Inci.Flex, qui la prestampa è già 4.0

La parola all’amministratore dell’azienda – meritato secondo posto al Premio BP per l’Innovazione 2017 – Vincenzo Consalvo: «La ricerca da noi viene prima di tutto»

Partiamo dalla buona idea: chi sono i destinatari, quali le applicazioni e quali i mercati?

La “buona” idea è stata pensata, progettata e sperimentata dalla Inci.Flex per la Inci.Flex. Siamo una realtà che dal ‘97 è leader nel settore della prestampa finalizzata alla produzione di impianti flessografici cartone ondulato e impianti rotocalco, con forti progetti di espansione internazionale. Con questi presupposti di crescita, l’obiettivo era di migliorare le tecnologie di prodotto, processo e sistema, programmazione e controllo, per ridurre al minimo gli errori e garantire maggiore produttività degli impianti. Con la tecnologia Easy to Plate FOUR, abbiamo registrato – in pochi mesi – un aumento del 20% della produzione di matrici per la stampa flessografica, liberando al contempo numerose unità lavorative, adesso impegnate a monte della fase operativa di incisione delle lastre, in attività di programmazione e controllo. Un’attività che ci consente di ridurre le “non conformità”, i costi produttivi dovuti al rifacimento degli impianti non conformi, maggiore rispetto delle date di consegna, maggior soddisfazione dei clienti.

Avete ricevuto manifestazioni di interesse da parte di investitori italiani e/o stranieri?

Abbiamo investito esclusivamente nostre risorse, anche con l’ausilio di bandi europei di investimento in nuove tecnologie e ricerca. Non sono mancate comunque le manifestazioni di interesse da parte di investitori esteri.

Nel vostro caso l’innovazione è nata dal tentare nuove strade o dall’aver migliorato l’esistente?

Sicuramente abbiamo migliorato l’esistente. Nel corso degli ultimi cinque anni la Inci.Flex ha portato avanti diversi progetti di ricerca nel campo delle tecnologie di incisione. Le soluzioni, di volta in volta, ci hanno consentito miglioramenti nella qualità di stampa e, più in generale, grazie alla realizzazione della prima unità automatizzata, abbiamo ottenuto una serie di vantaggi, dalla maggiore sicurezza sul lavoro all’eliminazione degli sprechi nei processi, da una più spiccata qualità del prodotto e del servizio a una maggiore sostenibilità ambientale.

Cambiamento, creatività, rischio: quali di queste parole riconosce come attitudine della sua azienda?

Basta entrare nel nostro stabilimento di Fisciano per respirare aria di innovazione e tecnologia. E poi rischio, ma “calcolato”. Per aumentare la produttività la chiave è una sola: l’investimento nella ricerca e nello sviluppo.

Il futuro per Inci.Flex è…

Nella ricerca strategica per lo sviluppo. Il know how a nostra disposizione è molto vasto e ci consente di ideare nuovi servizi e ripensare ad un approccio sempre nuovo al mercato e ai clienti.

 

LA SPECIALE TECNOLOGIA Easy to Plate FOUR

Inci.Flex, in collaborazione con ViaNord Engineering ed Esko Graphics, ha ideato e realizzato il primo sistema Easy to Plate FOUR, completamente automatizzato per la realizzazione di lastre flessografiche ad altissima risoluzione. La speciale tecnologia ha permesso di raggiungere risultati qualitativi eccellenti, maggiore sostenibilità, migliore costanza cromatica e minor costo stampa. La macchina è, infatti, completamente automatizzata e può essere programmata anche per lavorazioni prolungate senza l’ausilio di un operatore.

È controllata attraverso display “Touch Screen” e dotata di punzonatrice automatica integrata nel processore. La diagnostica può essere fatta da remoto e la manutenzione è davvero ridotta a zero.

Un secondo step ha riguardato l’innovazione nel processo produttivo. È stata creata una nuova linea che bypassa nove step di lavorazione creando un unico flusso di lavoro completamente automatico e aerodinamico. I passaggi di caricamento della lastra fotopolimerica, di incisione, di retro esposizione, di esposizione principale, lavaggio, asciugatura, finissaggio, sollevamento e stoccaggio della lastra finita sono stati automatizzati consentendo di ridurre al minimo l’intervento degli operatori.