Nel rugby, l’ala è il giocatore responsabile delle fasi finali delle azioni di gioco, quelle che precedono la meta. Spesso, è il giocatore più veloce della squadra. La velocità però, altrettanto spesso, non gli basta. Deve essere anche capace di cambiare rapidamente passo, così da evitare gli avversari, e avere ritmo. Soprattutto, una buona ala deve avere il senso di squadra: senza perdere di vista la meta, sapere quando è necessario passare la palla e farlo.
Non è un caso allora se, in gioventù, Luciano Ranieri – patron della Eurtronik Studioerre di Castel Maggiore (BO), vincitrice dell’edizione 2013 del Premio Best Practices di Confindustria Salerno – è stato un’ottima ala nel rugby, oltre ad essersi distinto negli 800 metri e nella staffetta 4×400. Nella sua impresa infatti, esattamente come nello sport, Ranieri ha mostrato – tutte le volte che è stato necessario – che per vincere occorrono dinamismo, un’ampia visione, ma anche un solido spirito collaborativo e di sacrificio.
Proprio come quella del suo titolare, la Eutronik ha una storia singolare alle spalle. Nata nel 1980, l’azienda si propone inizialmente sul mercato di riferimento sia come partner, sia come fornitrice di servizi grazie alla sua organizzazione in reparti complementari che le consentono non solo di produrre dispositivi elettronici pronti all’uso, ma anche di offrire un pacchetto di servizi che spaziano dalla progettazione elettronica/meccanica, alle prove e verifiche di laboratorio, nonché alla produzione e omologazione di dispositivi. È un’azienda che guarda avanti, anticipa, prevede le esigenze della clientela, crea nuovi prodotti o semplicemente ne migliora alcuni già esistenti per facilitarne e perfezionarne l’utilizzo.
Per qualche anno – una decina – non ce n’è per nessuno: la Eurtronik è leader incontrastata e riferimento certo per qualità della ricerca e conoscenze scientifiche e tecnologiche, aggiornate continuamente.
Poi, agli inizi del Duemila, una battuta d’arresto frena ma non ferma Ranieri e la sua squadra: i privati vengono esclusi dall’accesso ai fondi destinati alla ricerca della Regione Emilia Romagna. Questo significa meno risorse, ma anche meno committenze. La Eurtronik cade ma si rialza. Cambia pelle ancora una volta e si reinventa: da leader nella divisione elettrodomestici diventa un piccolo driver che crea ottimi prodotti, che si tratti di medicale o di componentistica per la Ferrari per adattarsi alle richieste della domanda.
L’azienda cresce, si consolida, prosegue la sua affermazione inarrestabile pur restando per certi aspetti piccola, autentica. Poi arriva il terremoto che nel 2009 devasta l’Emilia e l’azienda subisce – per vie indirette – perdite economiche considerevoli. Neanche questa scossa così forte è stata capace però di fermare il coraggio di Luciano Ranieri che, a luglio 2013, si presenta al Premio BP di Confindustria Salerno con il progetto XTravision e se lo aggiudica. Primo, esattamente come spesso gli è capitato nella vita.
Il PROGETTO in sintesi
XTravision si colloca nel settore dell’imaging radiologico come dispositivo multidisciplinare ad elevate perfomance per procedure mini-invasive in cardiologia, gastroenterologia, urologia e ortopedia, settori critici dal punto di vista radiologico. Infatti il buon esito di tali procedure, che hanno trasformato radicalmente l’approccio chirurgico riducendo il tempo di recupero del paziente, dipende proprio dalla bontà dello strumento di imaging. Xtravision consente di osservare su monitor il campo operatorio visualizzando l’anatomia del paziente per eseguire l’intervento dall’esterno e guidare le attrezzature all’interno del corpo, con una minore esposizione alla radiazione X del paziente e dell’equipe, e una maggiore e costante qualità dell’immagine radiologica