Ore otto del mattino, visita allo stabilimento Antonio Amato di Salerno, storico brand rilevato e rilanciato dal gruppo imprenditoriale Di Martino. Subito alle presentazioni vengo accolto e travolto con un «Piacere di conoscerla, sono Gaetano Di Martino, Presidente del Pastificio Di Martino Gaetano & Fratelli Spa. Lei sa che spesso di notte mi capita di sognare il pastificio?».
Poche parole e capisco subito che il piacere sarà tutto mio. Durante la conversazione, seppur curioso, non gli chiedo l’età come si fa per rispetto alle persone avanti con gli anni ma poco importa, perchè quelli che contano davvero li custodisce dentro di sé e sono 103, cioè quelli che ha di esperienza la famiglia Di Martino di Gragnano, Città della Pasta, nello straordinario campo della produzione della pasta di semola, settore in cui l’Italia è leader assoluto nel mondo.
«Siamo pastai da tre generazioni e siamo stati i primi nel 1915 ad attraversare con la nostra pasta il Canale di Panama» sottolinea con giusto orgoglio “Don Gaetano”, rammaricandosi di non potermi mostrare il documento ufficiale rilasciato delle autorità panamensi che attesta questo primato perchè lo conserva in un altro suo stabilimento, ed è quasi divertente la sincera modestia di questo “Re della Pasta”, un’autorità nel campo dell’imprenditoria agro-industriale, la cui parola è legge più di qualsiasi atto ufficiale.
Confessa di non aver avuto un debole per la scuola e di essere stato pertanto avviato giovanissimo dal padre al difficile lavoro di pastaio. Così è iniziata la sua carriera nel settore della pasta di qualità che lo ha portato a diventare uno dei più grandi maestri pastai.
Ogni giorno, da quando si occupa della produzione per tutti i pastifici della famiglia Di Martino si sveglia alle quattro del mattino perchè non vede l’ora di entrare in fabbrica con le sue maestranze e seguire da vicino le diverse fasi della lavorazione della pasta, controllare gli impianti, selezionare i grani migliori e mettere tutta la sua sapienza nel processo produttivo. Dedizione, esperienza, duro lavoro, competenza e rispetto della materia prima: è così che nasce una pasta di qualità eccezionale che da più di un secolo è apprezzata in tutto il mondo.
Il resto è la storia di uno straordinario progetto industriale che come tutte le operazioni sviluppate dalla famiglia Di Martino vede coinvolti in prima linea altri due personaggi: Giovanna e Giuseppe Di Martino.
Giovanna è la responsabile acquisti e approvvigionamento di tutti i pastifici del Gruppo (Antonio Amato, Pastificio Di Martino e Pastificio dei Campi). Donna elegantemente discreta, tiene in ordine, magistralmente e con fermezza, i conti
economici delle aziende.
Giuseppe, invece, è amministratore delle imprese, costantemente in giro per il mondo per offrire a tutti l’opportunità di apprezzare la qualità della pasta prodotta negli stabilimenti. Un vulcano di sogni e progetti in movimento trasmessi con competenza e una passione che contagia inevitabilmente dipendenti, clienti e chiunque abbia la fortuna di dialogare con lui e apprezzarne le affascinanti e lucide visioni imprenditoriali.
Il 93% della produzione degli stabilimenti è esportata in 32 Paesi: dagli Stati Uniti al Sud America, dall’Est Europa all’Asia all’Australia, per un totale di 8 milioni di piatti di pasta prodotti al giorno e un fatturato di 80 milioni di euro nel 2014.
L’ultimo successo imprenditoriale è la nuova pasta Antonio Amato, messa a punto personalmente da Gaetano Di Martino, e che da qualche mese sta tornando sulle tavole delle famiglie. Il rinnovato look e l’attraente packaging, caratterizzato dai motivi grafici e dai colori della ceramica locale famosa nel mondo, sottolineano il forte legame della pasta Antonio Amato con il territorio d’origine, Salerno e le costiere amalfitana e cilentana.
«Antonio Amato – spiega Alessia Passatordi, brand manager Antonio Amato di Salerno – vuole diventare il marchio che evoca la tradizione di un territorio, con prodotti che ne rispecchino i valori e le qualità gastronomiche. La pasta è l’alimento ideale per raccontare la storia di un luogo e per questo Antonio Amato si candida come ambasciatore di Salerno e delle due Costiere che la abbracciano. Per quanto riguarda il posizionamento della gamma, lo sguardo è rivolto alle giovani famiglie, alla ricerca di piatti al tempo stesso gustosi e genuini, come insegna la gastronomia salernitana. Perchè il piacere, in fondo, è una cosa semplice».
Forte di un assortimento di 80 referenze, arricchito con l’inserimento di molte specialità tipiche della Dieta Mediterranea (olio, pomodori, farine e una linea interamente dedicata al mare), Antonio Amato, iscritta da aprile 2015 a Confindustria Salerno, rappresenta per la famiglia Di
Martino un asset strategico degli ambiziosi progetti aziendali, che prevedono uno sviluppo significativo nel retail nazionale e la valorizzazione del patrimonio gastronomico del territorio “salernitano” in Italia e nel mondo.
L’obiettivo è proporre al consumatore prodotti con un elevato rapporto qualità-prezzo. Una pasta che è stata resa ancora più buona grazie all’alto valore aggiunto conferito dal know how dei pastai gragnanesi.
Uno dei parametri, in particolare, che contribuisce a definire una pasta di semola di qualità è il suo contenuto proteico e Antonio Amato offre adesso il 13% di proteine, come una pasta premium, garantendo una perfetta tenuta in cottura e l’esaltazione di ogni condimento.
Sono questi gli elementi su cui l’azienda campana punta per riconquistare le posizioni di vertice nel panorama dei principali marchi italiani di pasta di semola di qualità.
«L’obiettivo che ci siamo posti – afferma Giuseppe Di Martino, amministratore del Pastificio Di Martino Gaetano & F.lli Spa – è recuperare la quota di mercato che Antonio Amato deteneva in passato, quando si posizionava tra i primi dieci player in Italia, e consolidare all’estero i mercati storici del Pastificio, con l’effettivo ritorno del brand a scaffale in quelli mediorientali. Il piano di rilancio del marchio prevede, inoltre, l’attivazione del mulino, notevoli investimenti in tecnologia, la realizzazione del Centro di Ricerca e Sviluppo del gruppo a Salerno e la creazione di un think tank del food insieme alle giovani menti del NIB (Master di Architettura e Ambiente Ia Edizione Salerno)».
La nuova gamma di prodotti è stata presentata a Tuttofood, la Fiera Internazionale dell’Alimentare svoltasi a Milano dal 3 al 6 maggio scorso, e ha destato subito l’interesse di buyer e operatori provenienti dai cinque continenti.
Diventare, dunque, interpreti e ambasciatori della creatività, delle tradizioni e dei sapori tipici della gastronomia salernitana.
Concetti che pervadono la strategia di comunicazione web e social, orientata a un approccio spiccatamente di storytelling. Il nuovo sito web aziendale (www.antonioamato.it) è esteticamente apprezzabile ed efficace sul piano dell’immagine e della comunicazione al consumatore finale. È realizzato sia in italiano che in lingua inglese e le pagine, oltre alle canoniche notizie sull’impresa e sui prodotti, propongono i cosiddetti “Diari Salernitani”, un’area nella quale, attraverso notizie e curiosità relative al territorio si coniugano ricette e sapori, eventi e luoghi, legando in modo indissolubile il marchio Antonio Amato con la zona d’elezione e d’origine. Una comunicazione che risulta in linea con le tendenze social dei giovani consumatori, dal momento che Antonio Amato è online anche con la propria pagina Facebook e il profilo Instagram per valorizzare l’esperienza di acquisto dei consumatori attraverso il dialogo diretto e il racconto di suggestioni e profumi del territorio.