Intelligenza artificiale e trading, un binomio vincente

Il trading di Borsa è dominato in modo incontrastato dall’intelligenza artificiale. Nel 2018, per esempio, sul totale delle azioni globali cash più del 50% degli scambi è stato gestito dai robot; se si prendono in esame i dati relativi solo agli Stati Uniti, la percentuale supera di molto il 60%. 

Per quanto riguarda l’Europa, invece, la penetrazione dell’algoritmo è un po’ più ridotta, ma comunque apprezzabile, essendo di poco inferiore al 50%. E l’Italia? Il nostro Paese è ancora un po’ indietro rispetto alla media del Vecchio Continente, anche se comunque i software gestiscono oltre un terzo degli scambi azionari.

Le previsioni per il futuro

La tendenza in atto dovrebbe essere migliorata e amplificata in futuro, almeno secondo le previsioni degli analisti del settore. I motivi alla base del fenomeno sono molteplici, prima tra tutti la necessità di liquidità; ma c’è da tenere conto anche del desiderio di un livello di efficienza più elevato, senza dimenticare l’esigenza di sfruttare gli andamenti dei prezzi in modo più appropriato. Come è facile capire, c’è un tratto comune che tiene insieme tutti questi fattori, ed è la complessità delle Borse che sta crescendo sempre di più. Come dire: gli operatori umani oggi come oggi fanno fatica a far fronte da soli ai listini.

Il valore delle compravendite automatizzate

A prescindere dalle differenze di carattere geografico tra le varie aree del mondo, quindi, i software attualmente sono leader incontrastati per ciò che concerne le operazioni svolte sui mercati finanziari, per le azioni e non solo. Il trading automatico pesa sui future per il 50%, mentre dieci anni fa si rimaneva al di sotto del 40%. Molto interessante il dato relativo al settore delle valute, che fa registrare un dato del 30% che può apparire modesto solo se ci si dimentica del fatto che il fenomeno dieci anni fa praticamente non esisteva. Le compravendite automatizzate, inoltre, hanno un peso di oltre il 40% nelle opzioni, mentre per il reddito fisso si tocca una soglia del 10%.

I forex robot per i principianti

Appare semplice, a questo punto, capire qual è il motivo per il quale i meno esperti nel settore del forex desiderano operare per quanto possibile con i forex robot. Una buona parte del trading forex, infatti, può essere automatizzata, anche se questo ovviamente non vuol dire che ottenere guadagni consistenti sia semplice come bere un bicchier d’acqua. Insomma, è sbagliato l’approccio di chi ricorre ai forex robot pensando che, in questo modo, non dovrà studiare niente e potrà ottenere soldi facili.

La differenza tra la teoria e la pratica

Molti dei trader alle prime armi che hanno intenzione di fare riferimento al forex per il trading automatico vogliono comprare robot forex. Quella che in teoria appare come un’idea interessante, però, è destinata a produrre risultati da dimenticare all’atto pratico. Quasi tutti i venditori di robot, infatti, di forex sanno poco o nulla e sono dei semplici esperti di marketing: così, sono bravi nel guadagnare grazie alla vendita di robot che nella maggior parte dei casi finiscono per far perdere denaro. I trader principianti sono allettati dalle promesse di facili guadagni.

Come funzionano i robot forex

Gli algoritmi di intelligenza artificiale che sono stati sviluppati per il trading forex per il momento non sono molti, e anche quei pochi che ci sono non sembrano essere in grado di funzionare come ci si aspetterebbe. Quasi tutti i robot forex si basano su MQL, un linguaggio di programmazione che indica le azioni che si dovrebbero effettuare sul mercato come reazione a specifiche condizioni. I trader, tramite un robot di questo genere, hanno l’opportunità di codificare le proprie competenze sul mercato, e soprattutto non hanno bisogno di rimanere di fronte al computer per operare. È sufficiente una normale piattaforma Metatrader, infatti, per eseguire questo tipo di programma e automatizzare le varie operazioni di trading.