utenti del servizio di mediazione, agevolando pertanto il ricorso a questa procedura di ADR, e di fornire ai litiganti e ai loro avvocati una scelta più consapevole tra i vari operatori

 

L’ampio e variegato panorama dei sistemi di ADR (Alternative Dispute Resolution) è in rapida espansione e, negli ultimi anni, l’impulso dell’Unione Europea è stato determinate per avviare e consolidare nuove norme e prassi orientate ad una diversificazione dell’offerta di giustizia.
Il legislatore italiano infatti – dal marzo del 2010 sino alla Legge di Stabilità per il 2015 – ha varato una serie di normative di rango primario e secondario volte ad introdurre, disciplinare, incentivare taluni procedimenti complementari alla giurisdizione statale ponendo anche filtri preventivi all’azione giudiziaria (con il meccanismo della condizione di procedibilità) con il precipuo obiettivo di deflazionare il carico degli uffici giudiziari ed al contempo creando percorsi coesistenziali indispensabili a ridurre il tasso di litigiosità.
In questo scenario legislativo, si collocano la mediazione delle controversie, la negoziazione assistita dagli avvocati, l’arbitrato forense per la traslazione dei giudizi pendenti dinanzi al tribunale e alla corte di appello, ed un’altra serie di procedimenti in specifiche materie (quali in particolare l’Arbitro Bancario Finanziario presso la Banca d’Italia e la Camera di Conciliazione e Arbitrato presso la Consob, rispettivamente per le problematiche bancarie e finanziarie). Tutti strumenti che offrono alle imprese e ai consumatori nuove opportunità per la soluzione delle controversie civili e commerciali in quanto utili alla ricerca di soluzioni non solo più rapide ed economiche, ma anche più adeguate a raggiungere i rispettivi interessi.
La rapida diffusione dei nuovi procedimenti, determinata da una estesa obbligatorietà preventiva soprattutto con riguardo alla mediazione, richiede una particolare attenzione da parte degli operatori del settore per elevare e mantenere alti standard qualitativi.
In questa prospettiva, su impulso di alcuni organismi operanti da oltre quindici anni nel campo della mediazione, e di esperti riconosciuti della materia, viene pubblicato in questi giorni un “Codice di autoregolamentazione” contenente regole, semplici e incisive, volte ad accrescere significativamente la trasparenza dell’attività, interna ed esterna, degli organismi di mediazione iscritti al registro ministeriale di cui al decreto legislativo 28/2010. Lo scopo finale del Codice è quello di aumentare il grado di fiducia degli utenti del servizio di mediazione, agevolando pertanto il ricorso a questa procedura di ADR, e di fornire ai litiganti e ai loro avvocati una scelta più consapevole tra i vari operatori.
Facile e piena conoscibilità dei responsabili dell’organismo, delle regole e dei costi; netta distinzione tra l’attività di mediazione e altre, se compatibili, eventualmente svolte dall’organismo; pieno rispetto della normativa vigente e capacità organizzativa e finanziaria adeguata. Questi i punti qualificanti del Codice, che indubbiamente “alza l’asticella” dei requisiti di qualità previsti dalla normativa vigente, anche rispetto ad altri paesi europei.
Tutti gli organismi di mediazione, pubblici e privati, in possesso dei requisiti descritti nel Codice potranno così esporre un marchio che sarà promosso in sede nazionale e comunitaria. Il rispetto del Codice sarà monitorato da un gruppo di valutazione indipendente, cui partecipano personalità conosciute nel campo della risoluzione alternativa delle controversie.
Si tratta dell’avvio di un percorso virtuoso che dovrebbe consentire in poco tempo agli organismi di mediazione che aderiranno al Codice di costruire in piena autonomia un sistema di qualità per l’offerta di un servizio sempre più efficiente e qualificato ad imprese e consumatori.

Codice di autoregolamentazione degli organismi di mediazione (stralcio)

Trasparenza. Per agevolare le parti di una lite e i loro avvocati a compiere una scelta consapevole tra i diversi fornitori del servizio di mediazione, gli organismi di mediazione aderenti al Codice di autoregolamentazione (“organismi aderenti”) hanno un loro sito internet attivo che fornisce almeno le seguenti informazioni: oggetto sociale; nome del responsabile dell’organismo; nome di soci, associati, responsabili e finanziatori; regolamento di procedura con i criteri di nomina dei mediatori; statistiche dettagliate e aggiornate almeno semestralmente sulle procedure gestite. Sul medesimo sito sono consultabili inoltre i nomi e i curricula di tutti i mediatori, con in evidenza i dettagli del percorso formativo minimo previsto dalla legge e di quello ulteriore. Infine, le indennità di mediazione sono indicate in modo chiaro e facilmente calcolabile.