Una nuova ricerca curata da SRM approfondisce le dinamiche del settore guardando alle grandi trasformazioni che stanno interessando in particolare il Sud del Paese
Negli ultimi dieci anni, attraverso i vari rapporti della collana Un Sud che innova e produce, SRM ha analizzato alcune delle principali filiere produttive del Mezzogiorno guardando non solo alle loro caratteristiche intrinseche ma anche ai legami che si generano con il resto del sistema produttivo nella logica della creazione di maggior valore e competitività nel panorama internazionale.
Di recente pubblicazione è l’approfondimento sul settore delle costruzioni, una filiera strategica, lunga e complessa, in grado di riattivare l’economia del Paese, soprattutto nei momenti di crisi. Nelle regioni del Sud, in particolare, il suo ruolo per la ripartenza post Covid è stato molto significativo, con un dinamismo che ha portato a performance economiche non distanti da quelle del resto del Paese. L’importanza del settore è quanto mai evidente, non solo per la sua rilevanza in termini economici ma anche per le importanti sfide che abbiamo difronte. Il suo contributo allo sviluppo del Paese può essere, infatti, letto in una logica “tridimensionale”, toccando la sfera economica, ambientale e sociale.
Tre aspetti tra loro interconnessi anche nell’ambito del PNRR che destina al comparto circa la metà delle risorse disponibili. Dal punto di vista ambientale, è indubbio come l’edilizia contribuisca in modo significativo all’inquinamento globale ponendo sfide importanti soprattutto per quanto riguarda la sua inefficienza energetica. Il suo ruolo nella transizione green sarà, quindi, cruciale configurandosi come uno degli attori chiave nella definizione e implementazione di strategie di contrasto al climate change.
Guardando alla sfera sociale, va sottolineato il duplice legame che unisce questi due mondi. Da un lato, l’edilizia può alimentare l’economia sociale; la rigenerazione urbana e le comunità energetiche sono, infatti, possibili strade da percorrere per ricreare relazioni socio-spaziali. Dall’altro, le esigenze sociali possono rappresentare un ulteriore fattore di spinta al mercato delle costruzioni. Il settore, quindi, interseca, influenza e viene influenzato dalle principali sfide contemporanee, dall’aumento della popolazione alla digitalizzazione, dal consumo di risorse all’eco-innovazione, passando per la sfida dell’energia pulita e per l’imperativo etico della giustizia sociale. Sarà, quindi, chiamato a rispondere a queste sfide, profondamente differenti tra loro, ma accomunate dalla necessità di ricercare la resilienza, anche attraverso l’innovazione tecnologica.
La ricerca traccia, in primis, un quadro del settore: a livello nazionale, ha generato nel 2023 un valore aggiunto di 99,3 mld euro, pari al il 5,3% del Pil, con 1,78 milioni di occupati. Il Mezzogiorno, con un valore di 23,7 mld euro (6,1% del Pil, 2022), ha contribuito per il 25% al valore della ricchezza nazionale del settore e il 30% in termini di occupazione (con 536,1 mila unità, il 7,8% del totale economia dell’area). Considerando anche gli effetti indiretti e indotti, il peso della filiera sul valore aggiunto totale dell’economia è del 10,5% in Italia e sale focus all’11,6% nel Mezzogiorno ed è ancora superiore se ci si riferisce all’occupazione (12,1% Italia, 13,3% Mezzogiorno). Va ricordato che la filiera delle costruzioni è caratterizzata da una elevata intersettorialità, essendo in grado di produrre effetti che si riflettono e si amplificano all’interno del sistema economico su moltissimi settori. Ciò significa che la produzione e l’occupazione di un significativo numero di settori produttivi dipendono in misura consistente, e in alcuni casi pressoché totale, dall’attività del settore delle costruzioni. Si comprende, quindi, perché l’edilizia risulta il comparto giusto da attivare soprattutto nei momenti di crisi.
Nel biennio 2021-2022, la crescita del valore aggiunto delle costruzioni è stata pari a 2,7 volte quella del Pil (+10,1% contro +3,7%). Gran parte della crescita economica è quindi imputabile all’incremento del settore e nel Sud tale apporto è stato anche più considerevole (2,9 volte, +10,5% contro +3,6%), proprio per il peso maggiore che riveste. Sul fronte dell’offerta, il settore nel Mezzogiorno si presenta particolarmente dinamico negli ultimi anni, con performance economiche non distanti da quelle nazionali, ma la produttività va potenziata. A fine 2023 si contavano 223.484 imprese attive (il 13% del totale dell’area) pari al 30% del dato nazionale. Particolarmente significativa la loro crescita nel periodo 2019- 2023 con un +1,9% medio annuo a fronte di un +0,7% per l’Italia, valore più elevato anche della crescita delle imprese di tutti i settori economici (Sud +0,4%; Italia -0,2%).
Trend positivo che prosegue nel 2024: al primo trimestre del 2024, le imprese meridionali sono arrivate a 223.614. Posto tale scenario, per comprenderne l’evoluzione futura è necessario prestare attenzione ai megatrend che genereranno una crescita profondamente differenziata dal punto di vista geografico, coerentemente con le dinamiche della popolazione, dell’urbanizzazione e del fabbisogno infrastrutturale.
Ecco, quindi, che l’analisi della filiera delle costruzioni meridionale viene calata nell’ambito delle grandi sfide ambientali, energetiche e sociali, individuando i principali punti di forza, le criticità e le numerose potenzialità da valorizzare. Va in questa direzione la sinergia tra edilizia e bioeconomia; la ricerca riporta un focus sulla bioedilizia in legno, che rappresenta una risorsa ed opportunità per la rigenerazione urbana e per lo sviluppo della filiera foresta-legno al Sud.
Un’altra sinergia su cui puntare è quella tra edilizia e sociale: diversi sono i casi di successo di rigenerazione urbana e comunità energetiche che dimostrano come è possibile impegnarsi per la trasformazione e l’adattamento delle città attraverso la realizzazione di luoghi belli, sostenibili e inclusivi secondo quanto definito dal Green Deal e dal nuovo Bauhaus europeo. Molteplici sono, quindi, gli aspetti che interessano il settore, sia per quanto riguarda una sua lettura attuale sia in riferimento agli scenari futuri. La ricerca pubblicata è volta a meglio comprendere queste dinamiche, partendo dalle caratteristiche della filiera e guardando alle grandi trasformazioni che stanno interessando i nostri territori.