La cultura come codice di vita

La famiglia come nucleo forte anche nel lavoro: insieme alle sue figlie, Maria D’Amato prosegue – ampliandolo – il sogno lucido di Domenico Postiglione, suo compagno di vita e di utopie concrete

 

La sua attività lavorativa ruota intorno a un luogo dalle tante anime: Tenuta dei Normanni, da lei diretta, è infatti allo stesso tempo location per eventi, complesso turistico, anfiteatro e parco di ulivi. Come riesce oggi a distinguersi rispetto alla concorrenza in un settore così dinamico come quello turistico?

Le tante anime della Tenuta dei Normanni rappresentano il sogno divenuto realtà di mio marito Domenico Postiglione. Più di trent’anni fa fu lui a immaginare il futuro di quella che era un’area di 14 ettari della collina di Salerno abbandonata e incolta. Forte della sua esperienza imprenditoriale e della preparazione in agraria, che si sposava con l’amore per il nostro territorio, la sua storia e la tutela dell’ambiente, Mimmo ha continuato a posare ogni giorno il suo sguardo su ogni pietra, ogni ulivo e ogni dettaglio e a progettare e realizzare quella che è oggi la nostra Tenuta, sostenuto fin dall’inizio da me e poi dalle nostre figlie Stefania e Paola. Il nostro valore aggiunto sono proprio le salde radici familiari che, grazie ad un lavoro inesausto e una visione che ancora oggi dà i suoi frutti, ci hanno permesso di fare della Tenuta una struttura polivalente che coniuga una location per matrimoni, cerimonie ed eventi esclusivi; un complesso turistico con due foresterie e 60 posti letto; una cornice di spettacoli e cultura grazie ad un anfiteatro da mille posti, immersi in un’oasi di ulivi in cui stiamo continuando a sviluppare servizi che mirano a promuovere esperienze legate allo sport, al benessere, alla valorizzazione delle produzioni del territorio, a partire dal nostro olio extravergine di oliva. Il nostro team tutto al femminile, supportato da Vera Arabino e da professionisti che condividono i nostri valori, mira ad incrementare la crescita nei settori del wedding, degli eventi e dell’accoglienza turistica, ma con logiche di gestione improntate alla sostenibilità e con un forte taglio green di tutte le attività. Il concetto innovativo di accoglienza cui è votata la nostra struttura è proprio nel non concepirsi come tale, ovvero come mera location, bensì come una cornice spazio-temporale in cui realizzare i ricordi più preziosi. Che siano infatti cerimonie, o eventi culturali, o ancora vacanze in famiglia o con gli amici, Tenuta dei Normanni è un luogo dell’anima, un’oasi da vivere per i propri momenti più importanti ma anche per rigenerarsi e godere di relax, attività outdoor a contatto con la natura ed esperienze indimenticabili. I molteplici servizi proposti, con l’obiettivo di personalizzare l’offerta della Tenuta in base ai desideri degli ospiti, sono il vero fattore di unicità su cui puntiamo per distinguerci nel settore degli eventi e in quello turistico.

La sua Tenuta è anche – è il caso di dirlo – teatro da quattro anni di una manifestazione culturale che è una piccola utopia concreta: come è nata l’idea del Festival delle Colline Mediterranee e quali valori promuove?

Il Festival delle Colline Mediterranee, giunto nel 2023 alla sua quarta edizione, nasce dall’idea progettuale dell’associazione culturale “Do.Po.”, che gli amici più cari, con il supporto di noi familiari, hanno voluto dedicare a mio marito, per dare continuità alla sua eredità di valori e al suo impegno per la promozione culturale e sociale e la valorizzazione delle colline salernitane.

Nell’ambito del Festival, l’associazione si è fatta promotrice dal 2020 anche del “Premio Il Normanno”, per celebrare ogni anno le maggiori personalità dell’imprenditoria, delle scienze, della cultura e delle arti. Così nei mercoledì d’estate, nello scenario del nostro anfiteatro, il Festival propone un’alternanza di momenti di confronto sui temi culturali e di attualità e di serate dedicate a musica, danza, teatro e spettacoli live ad un vasto pubblico di tutte le età, con particolare riguardo per le giovani generazioni che ci teniamo ad accostare all’arte e alla cultura. Siamo felici della crescita che registra di anno in anno, grazie alla direzione artistica del giornalista Eduardo Scotti, al lavoro del nostro team e di tanti partner e sostenitori che credono in questa “utopia concreta” e sono accomunati dalla volontà di promuovere il turismo culturale come volano di sviluppo di Salerno, valorizzando in particolare la sua area collinare.

Rispetto all’arte e alla cultura nel suo complesso, c’è un genere che l’affascina più di altri o che sente più vicino?

Ho un grande amore per l’arte e per la cultura in tutte le sue espressioni, per cui sono sempre stata aperta alla conoscenza e animata da grande curiosità. Ho una predilezione per la letteratura, leggere è per me un’abitudine irrinunciabile e sono una grande appassionata di libri storici. In passato ho approfondito con interesse la storia normanna dei nostri territori e ancora oggi mi affascina lo studio del Medioevo.

Nella gestione delle attività la coadiuvano le sue tre figlie: più di ogni altro, a quale valore ha attinto per promuoverne la crescita anche culturale e quale suo insegnamento vorrebbe durasse nel tempo?

Anche se sono una madre che non ama manifestare i propri sentimenti, devo ammettere di essere molto orgogliosa delle mie tre figlie e mi piace pensare che l’educazione ai valori fondamentali della vita e l’esempio che hanno ricevuto da mio marito e da me abbiano contribuito a farne le donne in gamba che sono oggi. Adriana, Stefania e Paola, diverse l’una dall’altra per personalità e inclinazioni com’è giusto che sia, sono un supporto fondamentale per me e sono certa che ognuna saprà portare avanti i propri progetti di vita, nel solco dei nostri ideali familiari. Ho cercato di trasmettere loro anche la mia fede e vorrei che, ognuna a suo modo, trovasse come me un riferimento e un conforto in questo sentire religioso autentico, che io intendo anche come onestà, rispetto per gli altri, solidarietà verso chi ha bisogno e impegno per la collettività.