Sbaglia chi ritiene che organizzare un pranzo o un cocktail all’aperto sia un via libera alle regole di serie b perché in realtà le cose sono ben diverse. Un invito fatto come si deve su un terrazzo deve lasciare la sensazione di aver trascorso qualche ora in un salotto all’aperto ed è questo che i bravi padroni di casa devono poter organizzare
L’arte del ricevere, con l’estate, dà la possibilità di sbizzarrirsi in una serie infinita di combinazioni: si può fare un invito al mare, sotto l’ombrellone, in un giardino, organizzare un pic nic nel parco al fresco sotto una pianta, o, per chi ne ha una, ricevere in terrazza. Quest’ultima soluzione, di stampo più urbano, rappresenta per chi trascorre l’estate in città, il momento più atteso della giornata, nonché una soluzione estremamente piacevole per coloro che sognano di abbandonare le pareti al chiuso pur non potendo scappare in vacanza quando vorrebbero.
Ricevere ospiti in terrazza significa combinare aria, buon cibo, divertimento e suggestione, ingredienti che non possono prescindere gli uni dagli altri.
Sbaglia chi ritiene che organizzare un pranzo o un cocktail all’aperto sia un via libera alle regole di serie b perché in realtà le cose sono ben diverse. Un invito fatto come si deve su un terrazzo deve lasciare la sensazione di aver trascorso qualche ora in un salotto all’aperto ed è questo che i bravi padroni di casa devono poter organizzare.
Andiamo per ordine, organizzando il tutto come se fosse un piatto da cucinare.
Gli ingredienti li abbiamo visti. Partiamo con l’aria. Si ritiene adatto il terrazzo per ricevere quello che consente di godere dell’aria aperta. Scordatevi di utilizzarlo se vivete a un primo piano troppo vicino ai rumori, odori e smog della strada, a meno che non sia sufficientemente grande da esser popolato da piante verdi che purificano e isolano.
Una bella tenda, un ombrellone, un gazebo possono proteggere dagli sguardi indiscreti dei piani alti e dalla discesa dell’umidità. Qualche candela aromatizzata anti zanzara sarà di sicuro aiuto per le zone un po’ più a rischio, ma guai ad esagerare con profumi troppo prepotenti.
Veniamo al cibo: l’esperienza insegna che in terrazza un pranzo a buffet rende di più di un pranzo seduti, sempre se lo spazio lo consente. Se il terrazzo è un piccolo affaccio, allora il numero degli ospiti sarà ben preciso e le sedute assegnate. Se le dimensioni sono tali da garantire movimento e dislocazione di vari angoli, si può organizzare il tavolo dei piatti e bicchieri da una parte, quello del bere separato e quello del mangiare da un’altra parte. Sul cibo c’è da dire che spesso, se possibile sarebbe meglio disporlo in un angolo riparato o meglio coperto, magari il salotto adiacente al terrazzo, per evitare che attiri insetti o che la temperatura sia di disturbo alla qualità dei piatti.
L’ideale sarebbe scegliere delle pietanze che non richiedono l’uso del coltello, in modo da poter garantire facilità di movimento anche a quanti siedono appoggiando il piatto sulle ginocchia. Informalità, naturalmente non significa mancanza di forma ma di formalismo.
Ricchi e vari antipasti, se volete un primo caldo da assaggio o un secondo, tanta frutta, verdura e un bel dolce, scegliendo ciò su cui siete veramente forti.
Il divertimento lo fanno le persone: selezionare tra gli amici quelli che vanno d’accordo e qualche new entry per far sì che le persone facciano nuove conoscenze, nascano amicizie e si consolidino i rapporti.
I padroni di casa devono trattare tutti allo stesso modo, distribuire la loro presenza equamente e far sentire tutti a casa propria.
La suggestione è l’ultimo ingrediente: tutto ciò che fa atmosfera. Al bando le decorazioni fini a se stesse, e viva la luce, la musica e la semplicità di un vaso di fiori. Luci soffuse, più basse possibile, usando candele in posizioni strategiche e qualche faretto dietro i vasi di piante già contribuiscono alla buona riuscita visiva.
La musica farà il resto: una colonna sonora soft, che accompagna conversazione e libagioni, per godere anche acusticamente una serata speciale.