Innovazione = Competenza + Creatività

MODUGNO FIORE«Il team di Leanfa pronto a servire il mercato italiano ricco di prodotti freschi e piatti pronti richiestissimi in tutto il mondo». Parola di Marco Fiore, Business Development Manager della società

 

Dottor Fiore, quali sono le applicazioni e quali i mercati di Kopernicook?
Il progetto Kopernicook, come il nome lascia intendere, rappresenta una rivoluzione nel settore della produzione industriale degli alimenti e del trattamento post-raccolta di prodotti ortofrutticoli.
Grazie all’utilizzo di potenti dispositivi a stato solido e ad una innovativa unità di controllo, Kopernicook utilizza campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde in processi industriali di cottura, trasformazione, pastorizzazione, sanificazione e sterilizzazione di alimenti, salvaguardandone le proprietà organolettiche ed incrementandone sensibilmente la shelf life. Il mercato italiano, ricco di prodotti freschi e di piatti pronti richiestissimi in tutto il mondo, rappresenta l’obiettivo primario. Il business di riferimento, tuttavia, è senza dubbio internazionale e consente strategie commerciali bilanciate e lungimiranti.

Alla voce investimenti chi è coinvolto, pubblico, privato o ambedue le parti?
La voce investimenti nel bilancio del progetto Kopernicook è piuttosto consistente, visto che prevede processi di integrazione in impianti industriali di notevoli dimensioni.
Gli investimenti privati rappresentano la frazione fondamentale e sono principalmente orientati a tradurre in applicazioni industriali gli incoraggianti test di laboratorio su alimenti di varia natura.
Nondimeno, dato che Kopernicook promette un notevole impatto sulla sostenibilità e sulla salubrità dei processi di trattamento alimentare, sono fortemente auspicabili interventi pubblici (Università e Governi) miranti alla valorizzazione e validazione dei risultati ottenibili.

Qual è il suo giudizio sul Premio Best Practices?
Ricordo benissimo la profonda soddisfazione del secondo giorno a Salerno: il collega Nicola Di Modugno ed io ci apprestavamo a raggiungere la sede della cena di gala e il vortice di relazioni sviluppatosi nei due intensissimi giorni era stato esattamente ciò che ci aspettavamo dal Premio. Siamo stati da subito catturati dall’energia dell’ecosistema sapientemente realizzato dal team di Giuseppe De Nicola.
L’esperienza è stata molto formativa e le relazioni generate sono di per sé un valore elevatissimo, dal punto di vista umano e professionale. Il riconoscimento assegnatoci dal Comitato Tecnico uPsTart ci ha onorato e ci ha caricati di energia positiva, tutta destinata al nostro progetto! Ci siamo presentati a Salerno per confrontarci e ricevere feedback: missione compiuta! Sto già consigliando la partecipazione alla X edizione a chi ha trasformato una passione nel suo lavoro e abbia voglia di condividerlo con l’ecosistema del Premio nella splendida cornice del Golfo di Salerno. Non si è capito? 10 e lode! 

Secondo lei chi è il buon innovatore di domani?
Ritengo che la migliore innovazione risulti dalla convergenza ottimale fra competenza tecnica e creatività. L’innovatore, secondo me, è un appassionato viaggiatore con uno sguardo creativo sul mondo, chi viaggia per scrutare criticamente la realtà e poi torna per contaminare positivamente il proprio territorio con nuovi spunti.
È fondamentale, anche, che ponga attenzione alla tutela della sua proprietà intellettuale, poiché ogni importante innovazione si confronta inevitabilmente con il mondo intero in tempi rapidi, incontrando l’interesse di potenziali partner ma anche lo sguardo attento di possibili concorrenti. Sono certo che un altro requisito fondamentale del buon innovatore sia la sua capacità di fare squadra sapientemente,
evitando di rimanere solo di fronte alla crescente complessità del mondo al quale vuole proporsi. Il mondo intero è pieno di problemi da risolvere: basterebbe guardarsi intorno e chiedersi se le proprie competenze possano essere impiegate per elaborare soluzioni nuove. E se la risposta è positiva, bisogna subito provare a realizzarla. Altrimenti si resta solo viaggiatori.

 

 

KOPERNICOOK, LA RIVOLUZIONE NELL’INDUSTRIA ALIMENTAREKOPERNIKOOK

L’apparecchio utilizza campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde per salvaguardare le proprietà organolettiche e incrementare la shelf life degli alimenti

Kopernicook è un innovativo sistema che utilizza campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde in processi industriali di cottura e/o pastorizzazione/sterilizzazione di alimenti prima delle fasi di imballo e distribuzione, salvaguardandone le proprietà organolettiche ed incrementandone sensibilmente la shelf life. Una matrice di sorgenti a semiconduttore pilotata da un sistema multi-processore consente di applicare rapidamente energia al target minimizzandone il danno termico-ossidativo ed evitando le contaminazioni chimico-biologiche che accompagnano le tradizionali fasi di trasformazione e conservazione degli alimenti. Utilizzando dispositivi di nuova generazione, Kopernicook emette radiazione con controllo accurato di frequenza, ampiezza e fase e non include sezioni ad alta tensione, inevitabili nei tradizionali sistemi: una cruciale innovazione che elimina i problemi di sicurezza elettrica e consente di trasferire energia agli alimenti con assoluta precisione in termini di tempo e localizzazione spaziale. L’impianto è alloggiato in una camera con schermatura elettromagnetica di livello medicale, assicurando al personale di operare in totale sicurezza.
Il mercato di riferimento di Kopernicook è internazionale e coinvolge aziende di produzione e trasformazione alimentare – in particolare orientate all’export intercontinentale – ma la stessa innovazione
si applica con ottimi risultati alla lavorazione di legname, tessuti, vetro, vernici, farmaci, alla sanificazione di manufatti artigianali e al trattamento di rifiuti.